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Dieci luoghi segreti della Svizzera da visitare

Perché partire per lidi lontani quando a pochi passi da casa ci sono così tante cose da scoprire? La Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF ha selezionato dieci luoghi magici e non così conosciuti della Confederazione. In questa parte vi presentiamo i primi cinque.

1. Ranft, la meta mistica

cappella
La cappella dedicata a San Nicolao è una meta di pellegrinaggio. Keystone / Urs Flueeler

La gola del Ranft – dove scorre il torrente Melchaa – attira una grande varietà di persone dalla Svizzera e dall’Europa. Che siano devoti o meno, in questa regione del Canton ObvaldoCollegamento esterno trovano la pace interiore e pregano per quella esteriore. Qui nel 1417 nacque Nicolao della Flüe, il santo patrono della Svizzera, che visse da eremita nel Ranft e che è passato ai posteri anche per la sua opera di pacificatore. La regione può essere vissuta anche come meta museale, con tanta storia, politica e arte, ispirata a “Bruder Niklaus”.

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2. Piccola ma bella: Rue, nel Canton Friburgo

villaggio e castello visti dall'alto
Copyright: Comune di Rue

La città più piccola d’Europa: così si definisce RueCollegamento esterno, nel Cantone di Friburgo. Tuttavia, con soli 1’588 abitanti, da un punto di vista statistico non può essere considerata una città, poiché in Svizzera per avere questo statuto la popolazione deve essere di almeno 10’000 persone. Tuttavia, un comune può autodefinirsi città per ragioni istituzionali o storiche. Uno statuto risalente al 1260 e che riguarda il castello, situato in una posizione strategica, permette a Rue di vantare il suo status urbano.

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3. Vivere la storia della realtà contadina in Ticino

oggetti in un museo
ticino.ch

Volete immergervi nella storia della vita di tutti i giorni del Ticino lontano dai percorsi turistici abituali? È possibile, ma richiede un po’ di impegno. Per essere sicuri che il piccolo ma eccelso museo etnografico di Sessa, in Malcantone, sia aperto, bisogna prendere appuntamento. Ne vale sicuramente la pena. Al Piccolo Museo di Sessa e MonteggioCollegamento esterno si può scoprire qual era la realtà in queste regioni rurali appena alcuni decenni fa. Una realtà fatta anche di molta povertà, che costrinse molte persone a emigrare. Quelle che sono rimaste hanno saputo dar prova di ingegno e creatività per costruire degli strumenti che sono dei piccoli capolavori.

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4. Un museo che si affaccia sulla Valle del Rodano

uomo seduto a un tavolo
SRF/Ruth Seeholzer

Bisogna salire fino a 1’500 metri di quota, sopra Visp, in Vallese, per giungere a Törbel e varcare le porte del Museo Bruno HosennenCollegamento esterno. Come nel museo di Sessa, anche qui si compie un tuffo nel passato e ci si rende conto di come viveva la gente in queste località discoste fino a pochi decenni fa. Una vita che Bruno Hosennen, deceduto nel 2010, ha conosciuto bene. La sua compagna, la nota pittrice e autrice di libri per bambini Helen Güdel, gestisce ancora oggi il museo. Le sue opere sono esposte in una sala adiacente e un altro locale al piano superiore presenta creazioni di artisti e artiste contemporanee.

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5. Il castello di Vullierens: splendore floreale e artistico nel Canton Vaud

castello
SRF/Yvonn Scherrer

Un giardino da sogno. Fiori di ogni colore a perdita d’occhio. Sentieri incantati, cespugli di rose profumate. Robert Bovet, il proprietario del castello di VullierensCollegamento esterno, condivide con il pubblico i suoi giardini privati. Permette inoltre agli ospiti e alle ospiti di condividere il suo amore per l’arte: Oltre 90 sculture si trovano tra iris, rose e gigli. Particolarmente apprezzata è la gigantesca campana a vento “Bingbang” dell’artista svizzero Etienne Krähenbühl.

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Traduzione e adattamento dal tedesco di Daniele Mariani

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