Inaugurata la Cappella Balthus
Gli appassionati del celebre pittore francese di origine polacca d'ora in poi potranno immergersi nella sua vita. Nell'edificio rinnovato appositamente per ospitare un'esposizione permanente, a Rossinière, il comune vodese in cui visse per 24 anni, i visitatori possono scoprire documenti e guardare documentari dedicati all'artista.
Benché nella sua ultima dimora, il Grand Chalet, siano state organizzate cinque mostre dopo la morte dell’artista nel 2001, questa casa privata, non poteva trasformarsi nel punto di collegamento fra il villaggio e il suo più celebre ospite, ha rilevato sabato alla cerimonia d’inaugurazione il sindaco di Rossinière, Daniel Martin.
La cappella davanti alla quale è sepolto il pittore è invece apparsa come il luogo idoneo a svolgere tale funzione. Si tratta di “un luogo unico che rende omaggio al villaggio di Rossinière”, ha affermato la vedova di Balthus, Setsuko de Rola.
Il Comune ha contribuito finanziariamente alla sua ristrutturazione, in modo da consentire un accesso originale all’intimità quotidiana del pittore. Alla trasformazione di questo spazio di 60 metri quadrati ha partecipato anche Wim Wenders che ha tinteggiato la cappella con pigmenti rossi appartenuti a Balthus. L’attrice Charlotte Rampling ha invece prestato la voce per due dei tre documentari proiettati.
Nato il 29 febbraio 1908, figlio del critico e pittore Eric Klossowski e dell’acquerellista Baladine, il conte Balthasar Klossowski de Rola – questo il vero nome di Balthus – crebbe in un ambiente colto e a stretto contatto con grandi artisti, amici dei suoi genitori, quali per esempio Cézanne, Matisse, Miró, Bonnard. Riconosciuto come uno dei maggiori pittori del XX secolo, viaggiò molto e per tutta la vita continuò a frequentare celebri artisti e intellettuali. Nel 1977 si stabilì a Rossinière, dove morì il 18 febbraio 2001, pochi giorni dopo aver terminato l’ultimo quadro, intitolato “L’attesa”.
swissinfo.ch e agenzie
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