Perché il re di Tonga si trova a Zugo?
Domenica pomeriggio, dal ring di segatura il nuovo re della festa federale di lotta svizzera alzerà le braccia al cielo in segno di vittoria. Dagli spalti dell’arena di Zugo, un altro sovrano, il re Tupou VI delle isole di Tonga, gioirà con lui. Un ospite illustre, proveniente da un Paese agli antipodi, legato alla Svizzera dal rapporto di amicizia che lo unisce alla famiglia Müller di Zugo. Una storia alquanto incredibile.
Sarà di nuovo un evento senza precedenti, quello che si terrà questo fine settimana a Zugo. Centinaia di migliaia di visitatori e milioni di telespettatori seguiranno gli incontri di lotta combattuti sui sette cerchi di trucioli di legna. Con le maniche della camicia arrotolate, avvinghiati ai pantaloni corti dell’avversario, 276 lottatori tenteranno di mettere l’avversario con la schiena a terra, cercando così di conquistarsi un posto per l’epilogo della festa, l’ultima ripresa che designerà il re della lotta, lo SchwingerkönigCollegamento esterno.
A seguire le gesta dei “cattivi” ci sarà anche un re vero, Tupou VI, sovrano del Regno di Tonga, in Polinesia, distante circa 17 mila chilometri dalla Svizzera; quasi mezzo giro del mondo. Che la Festa federale di lotta svizzera e delle tradizioni alpigianeCollegamento esterno sia tanto famosa da appassionare anche chi si trova all’altro capo del pianeta? No, non si tratta di passione, bensì dell’amicizia tra due famiglie, quella tra il re di Tonga e la famiglia Müller di Zugo.
Altri sviluppi
Calorosi abbracci
Partito e mai più tornato
“Nel 1885, mio bisnonno Philipp Gotthard Müller lascia Zugo alla volta dell’isola di Tonga”, racconta il pronipote Luka Müller. “È andato alla ricerca del fratello, partito all’avventura e mai più tornato dal suo viaggio”. Quello di Philipp Müller è un viaggio periglioso, in un periodo in cui la traversata per nave dura mesi. Giunto sull’isola non trova tracce del fratello scomparso. E da Tonga, nemmeno lui farà più ritorno in Svizzera. Prima perde la nave che lo doveva riportare a casa – la prossima sarebbe giunta tre mesi dopo -, poi si innamora di una ragazza indigena, Philomena Lauitiiti o Manono Luatutu, che sposa nel 1889. La coppia avrà dodici figli.
“All’inizio del 1900, uno dei figli, mio nonno Robert Müller, viene mandato dal padre in Svizzera per studiare”, continua il suo racconto Luka Müller. “All’Università di Zurigo incontra una studentessa di Belgrado. È una tra le prime studenti di medicina provenienti dall’estero”. Dopo essersi sposati, intorno al 1920 i due ritornano sull’isola della Polinesia. “Mio nonno si occupa delle piantagioni di cocco, banane e vaniglia, mentre mia nonna, dottoressa, si dedica ai malati e alle persone che hanno bisogno del suo aiuto”, spiega il nipote. “Nel 1928 nasce mio padre, Andrew Philipp Müller. Poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, mio nonno ritorna in Svizzera con tutta la famiglia”.
A Zugo, senza dimenticare i parenti a Tonga
Gli altri figli e figlie di Philipp Gotthard Müller, deceduto nel 1913, rimangono sull’isola e così oggi, a oltre 130 anni dalla sua partenza da Zugo, tra le 80 e le 100 persone portano il cognome Müller a Tonga, mentre altre 20-30 vivono alle Figi. Chi è tornato in Svizzera non si è mai dimenticato dei parenti lontani. “La nostra famiglia promuove da decenni progetti di sviluppo sull’isola”, spiega Luka Müller, che da anni si è assunto il compito di coordinare le iniziative.
Da una a due volte all’anno si invola da Zurigo alla volta di Nuku’alofa, la capitale del Regno di Tonga. Visita parenti, controlla gli sviluppi dei programmi e non manca mai di incontrare l’attuale re, George Tupou VI, con cui intrattiene quasi un rapporto di amicizia. “Nel 1980, l’allora principe Ulukalala Lavaka Alta ha trascorso tre mesi a casa dei mei genitori. Il padre voleva che imparasse il tedesco”, ricorda Luka Müller, allora ragazzo.
Nel corso degli anni, la famiglia Müller di Zugo ha promosso una decina di progetti di sviluppo sulle isole di Tonga. “Al momento stiamo sostenendo quattro iniziative nell’ambito del turismo sostenibile, delle energie rinnovabili, della produzione agricola e finanziamo la ricostruzione di alcuni edifici distrutti dal ciclone Gita nel 2018”, spiega.
