Il Pardo 2009? Svizzero e con la fascia tricolore
Tanta Italia e un posto speciale per la Svizzera nella 62esima edizione del Festival internazionale del film di Locarno, fedele alla sua tradizione di vetrina della cinematografia emergente.
C’è sicuramente un aspetto che caratterizza la rassegna cinematografica di Locarno: ha saputo dare peso, forza e valore a una condizione di minoranza. Crocevia italofono oltre le terre del Bel Paese, espressione di una minoranza in terra elvetica, la periferica Locarno è il punto di approdo per la cinematografia emergente internazionale.
File rouge di questa 62esima edizione (dal 5 al 15 agosto) i temi dell’ecologia e delle migrazioni. Migrazioni dunque, ricorrenti, vecchie e nuove, ma sempre vicende umane. Come quella di Alvaro Bizzarri, operaio italiano emigrato in Svizzera agli inizi degli anni Settanta, a cui il Festival rende omaggio. Con una semplice cinepresa super 8, Alvaro Bizzarri ha realizzato due film di finzione sulla sua condizione, condivisa da migliaia di lavoratori immigrati. In programma a Locarno, Lo stagionale (Le saisonnier).
Lo svizzero Ticino sugli schermi
Iniziamo dallo svizzero Ticino parlando di un giovane regista di origini ungheresi, Mihàly Györik, che presenta in prima mondiale e in Piazza Grande (il 12 agosto) La valle delle ombre. Interamente girato in valli e montagne della Svizzera italiana (soprattutto valle Maggia), il film è intriso di mistero. Il protagonista, Matteo, vive una sorta di iniziazione che lo porterà a esorcizzare le sue paure e a scoprire sulla propria pelle l’esistenza del male.
Zijad Ibrahimovic è un giovane diplomato del Conservatorio internazionale di Scienze audiovisive (CISA) a Lugano, di origine balcanica e cresciuto in Ticino. Il suo film Custodi di guerra, presentato nella sezione Ici & Ailleurs, è un viaggio della memoria sulla guerra nella ex-Jugoslavia, dove i suoi nonni sono stati massacrati.
Proiettato il 10 agosto, conclude la commemorazione per i 60 della firma delle Convenzioni di Ginevra, manifestazione organizzata da Dipartimento federale degli affari esteri alla presenza della consigliera federale Micheline Calmy-Rey che terrà un’allocuzione sul tema «Umanità in guerra».
Ci sarà anche un lavoro del cineasta Villi Hermann From Somewhere to nowhere nella sezione Appellations Suisse. Il regista ticinese accompagna il fotografo Andreas Seibert durante tre viaggi in Cina, nel 2006, 2007, 2008. E’ un film sul fenomeno della migrazione all’interno della Cina, dove 150 milioni di contadini che si spostano dalle zone rurali alle megalopoli, i cosiddetti “mingono”, con tutta una serie di conseguenze.
Cinema elvetico e denunce ecologiche
Sarà la Romandia a rappresentare la Svizzera nel Concorso internazionale che aggiudicherà i pardi. Il regista Frédéric Mermoud presenta Complices (coproduzione franco-svizzera), un poliziesco in cui due celebri attori francesi – Emmanuelle Devos e Gikbert Melki – rincorrono un assassino. Due le presenze elvetiche nel concorso Cinéastes du présent: The Marsdreamers di Richard Dindo e Ivul di Andrew Kötting.
Anche la sezione Ici & Ailleurs dà spazio alla varietà della produzione cinematografica elvetica. Per esempio Baba’s Song di Wolfgang Panzer e Dirty Paradise di Daniel Schweizer, che denuncia il dramma degli Indiani Wayana della Guyana francese. Le loro risorse naturali sono minacciate dallo sfruttamento intensivo dell’oro, che inquina il loro fiume tramite il mercurio: una doppia catastrofe ecologica e umana nel cuore della foresta amazzonica.
Piazza Grande farà da cornice ad altri tre film elvetici, oltre la Valle delle ombre. Il primo sabato del Festival sarà inaugurato dal cortometraggio Les yeux de Simone di Jean-Louis Porchet, che sarà accompagnato dalla protagonista principale Irène Jacob. Seguiranno in prima mondiale la commedia Giulias Verschwinden di Christoph Schaub e il documentario Sounds and Silence di Norbert Wiedmer e Peter Guyer: un giro del mondo musicale insieme a Manfred Eicher, sarà presentato in omaggio ai 20 anni della Settimana della Critica.
