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La pianista che reinventa l’improvvisazione classica

La pianista Gabriela Montero si è esibita a Lucerna il 2 gennaio 2016. Rodrigo Carrizo Couto, swissinfo.ch

Uscita dalla scuola di Martha Argerich, la pianista e compositrice venezuelana Gabriela Montero non ha paura di reinventare la musica con l’aiuto del pubblico. swissinfo.ch l’ha incontrata in occasione di un suo passaggio in Svizzera.

Gabriela MonteroCollegamento esterno è un’artista conosciuta mondialmente per il suo straordinario talento d’improvvisazione. I suoi concerti si trasformano spesso in un’esperienza festiva e inusuale nell’universo rigido della musica classica.

A Lucerna, dove era ospite dell’Orchestra sinfonica, la pianista ha suscitato l’ilarità generale. Durante il concerto, un bambino di dodici anni si è alzato e ha cominciato a cantare un’aria di Mozart, con più entusiasmo che talento. Dal palcoscenico, la pianista ha chiesto con una risata: “Stai cercando di cantare Il Flauto Magico?”. E poi ha cominciato ad improvvisare.

Una tempesta di scale e arpeggi virtuosi si è abbattuta su un pubblico ipnotizzato. È la tecnica dell’artista: creare nuove performance ispirandosi al pubblico. Un’esperienza da vedere.

Ma come nascono queste improvvisazioni? Per saperne di più, pochi giorni prima del concerto abbiamo incontrato la musicista venezuelana, che ci ha regalato un’interpretazione dell’inno svizzero.

L’improvvisazione classica era pane quotidiano ai tempi di Mozart, Bach o Beethoven. Tutte le leggende della musica improvvisavano, ma oggi sfortunatamente questa tradizione è andata persa, spiega Gabriela Montero.

Il processo creativo non si può razionalizzare, secondo la pianista. “È qualcosa di viscerale. Prima e dopo c’è il vuoto. Mi dimentico completamente delle improvvisazioni una volta terminate. Anche per me l’atto creativo resta un mistero. Sono al contempo uno strumento e un testimone del processo, quasi mi fosse estraneo”.

Il talento di Gabriela Montero è oggetto di un documentario in corso di realizzazione, con la collaborazione di un gruppo di neurologi. “È molto interessante perché la scansione del mio cervello dimostra che quando improvviso utilizzo alcune parti che rimangono invece inattive quando eseguo un repertorio classico”.

Improvvisare è dunque un atto creativo superiore all’interpretazione classica di Beethoven o Schumann? “Senza dubbio, riprodurre un’opera non è la stessa cosa che crearla in tempo reale. Almeno da un punto di vista neurologico. Un’opera classica è come una “mappa” scritta da qualcun altro, che non mi lascia molto margine di libertà personale”.

Gabriela Montero è stata scoperta da una leggenda vivente del piano: Martha Argerich. Dopo averla sentita improvvisare su scene della sua vita personale, l’artista argentina è rimasta affascinata e le ha fornito i contatti che avrebbero lanciato la sua “seconda carriera”, dopo un periodo di delusione professionale.

“In qualche modo la Svizzera è il luogo di nascita della mia seconda carriera. Dall’incontro provvidenziale con Argerich, Montero è diventata un’ospite regolare al festival organizzato dall’artista argentina a Lugano. “Sono dodici anni che suono in Ticino e al festival di Lucerna. Ho anche un ottimo rapporto professionale con l’Orchestra da camera di Zurigo”. 

Montero ritiene che la Svizzera sia “un paese con una grande tradizione culturale” e quello elvetico un pubblico speciale, con una profonda comprensione di base. “Non credo che gli svizzeri siano freddi. È più che altro un pubblico che interiorizza la musica in modo molto profondo”.

La pianista ha approfittato del suo soggiorno a Lucerna per finalizzare il suo primo Concerto per piano, che sarà presentato in anteprima a Lipsia nel mese di marzo, e promuovere il suo nuovo CD. Montero si è appena trasferita dagli Stati Uniti in Europa, assieme alla famiglia. “Mio marito è irlandese e io sono venezuelana. La nostra idiosincrasia è più presente in una città latina e mediterranea come Barcellona”. 

In Svizzera come altrove, la musica classica fatica ad attirare un pubblico giovane. Di fatto, nel Concerto di capodanno a Lucerna la media d’età del pubblico si aggirava attorno ai 60 anni. “Non è vero che la gente non va ai concerti di musica classica perché sono cari. Poco tempo fa a mia figlia hanno chiesto 350 dollari per un concerto di Taylor Swift… ma nessuno si scandalizza per questo”.

A suo parere il problema è altrove. “Prima gli artisti non passavano il tempo a pensare alla loro carriera, al marketing e alle vendite. A spingerli era la necessità di creare. I grandi compositori del passato ideavano la loro musica a partire dalle stesse emozioni che proviamo noi oggi. Se riusciamo a condividere nuovamente queste emozioni col pubblico, forse la musica classica riuscirà a superare questi tempi difficili”.

Uno dei fiori culturali del Venezuela è Il Sistema, un programma di educazione musicale creato oltre 40 anni fa da José Antonio Abreu e che ha portato alla nascita della celebre orchestra Simon Bolivar, diretta da Gustavo Dudamel.

Il Sistema affascina in tutto il mondo. Per quale motivo? “Perché la sua storia è bella e gode di un marketing eccellente”, risponde Gabriela Montero. “E perché a suonare sono dei bambini di un paese in via di sviluppo”.

“Ma attenzione! Gli insegnanti esigono moltissimo da questi bambini. Le prove sono stancanti e possono durare oltre dieci ore. In queste condizioni, che spazio resta per la creatività? Il programma necessità dei cambiamenti”.

In quale direzione? “È necessario garantire ai giovani musicisti le condizioni di lavoro e il salario che meritano, combattere la corruzione e gli abusi”.

“Con un’inflazione di oltre il 200%, la situazione in Venezuela è catastrofica. Mancano anche le cose più banali, come la carta igienica o i medicamenti. È un paese che non produce più nulla ed è in bancarotta economica e morale. Come si può affermare che Il sistema migliora la vita dei cittadini, quando la violenza non fa che aumentare?“.

Da notare che Gabriela Montero è conosciuta come una fervente oppositrice al regime dell’ex presidente Ugo Chavez. 

(Traduzione dallo spagnolo, Stefania Summermatter)

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