I turisti romandi sono rari nella Svizzera tedesca
I turisti romandi sono una specie piuttosto rara nella Svizzera tedesca. La barriera linguistica e la mancanza o quasi di campagne pubblicitarie spiegano in parte la loro assenza.
Il nuovo TGV Est potrebbe però far aumentare il numero di visitatori francesi.
Cifre ufficiali o studi del fenomeno non ne esistono: l’Ufficio federale di statistica (UFS) non fa differenze nell’analizzare le cifre riguardanti i viaggi interni, e la Svizzera come meta turistica rappresenta un blocco unico.
«Per il momento non abbiamo i mezzi per affinare le nostre ricerche», spiega un portavoce dell’UFS. Eppure oltre il 40% dei turisti in Svizzera sono svizzeri.
Campioni del turismo interno
Sul fenomeno dell’introvabilità, o quasi, del turista romando nelle lande germanofone, taglia corto il professor Christian Laesser, specialista di turismo all’Università di San Gallo: «I romandi se ne stanno a casa loro, oppure vanno in Francia o in altri Paesi». Preferiscono insomma l’esotismo straniero all’esotismo di Appenzello.
Viceversa gli svizzero-tedeschi vanno più spesso nella Svizzera francese, anche se pure loro preferiscono passare le vacanze nella propria regione. O altrimenti in Austria, in Italia, in Francia o in Spagna. «Questi comportamenti turistici sono ormai stabili da alcuni anni», sottolinea Laesser.
Coesione nazionale
Peter Keller, direttore del settore turismo presso il Segretariato di Stato dell’economia (seco), sfuma il suo giudizio: «I romandi, ma piuttosto quelli appartenenti alle generazioni più anziane, vanno piuttosto nelle zone di frontiera, come Basilea o l’Oberland bernese, ma anche nei Grigioni».
Per Keller, «è un peccato che non ci siano cifre sul numero di romandi che visitano il resto del paese. Tanto più che esiste una dimensione meta-economica del fenomeno: visitare le regioni del proprio paese rafforza la coesione nazionale».
Meglio gli stranieri?
Gli ambienti turistici svizzero-tedeschi non fanno però grandi sforzi per attirare i romandi. È sintomatico ad esempio che i siti ufficiali della città di Zurigo e di Lucerna siano solo in tedesco e in inglese, contrariamente a Ginevra o Losanna, per esempio, che offrono informazioni anche in tedesco.
«Non si tratta di antipatia per i francofoni, anche se è vero che il francese costituisce per gli svizzero-tedeschi una barriera più difficile da superare rispetto all’inglese. Semplicemente i romandi non sono una priorità». È questa l’analisi che fa Veronique Kanel, di Svizzera Turismo.
Nella Svizzera tedesca, spiega Veronique Kanel, ci si concentra piuttosto sui visitatori dei paesi germanofoni, anglofoni o asiatici, che apparentemente spendono più dei turisti nazionali.
È vero che per esempio a Basilea, piuttosto vicina alla Francia e alla Svizzera romanda, ci si è focalizzati sulla Germania o sulla Gran Bretagna, riconosce l’ufficio del turismo locale. A San Gallo invece non sanno neppure dire quanti turisti romandi visitino la città. Ma non devono essere molti, visto che solo il 5% dei turisti hanno richiesto una visita guidata in francese.
Novità nel 2007
Un primo cambiamento potrebbe avvenire nel 2007: il TGV Est (il treno francese super veloce) collegherà Basilea via Strasburgo e permetterà ai parigini di raggiungere i Grigioni in sole 6 ore. «Allora i cantoni germanofoni si renderanno conto dell’importanza del mercato francofono, che comprende francesi, romandi e belgi», spera Veronique Kanel.
A Zurigo qualcosa si è già mosso: «Il mercato francofono si è sviluppato e comincia a diventare interessante per noi», constata Susanne Staiger, dell’ente turistico zurighese.
«Dall’anno prossimo gli consacreremo più mezzi». E promette una mini-rivoluzione: «Pensiamo di far tradurre anche i nostri siti internet in francese».
Ma Christian Laesser resta pessimista: «Anche investendo nel marketing non riusciranno ad attirare molti più romandi, che restano frenati dalla lingua. Attualmente viviamo gomito a gomito, ma separati», ritiene il professore.
Dal canto suo Peter Keller propone alle autorità di sviluppare sistematicamente gli scambi tra gli allievi delle elementari o del liceo, per formare così i turisti «interni» di domani.
swissinfo e agenzie
Nel 2005 gli introiti turistici della Svizzera hanno raggiunto i 23 miliardi di franchi, 13 miliardi dei quali generati da visitatori stranieri.
I pernottamenti di turisti stranieri sono stati 18 milioni, 6 milioni dei quali riguardano i turisti tedeschi, il gruppo più importante fra gli stranieri.
La Svizzera è una delle destinazioni turistiche più tradizionali. Fino a 20 anni fa, figurava tra le prime 10 al mondo.
Nel frattempo ha perso parte del suo smalto: il settore si è sviluppato in gran parte dei paesi del mondo, ma è stagnato in Svizzera.
Più della metà degli introiti del turismo elvetico sono garantiti dai turisti stranieri.
Se in passato dominavano il turismo invernale e le Alpi, oggi si sono fatti molto più attrattivi pure i mesi estivi e le città.
Il settore alberghiero, che difficilmente potrà svilupparsi ancora, continua tuttavia a disporre di potenziale in ambito formativo.
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