Il ministro della cultura vuole un cinema svizzero di successo
Il cinema svizzero deve attrarre più spettatori nelle sale, ha affermato durante il Festival del film di Locarno Pascal Couchepin. In Svizzera e all'estero.
Da uno studio dell’università di Losanna risulta tuttavia che i film svizzeri godono di un buon nome, soprattutto nella Svizzera tedesca.
Il traguardo non è ancora stato raggiunto, ma sono stati fatti passi importanti sulla giusta via. È il nocciolo del discorso di Pascal Couchepin durante una conferenza stampa tenutasi venerdì a margine del Festival internazionale del film di Locarno.
Il ministro della cultura si è espresso, insieme al direttore dell’Ufficio federale della cultura (UFC) Jean-Frédéric Jauslin e Nicolas Bideau, capo della Sezione film dell’UFC, sullo stato del cinema svizzero.
Il cinema deve avere soprattutto una funzione di intrattenimento, ma i film dovrebbero anche aiutare a capire la società, ha affermato Pascal Couchepin. La formula «qualità e popolarità», coniata dal ministro della cultura l’anno scorso, proprio a Locarno, è quindi ancora valida.
«L’anno scorso ci siamo prefissati di promuovere un cinema popolare di qualità. Ci stiamo riuscendo? Posso affermare che questa visione si sta realizzando», ha detto ancora Couchepin.
«Ci vogliono più spettatori»
A suo avviso, «il cinema svizzero ha bisogno di più spettatori». Gli ha fatto eco Nicolas Bideau, secondo cui «il test più importante per un film è il riscontro del pubblico». Il problema – ha osservato – è legato soprattutto alle piccole produzioni che attirano nelle sale cinematografiche solo poche migliaia di spettatori.
La nuova ordinanza sui film (FiVO), entrata in vigore lo scorso luglio, e il nuovo progetto per la promozione cinematografica valido sino al 2010 avrebbero gettato le basi per un futuro di maggiore successo per i film svizzeri.
Il problema – ha aggiunto il direttore dell’UFC Jean-Frédéric Jauslin – non risiede solo nello scarso numero di spettatori per i film di casa nelle sale elvetiche, ma anche nei risultati ancora insoddisfacenti del cinema rossocrociato all’estero.
Gli svizzeri amano il cinema
Nella conferenza stampa a Locarno gli esponenti federali della cultura hanno presentato anche uno studio sul comportamento degli svizzeri in materia di cinema.
Dall’indagine, la prima del suo genere sul territorio nazionale, è emerso che gli svizzeri amano il cinema, ma preferiscono guardare i film alla tivù.
Il 77% degli intervistati va almeno una volta all’anno al cinema e guarda una volta alla settimana un film alla televisione. Gli interpellati affermano di preferire i film di finzione, soprattutto commedie e film storici.
Il 73% degli svizzeri di lingua tedesca dice di apprezzare il cinema svizzero. La percentuale scende però al 50% nella Svizzera romanda. Il regista svizzero più conosciuto, secondo lo studio, è Jean-Luc Godard, seguito da Alain Tanner, mentre la nuova generazione di registi come Samir, Mike Eschmann e Michael Steiner è ignota ai più.
Lo studio è stato svolto dall’Università di Losanna su mandato dell’UFC.
swissinfo e agenzie
La 59esima edizione del Festival di Locarno si tiene dal 2 al 12 agosto.
170 i film in cartellone, rispetto ai 250 della passata edizione.
10 i film svizzeri presenti alla rassegna.
La competizione internazionale per il Pardo d’oro raggruppa 21 film di 15 nazioni, per la maggior parte presentati in prima mondiale.
Tra le proposte per valorizzare maggiormente il cinema svizzero, il capo della sezione film del’Ufficio federale della cultura Nicolas Bideau ha detto che intende «rendere più professionale» il premio per il miglior film svizzero assegnato ogni anno a gennaio nelle Giornate cinematografiche di Soletta.
Il premio ammonta a oltre 500’000 franchi. Inoltre sarà introdotto un nuovo riconoscimento, dotato di circa 15’000 franchi, per la miglior sceneggiatura: avere storie più belle significa anche avere film di qualità superiore, ha ricordato Bideau.
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