La lingua di Mao tra hobby e lavoro
Nessun alfabeto, quattro toni e 60'000 ideogrammi. Nonostante la sua complessità, la lingua cinese suscita un interesse crescente un po' ovunque in Svizzera.
Diverse università propongono agli studenti corsi e diplomi di sinologia, con ampio risalto alla lingua, scritta e parlata. Per tutti gli altri, le scuole private abbondano.
In quello che alcuni giornalisti hanno definito «il secolo cinese», non sorprende sentir parlare di Cina sui giornali, in televisione, nei musei o durante i grandi appuntamenti internazionali.
Anche nella società elvetica, il dragone asiatico si sta lentamente affermando, attraverso i suoi prodotti, la sua arte e la sua storia. Ma non solo.
«Sempre più studenti si interessano alla lingua», indica Brigitte Kölla, collaboratrice scientifica presso il seminario sull’Asia dell’est all’Università di Zurigo. «Attualmente, una cinquantina di persone seguono il corso di sinologia. Due anni fa erano la metà».
Cinese all’università
Una rapida ricerca su internet rivela che quella zurighese non è l’unica università a proporre corsi di mandarino, il dialetto cinese più diffuso.
Da oltre 20 anni, Ginevra e Berna includono nel programma l’insegnamento della lingua di Mao Tse Tung, mentre l’ateneo vodese di Losanna offre un corso di mandarino ai suoi studenti e collaboratori dall’estate scorsa.
«Posso stimare a circa 400 il numero di studenti che studiano il cinese a livello universitario», indica a swissinfo Nicolas Zufferey, professore responsabile della sezione di cinese all’Università di Ginevra, il quale conferma il crescente interesse per la lingua del Regno di Mezzo anche sulle sponde del Lemano.
Interesse, lavoro e partner
Per studiare il mandarino, Walter von Niederhäuser ha deciso di frequentare una scuola privata a Berna. «Lo faccio poiché sono interessato alla cultura cinese e perché ogni tanto ho dei contatti di lavoro con la Cina», ci dice.
Al termine dell’ora e mezza settimanale di lezione, di fronte ad una lista di nuovi vocaboli da imparare, l’ingegnere 49enne appare un po’ abbacchiato: «Gli ideogrammi sono davvero tosti da leggere e scrivere».
La sua professoressa, originaria di Taiwan, ricorda che c’è un’altra ragione che spinge molte persone a ritornare sui banchi di scuola: «Molti vogliono imparare la lingua perché sono sposati o intrattengono una relazione con un partner cinese», commenta Jui-Chao Shu-Balandies.
Scuole private
Difficile valutare quante persone in Svizzera hanno optato per le scuole private, dal momento che – come segnala il responsabile di sinoptic.ch, un sito internet creato per riunire informazioni di vario genere riguardanti la Cina – non esistono statistiche in questo senso.
Presso la sola Scuola Migros, le persone che hanno partecipato, più o meno a lungo, ad un corso di cinese nel 2005 sono state circa un migliaio.
Anche qui, la stessa tendenza: «Dalle complessive 17’000 ore/partecipanti del 2004 siamo passati a 32’000», indica Ariane Lang, addetta alle relazioni pubbliche.
«Attualmente gli studenti sono 130», aggiunge.
Niente boom
Di fronte alla lingua più parlata del mondo, il Paese del multilinguismo non poteva rimanere insensibile. Nonostante il cinese si stia rapidamente diffondendo in tutta la Svizzera – swissinfo propone ad esempio una pagina informativa in cinese dal settembre 2001, consultata tra l’altro da numerosi studenti in sinologia – gli esperti del settore non vogliono parlare di boom.
Con le sue decine di migliaia di caratteri, il cinese permane infatti una lingua esotica, studiata da una fascia ristretta di «intrepidi».
«Gli studenti che si avvicinano all’arabo sono più numerosi. Il cinese non può per nulla essere paragonato all’inglese o al tedesco, lingue per le quali c’è un forte bisogno in Svizzera», osserva Nicolas Zufferey.
«Chi vuole lavorare con i cinesi, dovrà recarsi là», conclude il professore.
swissinfo, Luigi Jorio
In Svizzera, circa 400 studenti seguono corsi di mandarino a livello universitario.
Difficile invece stimare il numero totale di studenti nelle scuole private (un migliaio nella sola scuola Migros).
Il mandarino è pure insegnato, in modo facoltativo, in alcuni licei della Svizzera tedesca (canton Argovia e Zurigo).
Il cinese appartiene alla famiglia delle lingue sinotibetane ed è diviso in otto dialetti diversi tra loro.
Il principale di questi è il mandarino, la lingua ufficiale della Repubblica popolare della Cina, di Taiwan e di Singapore.
Secondo l’Almanacco Mondiale 2005, il mandarino è la lingua più parlata al mondo (1,75 miliardi di persone), davanti a inglese, hindi e spagnolo.
Esistono più di 60’000 caratteri; per leggere un giornale occorre conoscerne circa 1’200.
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