Il cinema svizzero premia i sui migliori film
«Tout un hiver sans feu» di Greg Zglinski e «Accordion Tribe» di Stefan Schwietert sono i grandi vincitori del Premio del cinema svizzero 2005 attribuito a Soletta.
La giuria della 40esima edizione delle Giornate del cinema di Soletta ha inoltre premiato per la prima volta un film d’animazione: «Un’altra città» di Carlo Ippolito.
Il Premio del cinema svizzero 2005 per la migliore fiction è stato assegnato mercoledì sera a Soletta a Greg Zglinski per «Tout un hiver sans feu», la sua prima opera.
La giuria ha motivato la sua scelta indicando che «la regia esalta i contrasti tra l’armonia austera dei paesaggi e le tormente degli uomini e delle donne in ogni parte del mondo».
Stefan Schwietert si è invece aggiudicato il premio per il miglior documentario con «Accordion Tribe».
«Il film associa in maniera esemplare la scoperta di una musica affascinante e i ritratti di cinque personalità appassionate e dall’esuberanza contagiosa», ha spiegato la giuria, presidiata da Raymond Vouillamoz, l’ex direttore dei programmi della televisione svizzera di lingua francese TSR.
Entrambi i vincitori incasseranno un assegno di 60’000 franchi.
Le pellicole dei vincitori
Il film di Greg Zglinski – nato a Varsavia nel 1968 – è ambientato nel Giura neocastellano e traduce sottilmente in immagini la vicenda di una coppia in lutto per la figlia morta nell’incendio di un fienile.
La giovane madre si mura nel silenzio e dovrà essere internata. Il padre invece si indebita, ma finisce per riprendere gusto alla vita lavorando in una fonderia.
Il film, il cui scenario è firmato da Pierre-Pascal Rossi, è stato prodotto dalla società losannese CAB, che festeggia i 20 anni di esistenza.
Il documentario di Stefan Schwietert – nato in Germania, ma cresciuto nel cantone di Basilea Campagna – segue invece le vicende di cinque virtuosi della fisarmonica in viaggio attraverso l’Europa.
Paura dell’ignoto
Il premio per il miglior cortometraggio – dotato di 30’000 franchi – va ad Alexander Meier per «Chyenne». Il realizzatore originario del canton Turgovia propone un film senza parole sul tema della paura dell’ignoto.
«L’opera dimostra un’abilità straordinaria e un’acuta sensibilità per la drammaturgia», ha scritto la giuria.
Film d’animazione
Per la prima volta, il palmarès tiene conto della vitalità di un altro settore del cinema svizzero, attribuendo il premio al miglior film d’animazione, pure dotato di 30’000 franchi.
A vincerlo è stato Carlo Ippolito per «Un’altra città», un video di undici minuti che, indica la giuria, associa varie tecniche di animazione: disegni, fotografie e estratti di film.
L’opera del realizzatore italiano (nato a Milano nel 1949) fa affiorare il clima culturale, sociale e politico della Germania degli anni ’30 e tesse un collegamento con il mondo attuale e l’asservimento dei media al potere politico.
Gli altri premi
Il premio speciale della giuria, di 20’000 franchi, è andato al cameraman svizzero tedesco Filip Zumbrunn.
Il premio del miglior ruolo principale è stato invece assegnato a Roeland Wiesnekker per la sua parte in «Strähl» di Manuel Flurin Hendry.
L’attore intasca 15’000 franchi, così come Johanna Bantzer, che ha ottenuto il premio per il miglior ruolo secondario nello stesso lungometraggio.
swissinfo e agenzie
Miglior documentario: «Accordion Tribe» di Stefan Schwietert.
Migliore fiction: «Tout un hiver sans feu» di Greg Zglinski.
Miglior film d’animazione: “Un’altra città” di Carlo Ippolito.
Miglior cortometraggio: «Chyenne» di Alexander Meier.
Miglior ruolo principale: Roeland Wiesnekker in «Strähl», di Manuel Flurin Hendry.
Miglior ruolo secondario: Johanna Bantzer in «Strähl».
Premio speciale della giuria: Filip Zumbrunn, cameraman.
Organizzata nell’ambito delle 40esime Giornate di Soletta, la serata di gala del Premio del cinema svizzero 2005 ha riunito circa 800 persone.
Oltre alla premiazione, i presenti hanno reso omaggio al cineasta ginevrino Alain Tanner.
I premi del cinema svizzero sono assegnati dal 1998.
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