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Biblioteche digitali: la memoria del futuro

La digitalizzazione delle opere cartacee è l'unico modo per preservarle dalle insidie del tempo Keystone

Internet ha completamente trasformato l'approccio alla conoscenza. Per far fronte a questo cambiamento sempre più biblioteche hanno avviato progetti digitali.

Anche la Biblioteca nazionale svizzera è impegnata su questo fronte. Due i progetti più importanti: la Biblioteca digitale europea e la Biblioteca digitale dei ragazzi.

Le biblioteche non servono solo a conservare un patrimonio librario e preservare la memoria collettiva. Esse sono uno strumento attivo al servizio della società civile ed hanno uno scopo e una missione strategica ed educativa.

Negli ultimi decenni, grazie alle nuove tecnologie, l’aumentato bisogno di informazioni viene soddisfatto sempre più tramite internet. L’utente che sceglie questo strumento si trova però sommerso da una quantità smisurata di materiale non sempre di qualità.

Per non perdere di vista le necessità degli utenti e per adeguarsi alle nuove tecnologie, molte biblioteche ed istituti universitari hanno iniziato a digitalizzare il loro patrimonio. L’obiettivo è semplificare l’accesso ad un’informazione filtrata e di qualità e garantirne la preservazione nel lungo periodo.

TEL: un progetto prototipo

Anche la Biblioteca nazionale svizzera (BNS) è impegnata sul fronte digitale. Insieme ad altri 43 istituti nazionali ha preso parte al progetto TEL (The European Library) che promuove la cooperazione tra biblioteche europee e fornisce un unico portale d’accesso alle diverse collezioni.

“Questo progetto – ci spiega Marie-Christine Doffey, direttrice della Biblioteca nazionale – è stato iniziato dalla Conferenza dei bibliotecari nazionali europei e, come paese non membro della comunità europea, essere membri fondatori del progetto è stato per noi molto importante”.

“Per il momento i cataloghi e diverse collezioni già digitalizzate sono a disposizione del pubblico sul sito ‘The European Library’. Per la BNS ciò vuol dire che il catalogo Helveticat e la collezione dei manifesti sono già a disposizione sul sito”.

Il patrimonio culturale europeo on-line

Partendo dai risultati ottenuti con TEL, la Commissione europea (CE) ha avviato un progetto più ampio, che intende coinvolgere oltre 180 tra istituti e organizzazioni europee, per la realizzazione della Biblioteca digitale europea (BDE). L’idea è di accorpare le collezioni più importanti delle biblioteche nazionali e offrire così un accesso alla diversità delle culture europee.

“Non abbiamo ancora un’idea molto concreta dei temi possibili per questo progetto – spiega Marie-Christine Doffey – si potrebbe trattare, per esempio, di letteratura, della stampa, dei testi di diritto – fondamentali per l’Europa – e di altri temi”.

Gli ostacoli sulla strada della BDE non sono pochi. Da un lato quello finanziario. “La Comunità europea non dà soldi per la digitalizzazione – conferma la direttrice della BNS – questo vuol dire che dobbiamo finanziarla con il nostro bilancio”. Dall’altro il problema dei diritti d’autore con il quale la BNS si è già dovuta confrontare in un altro progetto digitale.

La biblioteca digitale dei ragazzi

Nel 2002 la BNS ha accettato di partecipare alla ‘International Children’s Digital Library’ (ICDL). Il progetto, nato per creare una vasta biblioteca per un pubblico tra i 3 e i 13 anni, si propone di rendere accessibili 10.000 libri in versione integrale.

La selezione che la BNS, in collaborazione con l’Istituto svizzero giovani e media, ha fatto per questa prima fase del progetto si è rivelata molto discutibile. I 10 testi – 7 in tedesco, 2 in francese e 1 in italiano – ora accessibili in internet, risalgono tutti al 19° secolo.

Dietro questa scelta si annida la spinosa questione dei diritti d’autore. “Soltanto i titoli liberi da questi diritti – spiega Marie-Christine Doffey – possono essere digitalizzati. Se vogliamo allargare un po’ l’offerta dovremmo fare delle trattative con le case editrici e questa non è una priorità, per noi”.

Prendere parte a un progetto senza però impegnarsi fino in fondo, produce risultati mediocri se non addirittura nocivi. L’immagine della letteratura svizzera per ragazzi che questi 10 libri vorrebbero rappresentare non è delle più esaltanti.

Ma più grave è l’effetto che questa scelta può avere sul pubblico a cui si rivolge il progetto: mettere a disposizione dei giovani in un linguaggio che appartiene al loro tempo, testi che non corrispondono ai loro interessi, non è un modo per avvicinarli alla lettura.

Diritto alla cultura e diritto d’autore

La direttiva europea del 2001 prevede che il materiale digitalizzato possa essere offerto online soltanto se di dominio pubblico o con il consenso esplicito dei titolari dei diritti.
Essa contempla un’eccezione per biblioteche accessibili al pubblico, istituti d’istruzione, musei o archivi, ma non essendo questa obbligatoria, ogni stato l’ha applicata in modo diverso.

È chiaro quindi che per realizzare la BDE deve essere elaborato un contesto normativo comunitario in grado di mediare tra le esigenze delle istituzioni culturali e gli interessi dei proprietari dei diritti.

Se non s’instaura un rapporto costruttivo tra queste due realtà, si corre il rischio di investire energia e denaro in progetti capaci d’innovare le modalità d’accesso al sapere ma non sempre in grado di garantire l’attualità dei contenuti.

swissinfo, Paola Beltrame, Berna

2,5 miliardi di libri e riviste nonché milioni di ore di film e materiale video nelle biblioteche e negli archivi audiovisivi europei.
Alla fine del 2006, la BDE dovrebbe avvalersi della collaborazione di tutte le biblioteche nazionali dell’UE. In seguito la partecipazione sarà estesa anche ad archivi e musei.
Nel 2010 la BDE renderà accessibili online 6 milioni di libri, film, fotografie, manoscritti e altre opere.

Una biblioteca digitale può garantire nuove opportunità: consentire un accesso immediato ai documenti più richiesti e permettere la conservazione di opere fragili o rare rendendole accessibili come surrogati digitali.

Per realizzare la BDE la Commissione europea finanzierà la creazione di una rete di centri digitali e regolamenterà i problemi inerenti i diritti d’autore. La digitazione delle collezioni sarà finanziata dai singoli stati.

La Biblioteca nazionale svizzera, che collabora al progetto BDE, fornirà materiali digitalizzati dopo averne concordato i contenuti con i partner europei e svizzeri. I finanziamenti dovranno pervenire da fondi pubblici e privati.

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