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Cinque modi un po’ bizzarri di festeggiare il Capodanno in Svizzera

Silvesterchlaus
Bloccate le portiere dell'auto! Un Silvesterchlaus spaventa ignare persone al volante nella Svizzera nord-orientale. Keystone / Gian Ehrenzeller

Che si tratti di salutare il 2022 o di sperare in un 2023 sereno e prospero, miliardi di persone in tutto il mondo festeggiano il Capodanno in un modo o nell'altro. Gli svizzeri e le svizzere non fanno eccezione, con alcune tradizioni bizzarre e a volte inquietanti.

Mentre molte persone si accontentano di un bicchiere di bollicine, altre preferiscono infilarsi in bocca 12 acini d’uvaCollegamento esterno (Spagna), indossare biancheria intima di un determinato colore (Sud America) o lanciare piatti contro le porte del vicinato (Danimarca).

Svizzeri e svizzere lasciano invece le stoviglie negli armadi, anche se nella Confederazione non mancano le usanze eccentriche, e a volte leggermente spaventose, le cui origini risalgono a diversi secoli fa.

Il canto delle fontane a Rheinfelden

uomini con mantelli e cilindri neri
Gli uomini della confraternita di San Sebastiano a Rheinfelden. Henri Leuzinger

Potrebbe sembrare una storia tratta dalla serie televisiva “The Handmaid’s Tale”, ma l’usanza del BrunnensingenCollegamento esterno (canto delle fontane) a Rheinfelden, nella Svizzera settentrionale, risale al 1541. All’epoca, la gente del posto tentava di scacciare con canti natalizi la peste che stava decimando il Paese (ma come abbiamo imparato con la pandemia di coronavirus, cantare probabilmente non è la soluzione più efficace).

Il 24 e il 31 dicembre, gli uomini della confraternita di San Sebastiano – dodici figure vestite di nero – sfilano per il centro storico, fermandosi presso sei fontane della città per intonare il canto natalizio “Die Nacht, die ist so freudenreich” (La notte è così gioiosa). Per un’ora tutte le luci di Rheinefelden vengono spente e praticamente l’unica illuminazione è una lanterna portata dai membri della confraternita. Un momento molto piacevole e suggestivo.

Gli spiriti maligni della montagna a Interlaken

persona mascherata
Harder Potschete a Interlaken. Keystone / Lukas Lehmann

Molto meno pacifica è la processione dell’Harder PotscheteCollegamento esterno a Interlaken, nella Svizzera centrale. Sul monte Harder, che sovrasta la cittadina bernese, si trova una rupe che ricorda il volto e le spalle di un uomo: si tratta dell’Hardermannli, lo spirito maligno della montagna personificato. La leggenda racconta che un monaco che aveva importunato una donna si gettò dalla parete rocciosa. Quale pena, il monaco fu costretto a osservare il luogo del crimine dall’alto per migliaia di anni.

Il 2 gennaio, l’Hardermannli scende a valle con la moglie e i Potschen, i suoi seguaci. Quest’ultimi, che indossano imponenti maschere di legno intagliate a mano, incutono timore e terrore nei cuori delle persone presenti, con forti grida e inseguimenti, mentre la rumorosa processione scaccia gli spiriti maligni dell’inverno. La ritirata dell’Hardermannli simboleggia la vittoria della luce sull’oscurità della notte. Dopo aver tolto le maschere, tutti e tutte si ritrovano nei bar.

La corsa dei maialini a Klosters

corsa di maialini
Corsa dei maialini portafortuna a Kloster, nei Grigioni. Bestoffdavos@gmail.commarcel Giger Snow -world.ch

Quale modo migliore di curare i postumi del Capodanno se non urlando contro dei maialini al suono di assordanti campanacci? La Hotschrennen der GlückssäuliCollegamento esterno (La corsa dei maialini portafortuna) nella località montana di Klosters, nella Svizzera orientale, è una vera e propria festa del maiale.

Alle 15.00 del 1° gennaio, scommettitori e scommettitrici si riuniscono sulla piazza della stazione e puntano su un massimo di dieci “maialini portafortuna”, che si lanciano nella corsa (a un ritmo piuttosto lento e che spesso richiede un po’ di incoraggiamento) lungo un percorso innevato. Anche se il vostro maialino dovesse arrivare ultimo, ci sono un sacco di specialità culinarie locali e bevande (forti) per consolarsi, scaldarsi e divertirsi.

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I Silvesterchläuse in Appenzello

Silvesterchlaus
Silvesterchläuse in Appenzello. Keystone / Gian Ehrenzeller

In Appenzello, una regione rurale della Svizzera nord-orientale, il Capodanno si festeggia due volte: il 31 dicembre (calendario gregoriano) e il 13 gennaio (calendario giuliano). All’alba, gruppi di uomini vestiti da SilvesterchläuseCollegamento esterno fanno il giro delle fattorie locali dove suonano le campane ed eseguono uno jodel senza parole. Augurano alle famiglie un felice anno nuovo e ricevono un po’ di denaro prima di spostarsi nella fattoria successiva.

Oggigiorno, i Silvesterchläuse si suddividono in tre gruppi: i Belli (Schöne), i Brutti (Wüeschte) e i Kläuse della foresta o della natura (Schö-Wüeschte). I Belli indossano abiti tradizionali completi, decorati con trecce di fili d’argento e imponenti copricapi che raffigurano scene di vita quotidiana. I Brutti indossano ruvidi mantelli ricoperti di rami secchi, fogliame o paglia e coprono i loro volti con maschere dalle sembianze demoniache. Anche i Kläuse usano materiali naturali quali sterpaglie di abete e muschio per i loro costumi, che, però, a differenza di quelli dei Brutti, sono finemente lavorati.

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La discoteca silenziosa a Losanna

gente che balla indossando delle cuffie
Discoteca silenziosa a Losanna. BoNoel/ vandyfilm

Se siete alla ricerca di qualcosa di un po’ più moderno per festeggiare il Capodanno potete recarvi sulla Place Centrale a Losanna, nella Svizzera occidentale, tra le 20.00 e le 2.00 del mattino del 31 dicembre per l’annuale Silent Disco GéanteCollegamento esterno. Il concetto è semplice: noleggiate delle cuffie wireless per 25 franchi (più un deposito) e passate da un canale musicale all’altro (gestiti da tre DJ). La festa si svolge ogni anno dal 2017, con una pausa forzata nel 2020 a causa della pandemia. Vedere la gente che balla senza sentire la musica è alquanto bizzarro.

Se però preferite un ambiente meno movimentato, c’è sempre il concerto d’organoCollegamento esterno nell’imponente cattedrale di Losanna alle 22.30 (ripetuto il 1° gennaio alle 17.00).

Buon anno, ovunque voi siate!

Traduzione dall’inglese di Luigi Jorio

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