La presenza italiana
Ospiti di onore del Pardo due tra i più creativi e brillanti uomini di teatro italiani contemporanei, che si sono distinti anche a livello cinematografico. Toni Servillo riceverà a Locarno l’ Excellence Award e Pippo Delbono presenterà l’insieme dei suoi lavori per cinema e TV, fra cui, in prima internazionale, il suo ultimo lungometraggio, girato con un telefono cellulare, La Paura.
La selezione 2009 offre un ampio spazio alla produzione italiana: una trentina i film (corti e lungometraggi) presentati nelle varie sezioni. In concorso nella sezione Cineasti del Presente tre film italiani: Mirna, ultima fatica di Corso Salani girata in Argentina, Sogno il Mondo il Venerdì di Pasquale Marrazzo e Piombo fuso di Stefano Savona, un’immersione, senza commento, nel quotidiano della striscia di Gaza.
La sezione Ici & Ailleurs propone il meglio della produzione italiana recente nell’ambito del documentario e del film d’arte. Roberta Torre evoca il fantasma di Pasolini nel ritratto di un gruppo di giovani dell’odierna periferia romana (Itiburtinoterzo), per poi rilanciare l’inchiesta sull’omicidio del poeta (La Notte quando è Morto Pasolini).
Il valdostano Joseph Péaquin (Il était une fois… les délices du petit monde), vista con gli occhi di un guardiano del parco nazionale del Gran Paradiso nel nord Italia. E della vicina Val d’Ossola, David Christensen racconta la curiosa avventura di Viganella, un paesino che decide di dotarsi di uno specchio per portare il sole nei mesi d’inverno sulla piazzetta centrale (Lo Specchio).
Manga Impact
Altra chicca della selezione 2009, la retrospettiva dedicata ai fumetti giapponesi che segna un soldalizio italo-svizzero. Il progetto Manga Impact – The World of Japanese Animation è infratti curato in collaborazione con il Museo Nazionale del cinema di Torino. L’animazione giapponese farà dunque il suo ingresso in Piazza Grande con tutti gli onori del caso.
Tre appuntamenti permetteranno ai neofiti di scoprire la complessa poliedricità di questa immensa produzione e agli intenditori di assistere a veri e propri eventi in prima fila. Spettacolo garantito con la presentazione, in prima mondiale, di un film atteso da tutti i fan del genere: Redline di Takeshi Koike, animazione concitata e virtuosa di una corsa automobilistica apocalittica.
La selezione della “notte manga” nel cielo di Locarno proporrà in particolare Mobile Suit Gundam I (1981), adattamento cinematografico, mai distribuito in Europa, di una mitica serie televisiva che ha rivoluzionato il genere robot. Per l’occasione, sarà presente l’autore, Yoshiyuki Tomino.
Françoise Gehring, Locarno, swissinfo.ch
Swiss Films l’Ufficio federale della cultura e il Festival internazionale del film di Locarno hanno deciso di lanciare la quarta edizone della Giornata del cinema svizzero (12 agosto) con il tema “Centenario della musica da film”.
Per sottolineare la ricorrenza del centenario della musica da film, il Festival propone una proiezione speciale del film Vitus (2006) di Fredi M. Murer, seguito da un concerto del pianista Teo Gheorghiu, protagonista principale del film, che sarà accompagnato dall’Orchestra della Svizzera Italiana diretta dal maestro Mario Beretta.
Il vincitore del primo «Premio Cinema Ticino», conferito nell’ambito della 62esima edizione del Festival internazionale del film di Locarno, è il direttore della fotografia Renato Berta.
La cerimonia di premiazione si svolgerà l’11 agosto sulla Piazza Grande. Per rendere omaggio a Renato Berta, il Festival di Locarno presenterà il 12 agosto Questa notte o mai (1972), il primo lungometraggio di Daniel Schmid.
Nato nel 1945 a Bellinzona, Renato Berta, uno dei direttori della fotografia più quotati in Europa, vanta al suo attivo oltre cento film.
La 62esma edizione del Festival è contrassegnata da un nuovo, importante partenariato con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, in occasione del progetto Manga Impact (che proprio a Torino conoscerà il suo secondo capitolo, dal 16 settembre prossimo).
A conferma degli stretti legami tra il Festival di Locarno e la vicina Italia, continua quest’anno la fruttuosa collaborazione con un’altra storica istituzione, la Cineteca Italiana di Milano, con un doppio programma e la pubblicazione congiunta di un DVD.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.