I film a Soletta: vita, cultura e indotto
La rassegna cinematografica di Soletta porta nella tranquilla cittadina di provincia una ventata di cultura, di vita e anche benefici economici.
Ma quando il festival cominciò la popolazione era contraria e si mobilitò per far cessare la manifestazione.
La più bella città barocca in Svizzera
Sul suo sito internet Soletta si autodefinisce così senza falsa modestia! E di charme la cittadina sul fiume Aare ne ha davvero, con le sue porte, le torri e i frontoni, che testimoniano la sua importanza storica.
Ma Soletta resta una tranquilla, qualcuno dice addormentata, cittadina di provincia. Se non fosse per avvenimenti come le Giornate del cinema o le Giornate della letteratura, non se ne parlerebbe molto al di fuori dei suoi confini.
Grazie allo spirito d’iniziativa e alla perseveranza di un gruppo di amanti del cinema, Soletta è diventata invece un punto di riferimento per il mondo della cultura in Svizzera. E pensare che 38 anni fa, i fondatori delle Giornate hanno dovuto combattere non poco per superare l’ostilità della popolazione.
Allarme! Arrivano i comunisti!
“Era un gruppo di idealisti che voleva semplicemente fare qualcosa, che ne aveva abbastanza della stretta mentalità di provincia”, ricorda Arnold Lüthy, una figura conosciuta a Soletta per il suo impegno civile e come co-organizzatore delle Giornate letterarie.
“Alla fine degli anni ’60 ogni volta dovevamo assistere a massicce campagne d’opinione contro le Giornate del cinema. I giornali locali erano pieni di lettere di cittadini che consideravano le Giornate un covo di ‘comunisti’ e di ‘teppisti’.”
Ripensando al clima di quei tempi per Arnold Lüthy è quasi un miracolo come oggi la città, il comune e le autorità si identifichino profondamente con la manifestazione. Nel frattempo molte cose sono cambiate, il muro di Berlino è crollato e la cultura è diventata un buon affare.
Secondo uno studio di pochi anni fa, le ripercussioni economiche delle Giornate del film sulla città di Soletta si aggirano intorno a 1,5 milioni di franchi. Non è una somma enorme, ma a gennaio, un mese poco favorevole per il turismo, niente affatto da trascurare. Il comune sponsorizza a sua volta il festival con una cifra di 120 mila franchi.
Cinema pieni, alberghi e ristoranti completi
Durante le giornate del cinema è praticamente impossibile trovare ancora una camera al centro: qualche letto disponibile lo si può rimediare, se non si hanno troppe pretese, nell’ostello della gioventù e nel tradizionale dormitorio del Landhaus.
L’edificio del Landhaus è il cuore del festival e proprio di fronte si trova uno dei ritrovi classici del dopo film: il bistrot di quartiere Kreuz. Quest’anno per far fronte alle orde di cinefili affamati, si sono dovute impiegare 60 persone in più. “A causa dei costi supplementari, le giornate del cinema non sono poi così lucrative per noi”, dichiarava Barbara Mumenthaler del Kreuz alla stampa locale.
Ma per il ritrovo si tratta soprattutto di tenere alto il nome. “La gente apprezza la nostra atmosfera semplice. Abbiamo provato a cambiare, creando un po’ più di animazione, ma non funziona”, dice a swissinfo Felix Epper, un altro socio del ristorante. L’unica novità quest’anno, il vin brülé sulla strada per chi aspetta di entrare alla proiezione.
Altri ritrovi, come il Krone, hanno chiesto invece al personale di fare uno sforzo eccezionale lavorando fino a tarda notte, in cambio di una settimana di compensazione, dopo il festival, quando si ritorna alla calma totale di gennaio.
Cibo per lo spirito
Ma ritorniamo all'”apertura di orizzonti” che si vive durante la settimana del cinema, qualcosa di molto prezioso per tanti cittadini di Soletta, specialmente per Arnold Lüthy.
“Grazie alle giornate del Cinema ho fatto molti incontri interessanti, soprattutto con cineasti dell’Europa dell’Est. Il direttore del film festival di Kiev è diventato ad esempio un mio amico personale, e ogni anno ci rivediamo proprio qui a Soletta.
“Una volta mi ha invitato in Ucraina e da allora il mio cerchio di amicizie si è allargato e approfondito”. Al punto che dal 1992 ogni anno un gruppo di bambini ucraini viene a passare le vacanze estive a Soletta.
Un programma che è purtroppo a rischio. Mancano gli sponsor. Un problema, quello dello sponsoring, che riguarda anche le Giornate del cinema: dall’anno prossimo non si potrà più contare sulla partecipazione dell’UBS.
Ogni anno quegli strani personaggi
“La cosa che resta più impressa è come cambia l’atmosfera a Soletta. Prima erano tutti vestiti di nero, cappotti neri, cappelli neri, borse nere. Oggi quelli che vengono per il film festival non sono più così riconoscibili, così “diversi”, racconta Arnold Lüthy.
Forse perché a Soletta ci sono sempre più documentari e sempre meno lungometraggi? Perché ci sono di conseguenza meno attori e registi e altri personaggi “esotici” per una cittadina di provincia? Forse perché nel frattempo tutti si vestono di nero e “gli artisti” sono passati al colore?
La produzione di documentari svizzeri è ottima, ma il punto dolente è proprio che ci sono sempre meno film di fiction, perché la Svizzera non possiede un’industria, un istituto, una continuità nella produzione cinematografica.
Un argomento di cui si discuterà ancora parecchio, in questa e in altre edizioni della rassegna, aspettando i soliti incoraggiamenti da parte dello Stato per un cinema autonomo, che non sia solo di coproduzioni di minoranza.
Un cinema autonomo di qualità dovrebbe essere il fiore all’occhiello di ogni nazione, e la garanzia di una cultura meno provinciale.
swissinfo, Raffaella Rossello
Indotto creato a Soletta dalla rassegna cinematografica: 1,5 milioni di franchi.
Sovvenzioni del comune per le Giornate del cinema: 120 mila franchi
I principali ristoranti restano eccezionalmente aperti fino a tarda notte
Occupazione degli alberghi dal 20 al 26 gennaio: 90%
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.