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Con la Svizzera, alle origini del fumetto

Titeuf, protagonista dei fumetti di Zep, un successo di milioni di album. Philippe Chappuis (Zep)

Con la rassegna "La Svizzera paese di fumetti" e una retrospettiva su Hugo Pratt, l'Istituto svizzero di Roma inaugura la nuova stagione.

Una stagione piena di novità a iniziare dalla gestione di Villa Ludovisi.

Dal primo luglio infatti Domenico Lucchini, dopo aver diretto il Centro Culturale svizzero di Milano, è diventato responsabile culturale dell’Isitituto svizzero di Roma (ISR) e Christoph Riedweg direttore amministrativo e scientifico.

Fumetto, prodotto svizzero

Pochi sanno forse che il precursore del fumetto moderno fu lo svizzero (di origine tedesche) Rodolphe Toepffer, vissuto a Ginevra fra il 1799 e il 1846.

La mostra romana, inizia proprio da lui, dal letterato e politico ginevrino, per concludersi idealmente con uno dei grandi del fumetto Hugo Pratt, italiano ma svizzero di adozione, morto 10 anni fa.

Toepffer arrivò al fumetto per caso o meglio per necessità. Destinato a seguire le orme del padre pittore, Rodolphe dovette ripiegare sull’insegnamento a causa di una grave malattia agli occhi.

Ma non rinunciò però alla sua vocazione artistica. Amante della natura e delle passeggiate, cominciò a illustrare i suoi diari con degli schizzi che con il tempo affinò, trasformandoli in veri e propri fumetti.

L’embrione del fumetto


“Toepffer si inserisce nel contesto storico e culturale a cavallo fa ‘700 e ‘800 quando in Europa si sviluppa la passione romantica per i viaggi”, dice a swissinfo il direttore artistico Domenico Lucchini.

“L’abitudine di arricchire i racconti, i viaggi, con delle piccole illustrazioni trova probabilmente l’interesse del pubblico dell’epoca, che si appassiona. Tutto ciò genera l’embrione del fumetto moderno”.

La produzione svizzera

La mostra si inserisce nella nuova strategia dell’ISR, che investe anche Milano e Venezia e che nel caso specifico vuole fare conoscere al pubblico italiano la ricchezza della produzione fumettistica svizzera. “Una produzione per nulla trascurabile” dice Lucchini.
“Insomma, è un intento di far scoprire il nostro paese e andare oltre i clichés spesso fin troppo radicati sul nostro paese”.

Disegnatori famosi

Oltre al capostipite del fumetto (Toepffer) e colui che è stato fra i più grandi del genere (Pratt) diventato famoso soprattutto con le avventure di Corto Maltese, la mostra offre una rassegna di 12 artisti elvetici tutti o quasi conosciuti anche a livello internazionale.

“In Svizzera è sempre esistita una tradizione nell’ambito architettonico, della grafica e del design.

Di questi movimenti fa parte sicuramente anche la fumettistica che proprio in questi anni ha sfornato una serie di giovani autori estremamente capaci. Forse è eccessivo parlare di una vera scuola svizzera. Tuttavia molti dei nostri artisti sono conosciuti internazionalmente”.

L’Italia, è un paese di grande tradizione nel campo del fumetto. Quali le interrelazioni che una manifestazione del genere può favorire fra artisti svizzeri e italiani?

“Già esiste un rapporto solido fra Italia e Svizzera, precisa Lucchini. Mi riferisco soprattutto a proposte editoriali svizzero-italiane che puntano anche al mercato della Penisola. In questa mostra offriamo inoltre un omaggio al veneto Hugo Pratt, vissuto per molto tempo a Losanna. Pratt, ha profondamente influenzato fumettisti come Pierre Wazem che qui a Roma presenta – con il supporto del fotografo ticinese Marco D’Anna – un percorso africano, sulle tracce e la genesi dell’opera di Pratt”.

Altri progetti dell’ISR

All’Istituto svizzero, con l’arrivo dell’autunno, l’attività comincia a farsi frenetica. Il 17 settembre, nell’ambito della “notte bianca” organizzata dalla città di Roma, la Svizzera darà il suo importante contributo. In programma, tra l’altro, anche le “perfomances” della video-artista Pippilotti Rist.

Un impegno, quello dell’ISR, che si inserisce in un contesto di offerta culturale già saturo. Come riuscire a crearsi una nicchia di visibilità, di interesse?

“Il nostro obbiettivo è quello di far conoscere il meglio della produzione artistica svizzera. Evidentemente questo passa per una costante informazione attraverso i media italiani e romani in particolare. L’importante è comunque creare l’abitudine di frequentare il nostro istituto, le nostre mostre, di farci riconoscere insomma”, conclude Lucchini.

swissinfo, Paolo Bertossa, Roma

Il precursore del fumetto moderno fu lo svizzero Rodolphe Toepffer (1799 – 1846).
Gli artisti presenti a Roma: Cosey, Matthias Gnehm, Mix & Remix, Noyau, Thomas Ott, Frederik Peeters, Nadia Raviscioni, Helge Reumann, Anna Sommer, Tom Tirabosco, Wazem, Zep.

“La Svizzera paese di fumetti” è un’ esposizione della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.

Presso l’istituto svizzero di Roma, dal 9 settembre al 9 ottobre 2005.

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