Gli orizzonti del cinema che non ha età

Puntuale come ogni anno, Castellinaria, il festival internazionale del cinema giovane, torna ad animare con le sue proposte una porzione di autunno.
Per la 19esima edizione, dal 18 al 25 novembre a Bellinzona, la direzione artistica ha puntato su tre vasti orizzonti di riflessione: l’affettività, i modelli e gli smarrimenti.
Sostenuto dal successo e corroborato dalle molteplici energie consacrate al suo allestimento, Castellinaria si è conquistato un posto di tutto rispetto nel mondo del cinema. E, in particolare, nel mondo del cinema giovane che offre, a chi lo sa scoprire e a chi lo sa guardare, davvero grandi momenti.
Nello scegliere uno slogan per il festival, il presidente Franco Lazzarotto si è ispirato allo psicanalista e filosofo tedesco Erich Fromm: “Castellinaria è”. Ma perché proprio questa scelta, che va oltre la semplice affermazione? Franco Lazzarotto, uomo di scuola, ha voluto attraverso questa citazione contrapporre il valore dell’essere a quello onnipresente dell’avere. E dell’apparire.
Modelli, quelli dell’apparenza, che hanno una presa molto forte sui ragazzi, in cerca della loro indentità, della loro strada, del loro modo di stare al mondo. Ecco dunque che Castellinaria, con il suo carico di riflessioni e di realtà quotidiane che provengono dai quattro angoli della Terra, rappresenta un’occasione per fermarsi. Un luogo di suoni e di immagini dove ascoltare con il cuore, guardare con la testa. Per esserci. Essere con gli altri e con se stessi.
Un caleidoscopio di immagini
Ben sapendo che l’allestimento di un festival dipende anche dalle proposte che ci sono sul mercato, il direttore artistico Giancarlo Zappoli ha voluto e saputo dare a questa 19esima edizione un’impronta forte, senza compromessi sulla qualità e la forza delle opere.
Tre gli orizzonti tematici sui quali si muovono, tra i giochi di luce e ombre, le proiezioni in cartellone. “Innanzitutto – osserva Zappoli – l’affettività, come strumento di relazione e non solo nei rapporti di genere. Poi ci sono i modelli, non sempre positivi, che vanno cercati per essere raggiunti o per essere evitati. E poi c’è lo smarrimento, legato ai cambiamenti di luogo e alla necessità di integrarsi, di iniziare una nuova vita”.
Su sedici film proposti nei due concorsi, ben nove sono opere prime. “Segno che sempre più spesso – annota il direttore artistico – all’idea del cinema giovane corrisponde la figura del cineasta esordiente”. Su sedici film, inoltre, cinque sono firmate da registe. La retrospettiva è dedicata al cinema sudcoreano, mentre la piccola rassegna – ovvero i film per i più piccoli – patrocinata da Pro Juventute, propone l’opera omnia di Enzo D’Alò.
L’Orso d’oro e la Palma d’oro
Castellinaria, che vive e si muove nel mondo del cinema tout-court, è riuscita anche quest’anno ad assicurarsi alcune prime ticinesi di grandi pellicole premiate nei maggiori festival internazionali. Come, per esempio, l’Orso d’oro di Berlino – Grbavica – della realizzatrice bosniaca Jasmila Zbanic.
Ci sarà anche l’ultima fatica del regista inglese Ken Loach – grande autore che Giancarlo Zappoli non ha esitato a definire “un nostro abbonato” – che all’ultimo festival di Cannes si è aggiudicato la Palma d’oro con “When the Wind shakes the Barley”.
Affianca queste due proposte di spessore e di sicuro richiamo, una prima mondiale: la versione definitiva del mediometraggio di animazione “Pierino e il Lupo”. Si tratta di una coproduzione svizzera realizzata dalla giovane regista britannica Suzie Templeton, che ha lavorato su questo progetto per cinque anni.
“Pierino e il Lupo” verrà proiettato in apertura, sabato 18 novembre, con l’accompagnamento dal vivo dell’Orchestra del Conservatorio della Svizzera italiana. A Castellinaria ci sarà anche il direttore della Mostra del cinema di Venezia; Marco Müller sarà infatti presente, in veste di produttore, alla prima svizzera del film “Little Red Flowers”, del regista cinese Zhang Yuan.
Dentro e fuori
Valide anche le proposte fuori concorso. Il direttore artistico ha volutamente segnalato il film “La rieducazione”, un’opera a basso costo realizzata da tre registi – Davide Alfonsi, Alessandro Fausto e Denis Malagnino – che indaga la realtà del lavoro precario.
Non mancherà, per gli appassionati, il punto finale all’opera fiume “Heimat” (Fragmente – Die Frauen) di Edgar Reitz, l’anno scorso ospite del festival. E, per i nottambuli, Castellinaria propone la proiezione di cortometraggi da tutto il mondo con la prima edizione di “Castellincorto Night”, nella serata di venerdì 24 novembre.
Un cartellone, dunque, davvero all’altezza delle aspettative che sarà come tradizione arricchito da altri appuntamenti secondo l’idea “non solo cinema”.
swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona
Due i concorsi di Castellinaria, per due fasce di età: dai 6 ai 15 anni e dai 16 ai 20 anni
Sui 16 film proiettati nel concorso, 9 sono opere prime
20 i film fuori concorso
67 i collaboratori volontari di Castellinaria
La sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura (UFC), in collaborazione con la Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS e il Festival Castellinaria, promuove due giornate di dibattito dedicate alla situazione della cultura e dell’offerta cinematografica nella Svizzera Italiana.
Le giornate indagheranno sulla creazione cinematografica, la produzione cinematografica, la distribuzione e la promozione di film nella Svizzera italiana. Sarà presente al dibattito anche Nicolas Bideau, direttore della sezione cinema dell’UFC.
Le opere del concorso nazionale dedicato alla pace, “Piece for Peace” saranno esposte sulla “piazza” della Biblioteca cantonale di Bellinzona dal 16 novembre al primo dicembre. Dopo il grande successo ottenuto al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo, la mostra “Piece for peace” arriva quindi anche in Ticino.
In concomitanza con Castellinaria, la Biblioteca Cantonale e gli Archivi di Stato ospitano le opere delle 41 classi di tutte le regioni della Svizzera che con grande entusiasmo e impegno hanno partecipato al concorso nazionale dedicato alla pace “Piece for Peace”, che ha avuto come madrina la consigliera federale, signora Micheline Calmy-Rey.
Suddivisi in 3 categorie: scultura, pittura e arte d’animazione i lavori esprimono il pensiero, la sensibilità e l’espressione artistica di questi ragazzi sul valore della pace.
Il Ticino è rappresentato da 3 scuole: Arbedo Castione, Cadro e Locarno Solduno. Il libro illustrato dalla classe di Arbedo Castione “Liberiamo la Pace” è stato pubblicato dalle Edizioni Svizzere per la Gioventù in 4 lingue e distribuito in tutta la Svizzera in diecimila esemplari.

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