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Burkhalter e Sumi, la forza dirompente della moderna architettura in legno

edificio circolare in legno
Albergo Zürichberg, 1995. Heinrich Helfenstein/zVg

Chiara, eloquente e quasi sempre rosso corallo: la coppia svizzera di architetti Marianne Burkhalter e Christian Sumi ha dato un'impronta inconfondibile alla moderna costruzione in legno, coniugando così un linguaggio di forme e colorazioni uniche.

Nel 2021 un’istanza inusuale ha confermato il carattere precursore delle linee architettoniche di Marianne Burkhalter e Christian Sumi: il Tribunale federale. I giudici dovevano sentenziare se la casa monofamiliareCollegamento esterno con atelier annesso progettata nel 1986 da Burkhalter e Sumi a Langnau potesse essere demolita.

Già allora la coppia aveva fatto ricorso a parti prefabbricate in legno e costruito la facciata esterna curva, che ricorda la prua di una nave. Per l’epoca la costruzione era a dir poco eccezionale, sia all’esterno che negli interni.

Il tribunale è stato dello stesso avviso e ha vietato ai proprietari che si erano rivolti fino alla massima istanza di sostituire l’edificio con una costruzione nuova e più efficiente dal profilo energetico. La casa – così si legge nel dispositivo – rientra tra gli edifici da conservare in quanto “testimonia ad alto livello lo sviluppo architettonico nelle costruzioni in legno”.Collegamento esterno

casa di legno su un terreno in pendenza
La casa “Brunner” a Langnau am Albis. Leonardo Finotti/zVg

Oggi gli edifici moderni in legno non stupiscono più nessuno, ma 40 anni fa erano ancora rari. Quando Marianne Burkhalter ha progettato il suo primo lavoro nel 1984, l’ampliamento di un doppio garage a Eglisau, la creatività delle costruzioni in legno non andava più di moda, come si legge in un’intervista sul domenicale SonntagsZeitung. Gli stessi falegnami si sono ritrovati in difficoltà al momento di realizzare l’inusuale progetto.

A quei tempi costruire con il legno aveva perso il suo fascino, era diventato un modo come un altro, ricorda Christian Sumi in una conferenza tenuta all’Università di LucernCollegamento esternoa nel 2021. In lui e nella sua compagna di vita e di lavoro Marianne Burkhalter questo aveva fatto maturare una visione: “Abbiamo cercato di modernizzare la costruzione in legno dandole maggior forza architettonica”. Per i progetti si trattava di esplorare tutte le possibilità, arrivare ai limiti, correre dei rischi.

Una coppia congeniale

Christian Sumi e Marianne Burkhalter
Christian Sumi e Marianne Burkhalter. zVg

I due si sono conosciuti nel 1980 a Zurigo, nel 1984 hanno fondato il loro studio comune e sono diventati una coppia perfetta: a partire dalla metà degli anni Ottanta hanno rimodellato assieme il volto della costruzione in legno. Un’espressività che ha permesso loro di sfondare anche a livello internazionale.

La maggior parte dei loro progetti si trova in Svizzera, ma la loro fama ha varcato i confini del Paese, anche come voce insigne del dibattito architettonico. Burkhalter e Sumi pubblicanCollegamento esternoo regolarmente, sono rappresentati in patria e all’estero in conferenze, giurie, mostre e tavole rotonde e hanno lavorato come visiting professor negli USA, in Inghilterra e in Scozia. Dal 2008 al 2018 hanno condiviso una cattedra all’Accademia di Architettura di Mendrisio.

Cosa permettono di realizzare le costruzioni in legno? E quali forze sono in grado di sostenere? La ricerca del limite ha occupato Burkhalter e Sumi anche al di fuori della costruzione in ambito artistico.

Nel 1986, in occasione dell’esposizione svizzera di scultura Collegamento esternodi Bienne, hanno collocato due pareti di assi di grandi dimensioni nelle rotaie del tram, fissandole ai lati con cavi di acciaio incrociati in modo da poterle rialzare. Quello che è stato messo in scena era un gioco d’equilibrio tra le forze della fisica e l’eleganza, una ricerca delle possibilità che caratterizza ancora oggi i loro progetti.

Al primo tentativo l’installazione è crollata. Alcune modifiche in fase di montaggio hanno poi permesso di garantirne la stabilità. La scultura è stata un interessante banco di prova per i progetti futuri, ha dichiarato Christian Sumi all’Università di LucernaCollegamento esterno.

installazione artistica in cui due pareti di assi di grandi dimensioni sono state collocatenelle rotaie del tram
Installazione all’esposizione svizzera di scultura del 1986 a Bienne. gta ETHZ/zVg

Il fatto che il legno come materiale da costruzione diventasse sempre più popolare schiudeva nuove opportunità e si sposava alla perfezione con il modo di lavorare della coppia. “L’industria delle costruzioni in legno aveva fatto un enorme passo avanti. Il legno poteva essere impiegato come una lastra, in orizzontale, tale e quale al cemento”, ricorda Marianne Sumi durante una manifestazione organizzata al Politecnico di ZurigoCollegamento esterno rievocando lo sviluppo dei materiali dei primi anni Novanta.

