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Il mondo si congratula con Barack Obama

Una vittoria celebrata anche in Kenya, paese d'origine del padre di Obama Keystone

Pascal Couchepin giudica l'elezione di Obama «una scelta per il futuro». Gli auguri del presidente della Confederazione si aggiungono a quelli del resto del mondo.

Da buon perdente, John McCain è stato uno dei primi a congratularsi con il senatore dell’Illinois. «Il popolo statunitense ha parlato e lo ha fatto in modo chiaro», ha detto McCain davanti ai suoi sostenitori. «È un’elezione storica».

Anche il presidente George W. Bush ha chiamato Barack Obama per rendere onore a una vittoria che – ha comunicato la Casa bianca – è giunta al termine di una «superba» serata elettorale.

L’elezione di Obama rallegra buona parte della comunità internazionale, irritata negli ultimi anni dalla politica dell’amministrazione Bush.

Nei messaggi che sono arrivati a Obama dai quattro angoli del mondo, ricorrono spesso le parole «cambiamento» e «speranza», concetti che il senatore dell’Illinois aveva messo al centro della sua campagna elettorale.

Più attento agli altri

Per il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, che si è espresso alla Radio della Svizzera francese, Barack Obama potrà «prendere in considerazione gli interessi degli altri paesi» meglio di quanto non abbia fatto l’attuale amministrazione.

Ciò non significa rapporti all’acqua di rose. Gli Stati uniti – ha ricordato Couchepin – difendono prima di tutto i loro interessi e Obama è capace di ricorrere a «mezzi temibili», in particolare, per quanto riguarda il contenzioso fiscale tra la Svizzera e gli USA: «La pressione non diminuirà».

La «scelta per il futuro» fatta dagli statunitensi – ha aggiunto Couchepin – era necessaria, anche perché i 72 anni di McCain avrebbero potuto rivelarsi un problema. Eleggendo un presidente nero e un vicepresidente cattolico «l’America ha dimostrato di essere capace di aprire nuove frontiere».

Anche la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey si è rallegrata per l’elezione di Obama, un uomo «che parla come noi». Con lui, alla Casa bianca arriva una ventata foriera di cambiamenti. Obama cura gli approcci multilaterali, si interessa a temi come il dialogo, i diritti umani e il cambiamento climatico; e quando si tratta di risolvere i conflitti predilige la diplomazia. Tuttavia – ha aggiunto Calmy-Rey – non bisogna farsi delle illusioni: è poco probabile che la politica estera degli Stati uniti cambi in modo radicale.

Auguri dall’Europa

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato che la «brillante vittoria» di Obama suscita «speranza». «Scegliendo lei» ha scritto Sarkozy in una lettera indirizzata al neo eletto, «il popolo americano ha scelto il cambiamento, l’apertura e l’ottimismo».

Dal canto suo, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha affermato che è giunto il momento di una «rinnovato impegno reciproco tra l’Europa e gli Stati uniti».

La cancelliera tedesca Angela Merkel si è congratulata con Barack Obama per la sua vittoria «storica».

Oriente e Medio Oriente

Dalla Cina sono giunti gli auguri di Hu Jintao che ha dichiarato di voler portare ad «uno stadio nuovo» le relazioni tra il suo paese e gli Stati uniti. Hu Jintao ha parlato dell’inizio di «un nuovo periodo storico».

Il portavoce del ministero israeliano degli affari esteri ha dichiarato che dopo l’elezione di Obama, le relazione tra i due paesi sono destinate ad «un radioso avvenire».

Soddisfatte anche le autorità palestinesi. Congratulandosi con Obama, Mahmoud Abbas ha chiesto che «vengano intensificati gli sforzi necessari a raggiungere la pace nella regione». Il movimento di Hamas, che controlla la striscia di Gaza, ha invitato Obama ad «imparare dagli errori» dell’amministrazione Bush per migliorare i rapporti con il mondo arabo-musulmano.

Reazione tiepida in Iraq, entusiasmo in Africa

Il capo della diplomazia irachena, Hoshyar Zebari, ha detto di «rispettare la scelta degli americani», ma di non aspettarsi «un brusco cambiamento politico» né «un rapido disimpegno degli Stati uniti», perché in Iraq «si sta giocando una partita molto importante».

In Kenya, paese natale del padre del futuro presidente, è stata indetta una giornata nazionale di festa. Si terrà giovedì, per «permettere ai kenyani di celebrare l’impresa storica» di Obama. Il presidente Mwai Kibaki ha aggiunto che «la vittoria del senatore Obama è la vittoria del nostro paese, perché è qui, in Kenya, che ha le sue radici».

Dal canto suo, il presidente sudafricano Kgalema Motlanthe ha fatto sapere ad Obama che «l’Africa, oggi, è fiera dei suoi risultati e aspetta con impazienza di collaborare in modo fruttuoso».

swissinfo e agenzie

Il numero di cittadini statunitensi di origine svizzera è stimato a 1,2 milioni. Secondo l’ambasciata svizzera a Washington, le persone con la doppia cittadinanza svizzero-statunitense alla fine del 2007 erano 52’415 (svizzeri residenti totali: 73’978).

Gli stati con la più forte densità di abitanti di origine svizzera sono la California, New York, l’Ohio, il Wisconsin e la Pennsylvania.

Gli USA sono il partner commerciale più importante della Svizzera al di fuori dell’Europa nonché il maggiore destinatario degli investimenti diretti svizzeri all’estero.

Nel 2007, la Svizzera ha esportato verso gli Stati uniti merci per un valore di 18’322,2 milioni di franchi (+0.37% rispetto al 2006). Le importazioni hanno raggiunto quota 9’431,8 milioni di franchi (+13,52%).

La Svizzera rappresenta gli interessi statunitensi in Iran e a Cuba. A metà degli anni 1990, le relazioni bilaterali sono state offuscate dalla vertenza sugli averi ebraici in giacenza, conclusasi politicamente nel 1999. Il segreto bancario svizzero è però rimasto un motivo di discussione.

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