Il destino di swissinfo in commissione
La Commissione di politica estera della Camera alta sottolinea l'importanza del mandato d'informazione per l'estero della SRG SSR idée suisse svolto da swissinfo.
La presa di posizione della commissione giunge due mesi dopo l’annuncio della SSR di voler ridurre drasticamente l’offerta di swissinfo.
Il futuro di swissinfo – il portale d’informazione in nove lingue per gli svizzeri residenti all’estero – deve essere oggetto di un dibattito approfondito. Ad affermarlo è la Commissione di politica estera del Consiglio degli Stati (Camera alta), riunitasi venerdì a Berna sotto la presidenza del senatore radicale Peter Briner.
La commissione considera che la mozione depositata dal senatore ticinese Filippo Lombardi sul mantenimento dell’offerta di swissinfo e l’eliminazione delle divergenze concernenti la nuova Legge sulla radio e la televisione (LRTV), permetteranno di chinarsi con maggiore precisione sul delicato dossier durante la sessione autunnale delle Camere.
Adempire al mandato internazionale
Per farsi un’idea più precisa dei piani di ristrutturazione elaborati dalla SRG SSR idée suisse (Società svizzera di Radiotelevisione) – che intende ridurre swissinfo a un semplice sito internet in inglese e regionalizzare Swiss TXT (teletext), sopprimendo di fatto 70-80 posti di lavoro – la commissione ha proceduto all’audizione del presidente del consiglio di amministrazione della televisione, del presidente del comitato swissinfo e di quello dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero.
Quel che va esaminato attentamente, afferma la commissione in una nota, sono le conseguenze dei drastici tagli sui confederati che risiedono all’estero e più generalmente sull’immagine della Svizzera fuori dai confini.
E’ molto importante che la SSR adempia correttamente alla missione internazionale che le è stata affidata, aggiunge la commissione.
Continuare con i sussidi federali
Da parte sua, la Commissione delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (Camera bassa), riunitasi all’inizio di maggio, aveva chiaramente proposto di salvare il portale d’informazione online, in particolare continuando a versare i sussidi federali per evitare il drastico smantellamento dell’ex Radio svizzera internazionale.
Questa commissione ha auspicato che la Confederazione assuma la metà dei costi derivanti dalla produzione di informazioni destinate all’estero.
Berna aveva infatti ridotto progressivamente il suo contributo a swissinfo, dai 17 milioni del 2004 ai 5 milioni del 2005. Per motivi di risparmio, la Confederazione aveva poi deciso di rinunciare alle sovvenzioni future.
L’ultima parola spetterà però al direttore del Dipartimento federale delle comunicazioni (ATEC) Moritz Leuenberger, il quale si esprimerà dopo le valutazioni dello stesso ATEC e dell”Ufficio federale delle comunicazioni.
Ampio sostegno a swissinfo
Il sostegno a swissinfo è giunto pure dalla Commissione di politica estera del Consiglio nazionale, la quale aveva respinto nel mese di aprile il piano della SSR adducendo che il mandato d’informazione per l’estero attribuito dai poteri pubblici deve rimanere una priorità dell’azienda radiotelevisiva.
Non solo membri di commissioni, ma anche numerosi altri esponenti della classe politica e lettori da ogni parte del mondo hanno fatto sentire la loro voce contro lo smantellamento di swissinfo tramite articoli su giornali e messaggi di solidarietà inviati presso le varie redazioni del portale.
Il personale di swissinfo si è pure mobilitato per esprimere la propria opposizione al progetto di ristrutturazione: all’inizio di maggio, ha lanciato un sito internet – www.vivaswissinfo.org – nel quale propone informazioni, comunicati stampa, lettere aperte e opinioni sullo smantellamento previsto. Una petizione può essere firmata direttamente online da chiunque desideri che il portale continui a vivere.
Bloccare la regionalizzazione di teletext
Per quel che concerne la regionalizzazione di Swiss TXT da Bienne a Zurigo, Ginevra e Lugano, il parlamento ha deciso di non esprimersi, trattandosi di una scelta puramente organizzativa.
La commissione del personale di Swiss TXT ha ad ogni modo chiesto alla SSR di congelare il piano di ristrutturazione fino a quando il destino di swissinfo non sarà stato chiaramente definito.
Mettere in atto questa regionalizzazione senza aspettare la decisione politica concernente swissinfo – indica la commissione – è insensato.
swissinfo e agenzie
Il piano di ristrutturazione della SSR SRG idée suisse dovrebbe permettere di risparmiare 16 milioni di franchi l’anno.
Delle attuali nove redazioni, solo il servizio inglese proseguirebbe la propria attività, con 7 giornalisti.
Le lingue tedesca, francese e italiana vedrebbero la loro offerta ridotta a un solo giornalista per redazione.
Lo smantellamento di swissinfo deve ancora essere avallato dal Dipartimento federale delle comunicazioni (ATEC) e dall’Ufficio federale delle comunicazioni; la decisione finale spetterà al responsabile dell’ATEC Moritz Leuenberger e al Consiglio federale.
17 milioni di franchi: sovvenzioni della Confederazione a swissinfo nel 2004.
5 milioni di franchi: sovvenzioni nel 2005.
Motivi di risparmio hanno spinto la Confederazione a interrompere le sovvenzioni future.
26 posti di lavoro soppressi nel 2004.
Il nuovo piano di ristrutturazione prevede di cancellare 70-80 impieghi.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.