Prospettive svizzere in 10 lingue

Jean-Michel Basquiat a Lugano

Per Basquiat (a destra), Warhol era un grande maestro Keystone Archive

Il Museo d'arte moderna dedica la grande mostra di primavera al simbolo della cultura multietnica newyorkese degli anni Ottanta.

La mostra dedicata a Basquiat rientra nella tradizione delle esposizioni tematiche del Museo, che in passato ha proposto nomi come Modigliani, Munch, Chagall e Schiele.

“Basquiat era un artista tutto estro e sregolatezza. Quando l’ho conosciuto, a New York alla fine degli anni Settanta, era ancora uno sprayer squattrinato che conquistava le donne col suo charme, anche per trovare un tetto per la notte”.

Chi parla è Edo Bertoglio, fotografo e cineasta luganese, grande amico dell’enfant terrible dell’arte contemporanea.
Su di lui ha girato anche un film, “Downtown 81”, presentato a Cannes.

Figura leggendaria

“Stargli vicino era complicato: era capace di dipingere sul frigorifero, sulle pareti o dovunque esistesse una superficie liscia. Un giorno tagliò un materasso in sei parti, per dipingere su ogni pezzo. La sera, per dormire, doveva rimettere tutti i pezzi insieme. Di notte spesso usciva, per tracciare di nascosto i suoi graffiti sui muri della città, firmati SAMO, che si potevano ammirare al mattino. Tutto l’East Village lo adorava”, afferma Bertoglio.

Ricordi che si accavallano, risalenti alla vivace comunità artistica newyorchese dei primi anni Ottanta.

È qui che Basquiat si fa conoscere, conquistando in tempi record i favori del mercato -che pure contestava aspramente- prima della scomparsa prematura a soli 28 anni, nel 1988, stroncato da un’overdose.

L’artista afro-americano entra così nel firmamento leggendario di personaggi quali Jimi Hendrix e Janis Joplin.

Prima grande mostra elvetica

Ora il Museo d’Arte Moderna di Lugano gli dedica la prima grande mostra in Svizzera, e una delle più importanti a livello europeo.

Sono esposte una settantina di opere: una cinquantina di dipinti, una ventina di disegni e alcune “Collaborazioni” eseguite con Francesco Clemente e Andy Warhol, artista con cui Basquiat instaurò uno dei lagami più importanti della sua vita.

L’iniziativa rientra nella tradizione delle mostre tematiche al Museo, che già hanno proposto nomi come Modigliani, Munch, Chagall e Schiele.

Il curatore della mostra, Rudy Chiappini, spiega che “le esposizioni luganesi hanno sempre voluto ospitare artisti che mettessero al centro della loro opera l’uomo, per lasciarci una pittura antropocentrica, di sensazioni, un’arte di testimonianza e grande forza comunicativa. In questo senso anche Basquiat si inserisce nel filone: non si può ridurlo a un semplice “sprayer” o “graffitaro”, come hanno obiettato certi critci. Il suo è stato un forte grido di rivolta contro la società razzista che lo escludeva, e contro un mondo artistico che non lo capiva”.

Artista rivalutato

La mostra luganese si inserisce inoltre in un anno di generale rivalutazione di Basquiat, con un’importante esposizione itinerante che da New York si sposterà a Houston e poi a Los Angeles.

Il pittore dei ghetti, il “Jimi Hendrix dell’arte”, che fu anche poeta, musicista e campione di boxe, si rivela così capace di affascinare con la forza delle sue opere i cultori dell’arte del XX secolo.

A chiudere l’itinerario al Museo d’Arte Moderna c’è infine una sezione originale, che getta nuova luce sull’artista: le foto realizzate sulla sua attività dall’amico Edo Bertoglio, che ci ha lasciato un’approfondita testimonianza della personalità di Basquiat.

Forse ancora più vera perché realizzata quando l’artista era ancora sconosciuto, immerso nella vita dei bassifondi newyorchesi da cui sarebbe partito alla conquista della notorietà mondiale.

swissinfo, Alessandra Zumthor, Lugano

Jean-Michel Basquiat è nato il 22 dicembre a Brooklyn, nello Stato di New York, da madre di origine portoricana e da padre haitiano.

Sviluppò sin da bambino una passione per il disegno ed è stato uno dei graffitisti più discussi degli anni ’80.

Fu molto amico di Andy Warhol, con il quale dipinse numerose opere.

Morì per overdose a soli 28 anni, il 12 agosto 1988.

La mostra dedicata a Basquiat è aperta fino al 19 giugno 2005 presso il Museo d’arte moderna, Villa Malpensata, Lugano.
Orari d’apertura: dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00.

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR