Fuori le lingue!
Attraversare la Svizzera a piedi per abbattere le frontiere linguistiche e promuovere il dialogo tra le culture: è lo scopo di Get-Together, un progetto lanciato da un gruppo di giovani per toccare il plurilinguismo con mano.
«Ma quante lingue parlate voi svizzeri?». Almeno due, forse tre o addirittura quattro, potremmo rispondere con una punta di orgoglio. Una Svizzera poliglotta, insomma, dalle quattro lingue nazionali e un inglese sempre più presente. O almeno così pretendono i cliché.
Dopo la democrazia diretta, le banche, le mucche e il cioccolato, all’estero la Svizzera è associata alla presenza di diverse lingue. Un multilinguismo di cui andar fieri, ma che è stato riconosciuto ufficialmente soltanto nel 1996 e che non si traduce in un plurilinguismo delle singole persone. In altre parole, la Svizzera è quadrilingue, i suoi cittadini un po’ meno.
Certo, a scuola i bambini sono obbligati ad apprendere almeno una seconda lingua nazionale, ma questa viene spesso percepita come straniera, appartenente a una realtà lontana, talvolta sconosciuta. Al di là delle buone intenzioni, le frontiere linguistiche permangono e lo spettro dell’inglese come lingua franca pesa sempre più come un macigno.
Negli ultimi anni in Svizzera sta prendendo piede un monolinguismo generalizzato, ha denunciato in primavera il Forum Helveticum. E se conoscere una lingua significa avvicinarsi a una cultura e a una mentalità, che ne sarà della cosiddetta coesione nazionale?
Oltre le frontiere linguistiche
Per far fronte allo spettro di una Svizzera orfana dei suoi idiomi, a inizio anno è entrata in vigore una nuova legge sulle lingue. Il messaggio è chiaro: bisogna favorire il contatto tra le diverse regioni linguistiche. E allora perché non iniziare a conoscersi e a parlarsi camminando fianco a fianco da un capo all’altro del paese? È quanto propone il progetto Get-Together, lanciato da un gruppo di giovani intraprendenti con il sostegno della Confederazione e di vari enti socio-culturali.
«Con questa marcia attraverso la Svizzera vorremmo risvegliare nei partecipanti una consapevolezza reciproca della varietà linguistica e culturale del nostro paese», ci spiega Ramona Schneider, promotrice del progetto. «Lo scopo non è di mettere l’accento sul cosiddetto Röstigraben, ma di andare alla scoperta dell’altro e di tutto ciò che ci accomuna». Sì, perché non ci si può limitare a «sbandierare all’opinione pubblica mondiale questa ricchezza e poi non curarcene. Non servono unicamente leggi, commissioni e sovvenzioni per stabilire un equilibrio tra le regioni linguistiche. Bisogna mettere in contatto le persone, quelle vere».
Difendere il plurilinguismo a passo di marcia e parlando inglese, verrebbe da dire leggendo il manifesto. Una provocazione? «L’inglese sta prendendo sempre più piede in Svizzera al punto che in alcuni cantoni è diventato la prima lingua straniera obbligatoria nelle scuole», puntualizza la 25enne zurighese. «Chiamare il nostro progetto “Get-Together” ci è dunque sembrata una forma di provocazione per mettere l’accento sui rischi legati a una supremazia della lingua inglese su quelle nazionali».
In marcia verso Berna
L’idea alla base del progetto è semplice, ci spiega il ticinese Oscar Brändli. «Due gruppi di escursionisti sono partiti il 12 luglio da Chancy – nel canton Ginevra – e dal villaggio grigionese di Müstair, dove si parla romancio. Avranno tempo cinque settimane per attraversare la Svizzera a piedi, cercando di superare le barriere linguistiche e culturali».
L’8 di agosto i due gruppi s’incontreranno a Engelberg e insieme continueranno il viaggio verso Berna. Il cuore politico della Svizzera sarà raggiunto a Ferragosto. Durante la marcia, i gruppi faranno tappa in diverse città organizzando delle giornate a tema.
«Non tutti hanno la possibilità di seguirci in quest’avventura, sottolinea ancora Oscar Brändli. Abbiamo quindi pensato di fermarci qualche giorno nelle principali piazze del paese per entrare in contatto con la popolazione locale, conoscerne le tradizioni e permettere a tutti di dare il proprio contributo al progetto, anche se indirettamente».
A Losanna, questi giovani hanno messo in piedi un salotto pronto a ospitare i passanti per un ballo, un concerto o una semplice chiacchierata. Alcuni anziani si fermano per complimentarsi, preoccupati dal diffondersi di una lingua che non sentono loro, mentre i più giovani scrutano il programma con curiosità e una punta di invidia.
Un progetto in divenire
«Siamo partiti in quattro da Ginevra e in una decina dai Grigioni», racconta sorridendo Oscar, «ma ogni giorno raccogliamo gente nuova, pronta a seguirci per una tappa o forse più». Gary è uno di quelli che hanno raggiunto il gruppo cammin facendo: «È un’ottima occasione per conoscere la Svizzera e praticare il tedesco», ci spiega questo giovane scozzese, letteralmente ammaliato dai paesaggi elvetici.
Oltre a un obiettivo di promozione linguistica, il progetto Get-Together ha anche una finalità analitica. I promotori intendono infatti lanciare un’indagine sulla varietà linguistica e come questa viene percepita dalle nuove generazioni. Per i giovani il quadrilinguismo rappresenta una ricchezza oppure un ostacolo? Quali sono i suoi potenziali e dove si collocano i suoi limiti?
Domande alle quali cercheranno di rispondere nelle prossime settimane e le cui conclusioni saranno presentate a Berna durante la festa di chiusura della manifestazione. Riusciranno in questa impresa? A leggere i messaggi lasciati dai passanti sembrerebbe proprio di sì. E allora non resta che mettersi in marcia e “tirare fuori la lingua” perché come scrive una ragazza, “Parlare different langues te abre the window du monde…”
Stefania Summermatter, Losanna, swissinfo.ch
Partiti il 12 luglio da Chancy e Müstair, due gruppi di giovani attraverseranno la Svizzera a piedi alla scoperta del plurilinguismo.
Lungo il tragitto saranno organizzate otto giornate a tema per promuovere la cultura e le tradizioni locali e favorire un dialogo con la popolazione.
L’8 agosto, i due gruppi si ritroveranno ad Engelberg, per poi dirigersi verso la capitale federale Berna (15 agosto).
Lanciato da un gruppo di giovani, il progetto Get-Together è sostenuto dalla Confederazione e da diversi enti socio-culturali.
Il 4 giugno 2010, il governo ha varato l’ordinanza d’applicazione della legge sulle lingue. La normativa, volta a promuovere il plurilinguismo e la coesione nazionale entrerà in vigore il 1° luglio.
Essa fissa una quota di rappresentanza che i dipartimenti e la Cancelleria federale dovranno rispettare per i loro impiegati: 70% germanofoni, 22% francofoni, 7% italofoni e 1% romanciofoni. Le soglie per le minoranze latine potranno anche essere superate.
Per promuovere il plurilinguismo in futuro saranno stanziati 15 milioni di franchi all’anno: 5,5 sono destinati ai partner esterni, per esempio alle organizzazioni che favoriscono i contatti tra regioni linguistiche.
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