Nel 1994 il suo studio ha fatto ricorso a queste innovazioni nella costruzione delle aziende forestaliCollegamento esterno: un sistema modulare molto ben concepito e apprezzato articolato in un garage, uno spazio amministrativo e un capannone aperto per le attrezzature.

Il rosso corallo che diventerà una sorta di segno di riconoscimento ha già fatto la sua comparsa. Lo si ritrova anche nell’edificio ellittico attiguo all’albergo ZürichbergCollegamento esterno del 1995, che sembra avvitarsi nel terreno. Al di sotto dei piani residenziali ci sono i parcheggi. Anche negli interni il rosso funge da elemento strutturante.

Colore straniante

Il colore non impreziosisce, serve invece a canalizzare lo sguardo e strutturare lo spazio. E a volte cozza deliberatamente con il materiale. Spesso il legno non è più riconoscibile come tale, è parte della costruzione, non ne presenta l’aspetto. Il colore conferisce al legno una dimensione inedita, afferma Marianne Burkhalter in un’intervista.Collegamento esterno “Rinunciamo scientemente a mostrarlo nella sua naturalezza ed enfatizzare la particolarità del materiale”, dice. I colori così come il materiale e gli spazi creano un’atmosfera, regalano alle case la “densità sensuale” che si desidera.

Per i due l’importante, più che il colore, era il carattere modulare delle aziende forestali.

Forstwerkhöfe in Rheinau, Schweiz, Burkhalter, Sumi
L’azienda forestale di Rheinau del 1994. Heinrich Helfenstein/zVg

Questo metodo di costruzione ad incastro, che sulla base degli stessi elementi può dar vita a un tutto sempre diverso, ha affascinato la coppia sin dagli esordi. Le aziende forestali sono forse l’esempio più emblematico delle possibilità offerte da questa tecnica. Nei diversi siti i componenti sono assemblati in ragione delle peculiarità del luogo.

Come introduzione al principio della costruzione modulare i due rimandano sempre agli scritti dell’architetto tedesco Konrad WachsmannCollegamento esterno, emigrato negli Stati Uniti nel 1941. L’obiettivi perseguito da Wachsmann era una sorta di kit di costruzione con moduli in legno versatili preconfezionati industrialmente. In collaborazione con l’architetto del Bauhaus Walter Gropius, negli Stati Uniti sviluppò un sistema di case prefabbricate in legno. Non conobbe il successo all’epoca, e il suo lavoro rimase per lo più a livello teorico.

Il legno non si lascia fondere e modellare come l’acciaio o il cemento. Lo si può tagliare a piacimento e riassemblare, verniciare, servirsene come elemento portante od ornamentale, ideare nuove costruzioni e combinazioni. Ma rimane quello che è, legno, un materiale il cui impiego richiede la maestria non soltanto di architetti e architette, ma anche di ingegneri e di artigiane.

Negli scorsi decenni Sumi e Burkhalter hanno mostrato nei loro innumerevoli lavori di ristrutturazione e ampliamento di cosa sia capace il legno anche in un conteso urbano densamente edificato. La costruzione in legno è stata sdogana in città, anche grazie alla sua leggerezza, perfetta per interventi di densificazione a posteriori.

La costruzione di piani aggiuntivi negli edifici preesistenti consente di creare nuovi spazi abitativi urgentemente richiesti nelle città svizzere densamente edificate. Una modifica delle prescrizioni svizzere della protezione antincendio ha schiuso nuove possibilità in tal senso. Visto che nel corso degli anni le proprietà isolanti e antincendio del legno sono continuamente migliorate, le modalità di utilizzo sono molto più ampie che in passato.

edifici del progetto pile up a zurigo
Progetto “Pile up”: sviluppo del sito della stazione di Giesshübel a Zurigo. zVg

Sulla superficie della stazione ferroviaria di GiesshübelCollegamento esterno a Zurigo lo studio Burkhalter e Sumi ha dimostrato in grande stile con quanta grazia e creatività si possa realizzare una densificazione a posteriori. Il progetto è stato completato a inizio 2013.

All’edificio adibito a deposito e all’esercizio ferroviario degli anni Sessanta i due architetti hanno aggiunto quattro piani in legno ai due preesistenti. Nel seminterrato si trovano gli uffici di gestione della ferrovia Sihltal Zürich Uetliberg, mentre nei piani superiori sono stati creati 24 nuovi appartamenti. Grazie agli elementi prefabbricati la struttura dell’edificio ha potuto essere eretta nel giro di cinque settimane. Lo strato isolante è già integrato nei pannelli di legno e richiede quindi meno spazio rispetto a una soluzione applicata davanti a una parete in cemento.

Sin dall’inizio, a livello estetico le costruzioni in legno di Burkhalter e Sumi sono sempre state lungimiranti. Oggi più che mai, nel contesto del dibattito ambientale e climatico, rivelano la loro modernità anche come materiale. Il legno è una risorsa rinnovabile capace di assorbire CO2. È facile da riciclare e può essere prodotto a livello regionale. Nel 2020 la coppia zurighese ha consegnato lo studio ai loro successori che continuano il lavoro con il nome di Oxid. Le costruzioni innovative in legno sono rimaste parte integrante della loro offerta architettonica.

Traduzione di Lorena Mombelli

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