Dopo la festa, la palla passa ora alla Svizzera
Conclusi gli europei di calcio, per la stampa è tempo di bilanci: con i greci vincono la sorpresa e la capacità dei piccoli di rigirare le carte in tavola. Eccellente anche il giudizio verso gli organizzatori.
Questi campionati europei definiscono gli standard cui Svizzera e Austria devono misurarsi per l’edizione del 2008.
«I campionati europei migliori di tutti i tempi» commenta senza compromessi il «Blick», quotidiano zurighese abituato ai toni forti. Lo spettacolo offerto fino all’ultimo si è dimostrato ancora «più incredibile che per la Danimarca nel 1992».
La Grecia ha trionfato, malgrado nei pronostici – ricorda «La Liberté» di Friburgo – «nessuno le avrebbe mai dato tanto credito». La «Tribune de Genève» parla di una «sorpresa colossale», anche se si ricorda che già in Champions League non erano mancati i segnali per un esito imprevisto.
La stampa loda in genere la tenacia delle piccole squadre: «Non è stato un torneo stanco – come si è detto dei campionati mondiali di due anni fa – o al massimo lo è stato parzialmente, per i favoriti», registra la «Neue Zürcher Zeitung».
Questa volta, sono soprattutto i piccoli ad aver dimostrato tenacia – lo ripetono tutti i commentatori – che hanno saputo rubare lo spettacolo alle grandi nazioni. Squadre blasonate – come Germania, Spagna e soprattutto l’Italia – sono state rimandate a casa già dopo la prima fase, «stanche, arroganti e autocompiacenti».
Per il quotidiano di Losanna «24 Heures», addirittura, «niente è più come prima» nelle gerarchie consolidate del calcio.
Anche il quotidiano neocastellano «L’Impartial» si dice positivamente sorpreso da questa edizione dei campionati europei: il calcio sa ancora «coccolare le sue star a colpi di milioni, offrendo al contempo ai pretesi anonimi la possibilità di fare un gioco uguale… a quello di chi si ritiene intoccabile».
Organizzazione impeccabile
«Il Portogallo è stato un ottimo ospite di questo 12esimo campionato europeo di calcio», afferma la «Neue Zürcher Zeitung» in un commento intitolato «Giovane, sereno e sorprendente». Un giudizio che nessuno osa contraddire.
«Le 31 partite non hanno avuto contraccolpi di sorta», ricorda il «Blick»; «niente hooligan, niente scaramucce. I fan hanno ballato e cantato, evitando lo scontro frontale».
Toni quasi malinconici dalle colonne del «Tages Anzeiger»: «La piccola repubblica al margine del continente – un tempo popolo di conquistatori, più volti al pessimismo che all’ottimismo – si è riscoperta. Anche se il finale ha avuto un tono amaro. E anche l’Europa ha avuto quattro settimane per conoscere un po’ meglio questo paese».
Anche gli arbitri ottengono qualche lode, pochi i biasimi. La statistica registra solo sei cartellini rossi. E non pochi ricordano che due sono andati agli svizzeri. Sarebbe un merito delle nuove regole UEFA, concordano più testate.
La faccenda della saliva ridondante di Totti e Frei lascia un certo amaro in bocca. «Mentre gli italiani hanno già archiviato il loro caso, per due settimane la nostra federazione si è dimostrata fiscale e poco credibile», ricorda «Blick».
La sfida per Svizzera e Austria
I campionati sono finiti ed è stato «un successo totale», afferma soddisfatto «L’Impartial». E sono in molti a fargli il verso, annunciando di seguito: Svizzera e Austria devono misurarsi con l’entusiasmo lusitano. «Perché non scambiare le nostre troppo spesso fredde virtù con quelle, che speriamo contagiose, che ci arrivano da Lisbona e dal Portogallo?», propone ancora il quotidiano romando.
«I portoghesi hanno eletto l’appuntamento a “evento del secolo”; qui bisogna chiedersi se gli svizzeri, con l’Austria, sapranno fare altrettanto per gli europei del 2008», afferma con un certo dubbio preconcetto il bernese «Der Bund».
Se l’organizzazione si è dimostrata impeccabile (numerosi commentatori sottolineano anche la «gentilezza e la disponibilità di organizzatori e volontari»), ci si chiede cosa sarà dell’infrastruttura. Una domanda che rimane aperta, secondo la «NZZ».
A caldo nessuno vuole sbilanciarsi veramente, ma dopo le grandi prestazioni viste in un mese di calcio in terra lusitana, adesso tocca agli organizzatori della prossima edizione. La palla passa a Svizzera e Austria.
swissinfo
Vince gli europei 2004 la Grecia con 1:0 contro il Portogallo
Nel 2000 aveva vinto la Francia; nel ’96 la Germania; nel ’92 la Danimarca
Cala il sipario sul grande spettacolo calcistico europeo. La tensione è rimasta alta fino all’ultimo minuto; i greci hanno saputo dare il meglio di sé.
I commenti e le analisi dominano le prime pagine dei giornali svizzeri di lunedì: sono state le piccole squadre a stravolgere le immagini correnti che vedono le grandi nazioni dominatrici.
Si loda inoltre la perfetta organizzazione offerta dai portoghesi. Sarà il metro per l’edizione del 2008.
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