Gauthier Corbat, l’artigiano svizzero che ha contribuito alla rinascita di Notre-Dame
Storico dell'arte e co-direttore della segheria Corbat, nel cantone del Giura, l'imprenditore svizzero Gauthier Corbat ha partecipato al restauro di Notre-Dame, inaugurata con grande sfarzo questo fine settimana. Il legno di quercia tagliato dalla sua azienda è stato utilizzato per la ricostruzione della guglia della cattedrale, distrutta da un incendio 5 anni fa.
Il 15 aprile 2019, Notre-Dame de Paris è devastata da un incendio. La struttura dell’edificio (tetto e guglia) viene distrutta dalle fiamme, che inoltre danneggiano parte della volta e degli arredi.
Notre-Dame, una cattedrale gotica costruita tra il 1163 e l’inizio del XIV secolo, è uno dei monumenti cristiani più visitati al mondo. Famosa per la sua bellezza, ma anche per la sua storia legata a quella della Francia, suscita, con il dramma che la colpisce, un’emozione planetaria.
Il giorno successivo, l’incendio è domato. Emmanuel Macron promette di ricostruire la cattedrale entro cinque anni. La scommessa è stata vinta: Notre-Dame è stata restaurata e la sua inaugurazione si è tenuta il 7 e l’8 dicembre, alla presenza di ospiti prestigiosi, tra cui Donald Trump.
Un’ampia gamma di professioni
Il lavoro di restauro è stato titanico, grazie alle donazioni ricevute da 150 paesi, quasi 340’000 in tutto per una somma di 846 milioni di euro.
Centinaia di artigiani, artisti e operai hanno contribuito al restauro di Notre-Dame: gruisti, architetti, archeologi, vetrai, cordai, scalpellini e persino falegnami. Ma anche i segantini, senza i quali la struttura della cattedrale, in legno di quercia, non avrebbe mai ritrovato la sua antica bellezza.
Quaranta segherie hanno contribuito ai lavori di ricostruzione. Trentanove sono francesi, una svizzera: l’azienda familiare Corbat, la più grande segheria di legno di quercia della Svizzera. Situata a Vendlincourt, nel cantone del Giura, è stata fondata cento anni fa e vanta un solido know-how tecnico e artigianale.
Volete ricevere una selezione delle notizie del giorno dalla Svizzera o dei nostri articoli della settimana? Abbonatevi alle nostre newsletter!
Un imprenditore con una passione per la letteratura
Per Gauthier Corbat, 39 anni, co-direttore del gruppo giurassiano, si è trattato di un’avventura unica. Storico dell’arte e titolare di un master in studi europei presso l’Università di Ginevra, quest’uomo dalla fibra letteraria è anche un imprenditore perspicace.
È in grado di valutare l’importanza di un evento che può rafforzare la reputazione della sua azienda. Qualche tempo dopo l’incendio, viene avviata una procedura ufficiale: lo Stato francese decide di ricostruire la struttura della cattedrale in quercia, come nel Medioevo.
Gauthier Corbat presenta quindi la sua candidatura. Riceve una risposta positiva dalla Federazione “France Bois Forêt”, un’organizzazione che ha coordinato, tra le altre cose, la partecipazione delle diverse segherie ai lavori.
Posizione geografica vantaggiosa
“La nostra posizione geografica ci ha dato un grande vantaggio, riconosce Gauthier Corbat. Ci troviamo in una regione di confine. La nostra segheria dispone di diversi depositi di legname in Francia, il principale dei quali si trova a Lure, nel dipartimento dell’Alta Saona. È qui che le autorità francesi hanno depositato il lotto di legno che ci è stato assegnato per il taglio. Legami profondi, storici e commerciali, avvicinano il Giura svizzero e la Francia. La mia famiglia ha molti contatti nel settore del legno francese, il che ha reso il nostro lavoro più semplice”.
Gauthier Corbat sapeva che la sua segheria avrebbe lavorato gratuitamente. Ma poco importava, il suo ruolo di mecenate lo ha assunto completamente. “Ho appreso che la Germania e l’Inghilterra hanno offerto i propri tronchi di quercia, che sono stati rifiutati perché le autorità francesi non volevano legno straniero”, dice l’imprenditore.
I tronchi immagazzinati a Lure erano quindi di origine francese. Trasportati a Vendlincourt, sono stati tagliati nella segheria Corbat, prima di raggiungere la loro destinazione finale: la guglia di Notre-Dame.
“Il mio ruolo è medievale”
Più che il ruolo di mecenate, ciò che rivestiva importanza agli occhi di Gauthier Corbat era il carattere quasi spirituale della partecipazione al cantiere di Notre-Dame. L’imprenditore giurassiano spiega di avere un legame speciale con l’arte gotica e le sue chiese. “Per il taglio, abbiamo seguito, è vero, le nostre tecniche standard; tuttavia sapevamo che questa operazione era eccezionale e la sua realizzazione sacra, sottolinea. Con il mio background e la mia educazione artistica, le emozioni sono state forti. Abbiamo segato 40 dei 2000 pezzi di legno destinati alla struttura. Il mio ruolo qui è medievale. Nel Medioevo, gli artigiani lavoravano per uno scopo superiore, come me”.
Gli effetti di questo contributo svizzero sono incoraggianti. Gauthier Corbat dice di aver suscitato la curiosità di molti dei suoi compatrioti e compatriote. Nella Svizzera romanda ha tenuto conferenze in sale gremite e ha ricevuto richieste di collaborazione da colleghe e colleghi svizzeri tedeschi. “L’azienda Blumer Lehmann, conosciuta in tutto il mondo, mi ha contattato per propormi di partecipare al restauro di una moschea del XVI secolo, situata al confine tra Grecia e Turchia”, afferma con orgoglio.
Contribuire alla ricostruzione di Notre-Dame non ha solo ampliato l’orizzonte di Gauthier Corbat. Attraverso la sua partecipazione al cantiere francese, è l’intera professione a essere onorata. “Il riconoscimento della mia azienda è tanto più apprezzabile in quanto si colloca nell’ambito di un lavoro prestigioso che mette in luce la Svizzera e il know-how di un intero settore. In effetti, l’industria del legno non ha sempre goduto dell’attenzione che merita”, conclude.
>> Il cantiere di Notre-Dame visto dal cielo:
Articolo a cura di Samuel Jaberg
Traduzione con l’aiuto di Deepl/mar
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.