Economiesuisse deve cercarsi un nuovo presidente
Il presidente di Kuoni abbandona il suo incarico con effetto immediato. Nel contempo, Andreas Schmid rinuncia anche al suo mandato alla testa di Economiesuisse.
Secondo Schmid, che avrebbe dovuto assumere la guida dell’organizzazione mantello dell’economia ad inizio settembre, Economiesuisse necessita di un presidente con un forte sostegno imprenditoriale.
Nel comunicato, il 49enne Schmid spiega che lascia Kuoni, il gigante del settore viaggi svizzero, a causa dei dissensi nel Consiglio d’amministrazione e nella direzione della società, ed evoca disaccordi sulle opzioni strategiche del gruppo e sulle sue strutture operative.
In una seduta tenutasi lunedì è chiaramente emerso “che una maggioranza del Consiglio di amministrazione giudica la situazione diversamente da me”, scrive Schmid, aggiungendo di “rispettare” queste posizioni ma di averne tratto le conseguenze.
Pomo della discordia sembra essere stata la volontà di Schmid di cercare una fusione con l’agenzia di viaggi britannica First Choice. L’interessato dice di non voler fare altri commenti in merito alle discussioni e alle circostanze che hanno portato alla sua decisione.
Egli ammette peraltro di “aver fatto degli errori che hanno condotto al deteriorarsi della situazione alla Kuoni”.
Conseguenze anche per Economiesuisse
Quale prima conseguenza della sua separazione da Kuoni, Schmid precisa che non potrà assumere come previsto il 1. settembre la presidenza di Economiesuisse, per la quale era stato scelto quale successore del 66enne Ueli Forster.
La Federazione delle imprese svizzere ha bisogno in questo momento di un presidente con un forte sostegno imprenditoriale, afferma Schmid per giustificare la rinuncia.
In un comunicato Economiesuisse, che pure ha vissuto ultimamente turbolenze interne per disaccordi con alcune organizzazioni affiliate, indica di aver preso atto con “grande rammarico” della decisione.
La direzione dell’organizzazione padronale esaminerà la nuova situazione e prenderà le decisioni necessarie a tempo debito, prosegue la nota.
Schmid indica ancora che discuterà caso per caso con le altre società in cui ricopre mandati. Egli presiede in particolare il gruppo zurighese Barry Callebaut, numero uno mondiale del cioccolato industriale, e quello dell’aeroporto di Zurigo.
Kuoni ha già trovato un successore
Da parte sua, il consiglio d’amministrazione di Kuoni dichiara di “aver preso atto con profondo rammarico” della decisione del presidente e gli esprime “i suoi ringraziamenti per i servizi resi alla società”, per poi aggiungere di aver già scelto uno dei suoi membri, Henning Boysen, per succedergli.
Kuoni precisa infine che non fornirà altre informazioni fino alla conferenza telefonica in programma martedì per la presentazione di risultati semestrali del gruppo.
swissinfo a agenzie
Negli ultimi mesi, Economiesuisse ha vissuto una fase piuttosto turbolenta. Diversi membri hanno infatti abbandonato o minacciato di lasciare l’associazione mantello.
Invocando dei cambiamenti strutturali nel settore ed il costo della quota annuale, l’Associazione dell’alluminio ha ad esempio deciso di ritirarsi. La Società svizzera degli imprenditori ha fatto altrettanto.
Pure la potente Swissmem (associazione delle industrie delle macchine e dell’elettronica) ha espresso la volontà di partire. E Viscom, associazione delle arti grafiche, ha minacciato di andarsene ma è poi tornata sui suoi passi, restanto tra i membri di Economiesuisse.
Kuoni, fondata nel 1906, è una delle maggiori agenzie viaggi europee e la più grande della Svizzera.
Dispone di oltre 100 filiali in Svizzera e di uffici in più di 25 paesi.
La società occupa 6’400 persone a livello mondiale, di cui 1’600 in Svizzera.
La Federazione delle imprese svizzere, Economiesuisse, è l’organizzazione mantello più grande dell’economia elvetica.
Ne fanno parte 30’000 aziende di tutti i settori e di ogni dimensione, che occupano complessivamente 1.5 milioni di persone in Svizzera.
La sua missione principale è di creare condizioni quadro ottimali per l’economia svizzera.
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