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Il Pardo d’oro 2007 ad un film giapponese

Masahiro Kobayashi è stato ricompensato con il Pardo d'oro per il suo "Ai no yokan" Keystone

"Ai no yokan" del regista nipponico Masahiro Kobayashi si è aggiudicato il Pardo d'oro della 60. edizione del Festival del film di Locarno.

L’attore francese Michel Piccoli e l’italiano Michele Venitucci, che interpreta un pugile nell’unico film svizzero del concorso internazionale, vincono ex aequo il premio per la miglior interpretazione maschile.

«La giuria ha fatto fatica a intravedere la linea coerente della selezione ufficiale» ha dichiarato l’attrice francese Irène Jacob, presidente della giuria del concorso internazionale, spiegando che per trovare dei criteri comuni «è stato privilegiato un cinema innovativo e ricercato, che esprime al meglio l’identità del festival».

Forse un po’ a sorpresa, la giuria ha così assegnato il Pardo d’oro – dotato di 90’000 franchi – al giapponese Masahiro Kobayashi per il suo “Ai no yokan” (“La rinascita”).

Il lungometraggio – che si sviluppa attorno ad un omicidio mettendo in luce sentimenti quali l’isolamento e il dolore – ha pure ottenuto il Premio Daniel Schmid (20’000 franchi), in memoria del cineasta svizzero deceduto l’anno scorso.

«Il film giapponese mi è sembrato bizzarro, ma intrigante», ha commentato Gino Buscaglia, giornalista alla Radio svizzera di lingua italiana e grande esperto di cinema.

Pugile ricompensato

La giuria ha accordato il suo Premio speciale (30’000 franchi) al film coreano “Memories”, che raggruppa tre cortometraggi di Pedro Costa, Harun Farocki e Eugène Green.

Il francese Philippe Ramos si aggiudica il premio per la miglior regia per “Capitain Achab”, una libera interpretazione del romanzo Moby Dick.

Il premio dell’interpretazione femminile onora Marian Alvarez, protagonista della pellicola spagnola “Per lo mejor de mi”. Due attori si suddividono invece il premio per il miglior ruolo maschile: il francese Michel Piccoli (“Sous les toits de Paris”) e l’italiano Michele Venitucci, che incarna un pugile nel film “Fuori dalle corde” del regista ticinese Fulvio Bernasconi.

«Il premio vinto da Michele Venitucci è molto importante: era infatti da 30 anni che un pardo non rimaneva in Ticino», ha sottolineato Gianfranco Helbling, membro della Commissione di selezione della Settimana della critica.

«Questo riconoscimento – ha aggiunto – rafforza le speranze di assistere ad un ulteriore sviluppo dell’industria cinematografica in Ticino, la terra del Festival».

Un bilancio molto positivo

Il direttore artistico del festival, Frédéric Maire, ha tracciato «un bilancio molto positivo» di questa 60. edizione, seguita sulla Piazza Grande da 70’000 persone (78’400 l’anno scorso).

«Sono contento del palmarès. La giuria ha scelto i film più coraggiosi», ha affermato, respingendo così le critiche sulla scarsa qualità delle pellicole in concorso per il Pardo d’oro.

Una constatazione condivisa in parte anche da Gino Buscaglia, da decenni attento osservatore del Festival: «Nel concorso internazionale si sono visti film molto buoni, innovativi e sperimentali, ma anche piuttosto scadenti e deludenti».

«Le scelte dei film per la Piazza Grande, il salotto buono del Festival, sono state invece molto buone e adatte per il grande pubblico».

Per quanto riguarda le strutture, aggiunge, «in futuro occorrerà essere molto attenti alla Piazza, che sta sempre di più diventando una riserva per i VIP a scapito del pubblico, i cui posti a sedere sono sempre più confinati in fondo e ai lati».

«La Piazza è prioritariamente del pubblico e tale deve rimanere», conclude il critico.

swissinfo e agenzie

Pardo d’oro: “Ai no yokan” di Masahiro Kobayashi, Giappone.

Premio speciale della giuria: “Memories” di Pedro Costa, Harun Farocki e Eugène Green, Corea del Sud.

Miglior regia: Philippe Ramos per “Capitaine Achab”, Francia/Svezia.

Migliore interpretazione femminile: Marian Álvarez per “Lo mejor de mi”, Spagna.

Migliore interpretazione maschile: ex aequo a Michel Piccoli per “Sous les toits de Paris”, Francia, e a Michele Venitucci per il film “Fuori dalle corde” di Fulvio Bernasconi, Svizzera/Italia.

Menzione speciale: Cho Sang-yoon, direttore della fotografia del film “Boys of tomorrow”, Corea del Sud.

Pardo d’oro Cineasti del presente: “Tejút” di Benedek Fliegauf, Ungheria/Germania.

Pardo per la migliore opera prima: “Tagliare le parti in grigio” di Vittorio Rifranti, Italia.

Pardi di domani, competizione internazionale: “Valuri” di Adrian Sitaru, Romania.

Pardi di domani, concorso svizzero: “René” di Tobias Nölle.

Miglior cortometraggio, competizione internazionale: “Hoy no estoy” di Gustavo Taretto, Argentina.

Miglior cortometraggio, competizione svizzera: “Ménagerie intérieure” di Nadège de Benoit Luthy.

Premio del pubblico: “Death at a funeral” di Frank Oz, USA/ Gran Bretagna.

Premio dei giovani: “Sliptstream” di Anthony Hopkins, USA.

Premio Excellence Award: Michel Piccoli per l’insieme della sua carriera.

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