Fulvio Pelli alla testa dei radicali
I delegati del Partito liberale-radicale hanno eletto un nuovo presidente: il ticinese Fulvio Pelli l'ha spuntata contro il lucernese Theiler.
Quarto presidente in cinque anni, Pelli è chiamato ora a rimettere in sesto il partito storico della Svizzera moderna, da anni in caduta libera di consensi.
Il nuovo presidente del Partito liberale radicale svizzero (PLR) è ticinese: Fulvio Pelli è infatti stato eletto sabato a Berna dall’assemblea dei delegati, che – con 228 voti contro 150 – lo ha preferito all’altro candidato, il lucernese Georges Theiler. Il luganese succede a Rolf Schweiger, dimessosi a sorpresa in novembre, dopo appena sei mesi di mandato, per un esaurimento nervoso.
La vittoria di sabato del capogruppo PLR alle Camere federali non appariva scontata: molti osservatori politici alla vigilia davano Theiler come favorito. Il consigliere nazionale lucernese godeva dell’appoggio di Donne e Giovani PLR.
Parecchie voci si erano inoltre levate in seno al partito nella Svizzera tedesca per rivendicare un presidente di quell’area linguistica, dove le perdite di consenso popolare sono più marcate. Il sostegno dei delegati dei cantoni latini e delle sezioni di Berna e Basilea, non sembravano dunque bastare per consentire a Pelli di spuntarla sul concorrente di lingua tedesca.
Ridare forma al partito
Fulvio Pelli dovrà cercare di ridare una presidenza solida e duratura al Partito liberale radicale svizzero. È infatti il quarto «timoniere» nel giro di cinque anni.
Il partito, che dal 1848 ha definito da solo e per quasi cento anni il destino della Svizzera, si trova da tempo in una profonda crisi, stritolato da una polarizzazione crescente. La presidenza è inoltre confrontata alle divergenze fra le diverse anime interne alla formazione politica.
Dopo i dodici anni di «regno» di Franz Steinegger – il consigliere nazionale del canton Uri è stato in carica dal 1989 al 2001 – i suoi successori hanno infatti tenuto le redini del PLR per periodi sempre più brevi.
Presidenti bruciati
La serie inizia con Gerold Bührer, uomo d’affari di Sciaffusa rimasto in carica 19 mesi, fra il 2001 e il 2002. È stato costretto a dimettersi in seguito alle turbolenze che in quel periodo scuotevano il gruppo assicurativo Rentenanstalt, di cui è membro del consiglio d’amministrazione.
Per i 16 mesi seguenti, la squadra liberale radicale è stata capitanata da Christiane Langenberger. La prima donna alla testa del partito ha dapprima sostituito ad interim Bührer; all’inizio del 2003 è stata poi eletta ufficialmente alla presidenza. Si è ritirata dopo lo scotto delle elezioni del 2003 e le critiche incalzanti della ala destra della formazione politica.
Effimero – soli sei mesi – è stato il periodo in cui alla testa del PLR è rimasto Rolf Schweiger. Il dimissionario ha lanciato un radicale processo di rinnovamento interno del partito, senza però raggiungere l’obiettivo di far ricuperare al PLR il terreno perduto e consumando evidentemente tutte le sue forze.
Un presidente di lingua italiana
L’intenso e controverso dibattito, che ha preceduto l’elezione, ha fatto emergere divergenze fra le regioni del paese. I sostenitori di Fulvio Pelli da una parte, e quelli di Georges Theiler dall’altra, hanno esposto con foga i propri argomenti per convincere la maggioranza ad appoggiare i rispettivi favoriti.
«Abbiamo bisogno di un presidente per tutta la Svizzera e non solo per la Svizzera tedesca», hanno sottolineato gli uni. «La salvaguardia del secondo seggio liberale radicale in Consiglio federale si giocherà nella Svizzera tedesca», hanno replicato i sostenitori del lucernese.
Ma la questione linguistica non è stato l’unico elemento a suscitare pareri discordanti. Alcuni delegati hanno giudicato Theiler più idoneo a proseguire la strategia avviata dal presidente dimissionario Rolf Schweiger. Tale continuità è stata sottolineata soprattutto da delegati zurighesi e della Svizzera orientale.
Al contrario, altri delegati, essenzialmente latini, hanno rilevato l’importanza del carattere indipendente di Fulvio Pelli, il quale «non si lascia mettere sotto pressione dalle lobbies». Un ulteriore vantaggio dell’esponente della minoranza linguistica è la sua ottima conoscenza del francese e del tedesco.
swissinfo e agenzie
Nato il 26 gennaio 1951 a Lugano, sposato e padre di tre figlie, Fulvio Pelli ha studiato diritto nelle università di Berna e di Zurigo. Figlio d’arte, dal 1981 è avvocato nella sua città.
La carriera politica è precoce e lineare: partenza nel legislativo comunale, poi cantonale e federale. Dal 2002 è capogruppo del PLR alle Camere federali.
Uno fra pochi a livello nazionale, Pelli può vantare di aver presieduto con successo la sezione cantonale senza perdere voti. Nel 2003 ha mancato invece l’elezione in Consiglio federale e avrebbe ormai accantonato questa ambizione.
Fulvio Pelli è il terzo ticinese che accede alla presidenza del PLR svizzero. Prima di lui solo Aleardo Pini, dal 1948 al 1954, e Nello Celio, dal 1960 al 1964, furono designati a tale carica.
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