Il linguaggio di genere è solo una formalità o è importante adottarlo?
Giorgia Meloni è il o la presidente del Consiglio? Il linguaggio di genere è solo una formalità o è un modo per plasmare e riflettere la società e dovrebbe quindi essere adottato?
Fateci sapere cosa ne pensate partecipando a questo dibattito.
discutere di : " il o la " é veramente umiliante, ma sopratutto deviante. Ai cittadini , importa cosa FANNO i politici, quali opere, come , quando.
Le definizioni servono a distrarre. passo e chiudo
Secondo molti siamo al bordo della terza guerra mondiale, il clima ci distruggerà entro pochi anni, siamo scampati per un pelo al pericolosissimo Covid e secondo altri tutti i vaccinati moriranno entro pochi anni. Con questa ecatombe di notizie stiamo qui a discutere se mettere un asterisco alle parole e altre divagazioni sul sesso degli angeli. Forse ci meritiamo le catastrofi che molti si attendono…
Mi sembra che sconvolgete il linguaggio già minato da neologismi di varia natura, a favore di una minoranza sia sbagliato.
Non intravedo che problema si pone dal momento che nella lingua italiana il maschile nei casi ambigui ha sempre incluso anche il femminile, quindi IL presidente può benissimo essere una donna. Così come il "buongiorno a tutti", perché oggi va di moda dire "a tutte e tutti"? Mi sembrano tecnicismi che appesantiscono la lingua.
Perfettamente d'accordo!
Considero questo dibattito sui generi assolutamente assurdo. E' solo un modo per far prevalere in modo forzoso e subdolo tesi e condizioni altrimenti rifiutate dalla generalità delle persone in europa e trovo sbagliato che istituzioni pubbliche subiscano e accettino le pressioni sull'argomento. Spero che il presidente del consiglio italiano non ceda al ricatto morale ed etico.
Il mio pensiero è che non sia giusto cambiare il genere per poi dimostrare cosa?
Ormai non ci sono più distinzioni tra lavori femminili e lavori maschili quindi sottolineare che se il Presidente è una donna è opportuna appellarla con l'articolo femminile. Questa scelta mi potrebbe far pensare ad una eccezione che ormai non rispecchia più l'attuale assetto di lavoro anche se ancora ci sono discriminazioni di retribuzione tra uomini e donne e solo il 5% delle donne nei consigli di Amministrazione riesce ad avere questo incarico.
Grazie Tiziana ma purtroppo non é vero che non ci siano più' distinzioni tra lavori femminili e maschili: tu stessa riconosci che solo una piccolissima percentuale di donne riesce ad avere cariche importanti di leadership e responsabilità. I mestieri che sono stati "femminilizzati", come l'insegnamento o le funzioni di cura ( infermiere, badanti per esempio) che hanno un impatto enorme sula società, sono stati sminuiti in valore e retribuzione. Non é casuale. Il linguaggio é un veicolo importante per ridare dignità al femminile - per questo ogni parola e ogni occasione sono importanti per non togliere visibilità alle donne !
Sono d'accordo con Claudia: l'uso dell'articolo al femminile sottolineava l'assoluta parità tra uomo/donna nella carica. Usare il maschile appare come se la donna si trasformasse in uomo per svolgere la funzione di Presidente del Consiglio
Ben detto, Roberto - è proprio questo il nocciolo della questione!
Sono convinto che la parità di genere si faccia con l'azione e con i risultati e meno con proclami e formalismi. La discussione aperta criticando un episodio passato subito in secondo piano, a parte in ambienti esageratamente femministi sicuramente non contribuisce a creare ponti, ma polarizza ulteriormente. Rimarrà nella storia il fatto che l'Italia ha sterzato aprendosi alla donna primo ministro e non le "polemichette" su il o la.
L'Italia non deve perdere l'opportunità di aprire ulteriormente alle donne, perché ne ha milioni di eccellenti che surclassano i politici maschi. Adottare il linguaggio di genere? Certamente, ma non con isteria, bensì per evoluzione naturale.
