Il giardino delle meraviglie di Spoerri
Dal giardino di sculture dell’artista svizzero Daniel Spoerri, sul Monte Amiata, si ha l’impressione di dominare l’intero paesaggio della Toscana.
Sedici ettari di parco, su cui si snoda un percorso scultoreo e botanico che porta il visitatore da una sorpresa visiva (ed olfattiva) all’altra.
Cultura e natura
Il fruscio del vento tra gli ulivi e i cespugli di erbe aromatiche, il frinire delle cicale nella natura incontaminata, il rumore delle sorgenti d’acqua che si incontrano passeggiando, lo sguardo libero di spaziare verso l’orizzonte lontano dove si intuisce il mare.
E dire che il famoso artista svizzero-rumeno Daniel Spoerri non era un appassionato della campagna. Ironia della sorte, proprio uno spirito urbano e cosmopolita come lui, che ha vissuto, dopo Basilea e Berna, a Parigi, New York, Düsseldorf, un “vero ebreo errante”, come si autodefinisce, si è trovato un giorno a progettare un parco.
“La Cultura è allontanamento dalla Natura” dice Spoerri; eppure la parola cultura ha la stessa radice di coltivare.
“Non sono un grande amante della natura, ho sempre odiato fare giardinaggio, tagliare l’erba” mi confessa l’artista. “Per me fare una passeggiata deve avere uno scopo, allora posso anche camminare a lungo, ma altrimenti camminare solo per stare a contatto con la natura mi ha sempre annoiato.”
I giardini rinascimentali però, come il Sacro Bosco di Bomarzo, che non dista molto dal Monte Amiata, sono stati per l’artista una vera rivelazione. Proprio da questo, e da altri giardini storici italiani e inglesi, ha preso ispirazione per il suo parco in Toscana.
Un luogo magico
Agli inizi degli anni ’90 il giardino di Daniel Spoerri ospitava solo le sue opere. Poi poco per volta i suoi amici artisti hanno cominciato a regalargli opere per il suo giardino, che ora conta più di settanta sculture ed installazioni.
Tra le più impressionanti la “Camera n.13” di Spoerri. Una riproduzione interamente colata in bronzo della camera in cui l’artista visse alla fine degli anni ’50 a Parigi, quando frequentava assiduamente Jean Tinguely ed Eva Aeppli.
Un’altra opera molto impegnativa, per la cui esecuzione Spoerri si è avvalso della maestria di parecchi artigiani locali è il “Muro labirintico”, da un petroglifo precolombiano che rappresenta il Padre Sole.
Alcune installazioni sono interattive, come il “Penetrabile Sonoro” di Rafael Soto, un quadrato percorribile di tubi di alluminio che suonano quando ci si entra dentro: una delle stazioni del percorso preferite dai bambini.
Il Giardino del resto, come sottolinea lo stesso artista, si presta proprio a gite in famiglia. “Abbiamo anche fatto delle esposizioni all’interno della villa, ma ci siamo resi conto che la gente preferisce gustare le opere d’arte all’aria aperta”.
La Fondazione
Al Giardino di Spoerri si può anche passare la notte: la villa è attrezzata di bed&breakfast. La maggior parte dei visitatori, tra i quattro e i sei mila l’anno, vengono dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Austria, a volte interi autobus.
Alcuni turisti fanno tappa al Giardino di Spoerri seguendo un itinerario di parchi storici o di giardini moderni, come il “Giardino dei Tarocchi”, di Niki de Saint-Phalle (realizzato con la collaborazione di Jean Tinguely) a Garavicchio, presso Capalbio, sempre nel sud della Toscana.
La proprietà di Spoerri, villa e parco sono state trasformate in una Fondazione, cui partecipa anche lo Stato italiano e la Regione Toscana. Vi si tengono dunque pure seminari, laboratori e soggiorni per artisti e studenti.
Il Giardino di Daniel Spoerri, la passeggiata stimolante e meditativa che offre, tra simboli universali e natura selvaggia, arricchisce ulteriormente la già ampia offerta turistico-culturale della Toscana, dove tanti artisti stranieri, e tra questi non pochi svizzeri, hanno trovato dimora ed ispirazione.
swissinfo, Raffaella Rossello, Monte Amiata
Espongono opere di Spoerri i musei di Parigi, New York, Sidney, Vienna.
In Svizzera i musei di Zurigo, Basilea, Soletta, e Ginevra.
L’artista svizzero-rumeno Daniel Spoerri, che vive tra la Toscana e i Grigioni, è diventato famoso in tutto il mondo negli anni ’60 per i suoi “quadri trappola”, esposti nei più prestigiosi musei del mondo.
Oggetti incollati, “intrappolati” su una superficie nello stesso ordine casuale in cui si trovano su di un tavolo. Tipici ad esempio i resti dei pranzi con gli amici, piatti sporchi e avanzi compresi, appesi verticalmente.
Il “Giardino di sculture” di Daniel Spoerri a Seggiano, (provincia di Grosseto)ospita un’importante collezione di più di 70 opere dell’artista stesso e dei suoi amici.
Tra gli altri, si possono vedere opere di Eva Aeppli, Jean Tinguely, Berhard Luginbühl, Dieter Roth, Meret Oppenheim, Roland Topor.
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