Nel 2017, in occasione di uno dei suoi viaggi nell’arcipelago della Polinesia, l’avvocato di Zugo viene accompagnato dal sindaco di Baar, Andreas Hotz e dall’ambasciatore svizzero a Wellington, in Nuova Zelanda, David Vogelsanger, ambedue non più in carica. La delegazione elvetica ha un’importante lettera da consegnare personalmente al sovrano. “Il 5 novembre 2017 siamo stati ricevuti da Tupou VI e gli abbiamo consegnato l’invito del governo di Zugo e del comitato organizzatore a partecipare alla Festa federale di lotta svizzera”, ricorda Andreas Hotz. “Un invito che il re ha accettato ufficialmente poco dopo”.
“Nel 1980, l’allora principe Ulukalala Lavaka Alta ha trascorso tre mesi a casa dei mei genitori. Il padre voleva che imparasse il tedesco” Luka Müller
Un soggiorno fitto di appuntamenti
“Non si tratta di un viaggio ufficiale del re di Tonga in Svizzera”, puntualizza Noémie Charton, portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri. “A margine della Festa federale di lotta svizzera sarà tuttavia ricevuto da Ueli Maurer, presidente della Confederazione per un incontro informale a Zugo. Inoltre a Berna incontrerà il ministro dell’economia Guy Parmelin”.
L’ex ambasciatore della Nuova Zelanda e delle isole della Polinesia, David Vogelsanger, indica le ulteriori tappe del viaggio del sovrano nella Confederazione. “Il re visiterà l’esercito e la Ginevra internazionale. Inoltre avrà vari appuntamenti con rappresentanti del mondo economico elvetico. Infine, parteciperà alla riapertura del consolato di Tonga a Zurigo e alla nomina del nuovo console onorario Luka Müller”.
La visita di Tupou VI in Svizzera è per Luka Müller l’occasione di concretizzare un altro importante progetto volto a promuovere lo sviluppo del Regno di Tonga. A causa delle ristrettezze economiche e delle poche prospettive professionali, quasi la metà dei tongani si guadagna da vivere all’estero, principalmente in Nuova Zelanda, Australia o negli Stati Uniti. Dai loro Paesi di residenza inviano rimesse ai parenti a casa. Queste costituiscono più di un terzo del Prodotto interno lordo di Tonga.
“Venerdì a Zurigo, nell’ambito di un workshop che coinvolgerà la società di telecomunicazioni Swisscom, un’azienda FinTech e uno studio di avvocatura specializzato nei pagamenti digitali, vogliamo trovare assieme al re una soluzione per ridurre i costi delle transazioni delle rimesse, puntando sulla tecnologia blockchain”, spiega con entusiasmo Luka Müller.
Inoltre il pronipote del primo Müller partito per i mari del Sud vorrebbe aprire una camera di commercio Svizzera-Tonga grazie a cui promuovere gli investimenti elvetici nello Stato nella Polinesia. Sarebbe un’ulteriore iniziativa volta a rafforzare la secolare relazione che lega i due PaesiCollegamento esterno agli antipodi.
Tonga
Il Regno di Tonga è uno Stato insulare dell’oceano Pacifico meridionale, nella Polinesia, costituito da circa 170 isole di diverse dimensioni
Capitale: Nuku’alofa
Superficie: 748 km2 (circa tre volte quella del canton Zugo)
Popolazione: 106 mila (97% sono tongani, stime 2015)
Lingue ufficiali: tongano, inglese
Politica: il Regno di Tonga è una monarchia costituzionale. Il re nomina un Gabinetto, guidato da un primo ministro.
Economia: il settore economico più importante è quello primario (circa il 20% del PIL), seguito da quello turistico. Le rimesse dei migranti rappresentano oltre il 33% del PIL. Stando ai dati della Banca mondiale, il 22,5% della popolazione vive sotto la soglia di povertà definita dalle Nazioni Unite.
Svizzeri a Tonga: 13 cittadini svizzeri vivevano alla fine del 2012 a Tonga.
Relazioni bilaterali: la Svizzera ha avviato relazioni diplomatiche con il Regno di TongaCollegamento esterno nel 1985. La Direzione per lo sviluppo e la cooperazione della Confederazione non promuove progetti a Tonga. Tuttavia, l’ambasciata di Wellington sostiene regolarmente piccole iniziative. Ad esempio, la recente realizzazione di piccole cisterne d’acqua per l’approvvigionamento di famiglie che vivono sulle varie isole dell’arcipelago.
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