Essere femminista significa credere e desiderare la parità di genere e pari opportunità : non vedo come si possa essere esageratamente femministi, sarebbe come dire esageratamente pacifisti o esageratamente democratici ! Neanche il sessismo sistemico crea ponti, caro lettore, ed é per questo che é importante sottolineare ogni opportunità di miglioramento per una migliore rappresentazione e partecipazione delle donne! L'evoluzione naturale non esiste: le donne hanno dovuto lottare per ottenere il diritto di voto - per esempio. Interroghiamoci sul perché viviamo ancora, nel 2023 in un mondo di profonda ineguaglianza, anche in Italia !
Sono d’accordo con “La Presidente”, le lingue si evolvono. Anche Francesco Sabatini, presidente onorario della Crusca spinge per le forme al femminile, dove sia possibile. Un caro saluto dall’italia
Sono mere questioni di lana caprina. Vanno bene entrambe le soluzioni : "la presidente" o "il presidente" come ha preferito Meloni. Insistere sui questi dettagli per via della "cancel culture" e/o cultura "woke", non porta da nessuna parte. Ci sono tradizioni linguistiche a cui nessuno fa più caso, però insistere nel volere modificare il linguaggio tradizionale non apporta nulla alla causa, eccetto magari suscitare incomprensioni o persino malumori.
Professore o professora? Direttore o direttora? Generale o generala? Mah...fate un po' voi.
Caso mai professore o professoressa, direttore o direttrice. Più complicato è per i gradi militari da secoli, almeno in Italia, di "proprietà" maschile. Solo da qualche decennio e con favore abbiamo visto anche le donne schierate con gli uomini, ma dire generalessa o capitana o tenentessa peggio ancora tenenta fa male alle orecchie. Ma professoressa, direttrice, maestra, cuoca, etc. è patrimonio linguistico accettato da sempre. Comunque io preferisco La presidente, La direttrice etc. fin quanto è possibile...
Qualsiasi persona che viene investita da un incarico istituzionale deve essere rispettata e riconosciuta per quel suo incarico. Rispetto nei confronti quindi di chi è ora la Presidente del Consiglio che a sua volta deve riconoscere come istituzione L'Accademia della Crusca
https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/presentazione/6938
Mia nonna mi divertiva quando si alzava al mattino e si inventava la grammatica mischiando ad essa espressioni dialettali.
Mia nonna era solo "la mia nonna" e quindi lo poteva fare. Si parla del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Chi ha il merito di risolvere il quesito sul Presidente o sulla Presidente? L'accademia della Crusca con la collaborazione delle Università.
Tutte le lingue evolvono, caro Marco, perché svolgono una funzione ben precisa: rappresentare la società e l'epoca ad un dato momento. La lingua tradizionale non esiste! l'italiano di 100, 200, 300 anni fa non era lo stesso, monolitico. I vocabolari aggiungono neologismi ogni anno. Professoressa, direttrice, generalessa esistono già. Perché ci suona bene dirlo ma resistiamo a la presidente (o presidentessa) ? E' culturale ed è per questo che è importante fare lo sforzo di usare il femminile sempre! Tra 10 anni non farà più' male alle orecchie e nessuno si meraviglierà piu' che il nuovo Primo Ministro sia una donna.
Grazie Antonio, fa male alle orecchie semplicemente perché non ci siamo abituati. E' solo una questione di abitudine e apertura mentale. Del resto, come giustamente sottolinei, non abbiamo problemi con professoressa, cuoca, infermiera, maestra...
Tenente è un termine epiceno! (La tenente).
Si e no caro Francis: in realtà il linguaggio evolve dal terreno, dagli usi e costumi, dalla lingua parlata dalle persone di tutti i giorni e amplificata e riportata dai media. L'Accademia prende atto di neologismi e nuove parole che emergono dalla realtà, ma non li introduce prealabilmente né li inventa. Siamo noi cittadini a modificare la lingua parlata dapprima e scritta in seguito. Il linguaggio inclusivo non é altro che la vetrina di una profonda rinegoziazione sociale sul valore, ruolo diritti della donna e del femminile.
Partecipa alla discussione!