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Grandi maestri italiani vettori di lingua e cultura in Svizzera

Caravaggio, Medusa.
Il notissimo "Scudo con testa di Medusa" del Caravaggio è uno dei molteplici capolavori di artisti italiani che il pubblico potrà ammirare prossimamente nei cinema in Svizzera, grazie a una serie di docufilm. akg-images

Con Raffaello ha aperto la strada. Con il Caravaggio l'ha consolidata e ramificata. L'iniziativa dell'Associazione Montarsolo "Italia, la scuola del bello", che porta vite ed opere di celebri artisti del Belpaese sui grandi schermi in Svizzera ad appuntamenti scelti, arricchirà presto la sua offerta. Inoltre, le proiezioni si allargheranno al grande pubblico.

Lo strepitoso successo registrato nel Belpaese – sia nelle scuole, sia nelle sale cinematografiche – dai film d’arte in 3D prodotti da Sky Italia si ripeterà in Svizzera? Certo, per “Caravaggio – L’anima e il sangue” sarà difficile battere il record di documentario d’arte più visto di sempre sui grandi schermi, segnato in Italia, dove all’esordio nel febbraio 2018 gli incassi al botteghino in tre giornate avevano raggiunto 1,2 milioni di euro. Ma anche nella Confederazione le prospettive sono incoraggianti.

Tanti capolavori italiani presto visibili in Svizzera

Sulla scorta delle risposte entusiaste ricevute nelle scuole e negli eventi dove recentemente è stato proiettato il Caravaggio e l’anno scorso altri due docufilm della stessa serie, l’ideatore dell’iniziativa per la Svizzera, Federico Romanelli Montarsolo, crede che essa possa avere un bel futuro. Un punto di vista condiviso da Lukas Diehl, titolare di Spot-onCollegamento esterno, la società di distribuzione cinematografica, con sede a Zurigo, che detiene i diritti per la Svizzera tedesca e l’Austria.

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“Penso che anche da noi ci sia un mercato per questi film”, dichiara Lukas Diehl, che prevede già per il prossimo mese di gennaio il lancio del film sul Caravaggio nelle sale di tutta la Svizzera tedesca. “Poi, forse, anche nella Svizzera italiana e francese”.

“Caravaggio – L’anima e il sangue” sarà solo l’antipasto del menu del cinema d’arte italiano che Spot-on Distribution ha in serbo per il pubblico elvetico. “In totale abbiamo dieci film, che dovremmo far uscire nei prossimi dodici mesi”, rivela Lukas Diehl. Dopo aver proiettato quelli già esistenti a un ritmo approssimativo di uno al mese, il distributore zurighese cercherà di programmare le future produzioni nelle sale svizzere in contemporanea con quelle italiane.

Dopo la diffusione nelle sale cinematografiche, Lukas Diehl pensa di trasmettere questi film anche “altrove, magari in televisione o su piattaforme online”. Per l’operazione, Spot-on Distribution sta cercando collaborazioni con organizzazioni attive in campo culturale. “Anche l’Agenzia nazionale del turismo italiana Enit potrebbe essere un partner”, dice Lukas Diehl.

Finalità educative, didattiche, culturali

Federico Romanelli Montarsolo in piedi di fianco a un dipinto del padre Carlo Montarsolo.
Federico Romanelli Montarsolo. Sullo sfondo l’opera “Beethoven”, realizzata da suo padre, Carlo Montarsolo, nel 1970. Federico Romanelli Montarsolo

Spot-on ha inaugurato la prima collaborazione in ottobre a Zurigo, nell’ambito della Settimana della lingua italiana nel mondo, proprio con l’Associazione MontarsoloCollegamento esterno, la prima ad aver presentato questi film nella Confederazione, già l’anno scorso. “Il progetto ‘Italia, la scuola del bello’ è nato come idea del produttore di questi film di coinvolgere le scuole italiane. Noi lo abbiamo un po’ replicato per portare in Svizzera questa serie di film d’arte, prima di tutto in scuole, poi nelle comunità italofone”, spiega Federico Romanelli Montarsolo.

Le proiezioni organizzate nell’ambito di questa iniziativa sono accompagnate da conferenze di esperti d’arte che hanno partecipato alla realizzazione del film stesso. Il progetto, “ha una finalità anzitutto formativa e didattica”, precisa Federico Romanelli Montarsolo.

Divulgazione della lingua italiana

Oltre alla trasmissione della conoscenza del patrimonio culturale italiano, l’obiettivo è anche la divulgazione della lingua di Dante. Poiché è l’unico paese al mondo al di fuori dall’Italia ad avere l’italiano come lingua nazionale ufficiale, e in più conta una forte comunità italiana, la Svizzera è apparsa a Federico Romanelli Montarsolo il luogo naturale per compiere questa missione.

Una visione, quest’ultima, indirettamente corroborata dall’ambasciatore svizzero a Roma, Giancarlo Kessler. Nella sua relazione agli Stati Generali della lingua italiana nel mondoCollegamento esterno, lo scorso 22 ottobre, il diplomatico non ha esitato a definire questo idioma “strategico” per la Confederazione elvetica.

Le esperienze conseguite l’anno scorso con “Raffaello – Il principe delle arti eSan Pietro e le basiliche papali di Roma e quest‘anno con “Caravaggio – L’anima e il sangue” incitano Federico Romanelli Montarsolo a proseguire su questa strada. “Sono uno strumento eccezionale per valorizzare la lingua e la cultura italiane e avvicinare soprattutto i giovani alla loro conoscenza”.

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Sguardo rivolto su Michelangelo, Leonardo…

Questi docufilm con le relative presentazioni hanno anche un’altra valenza: consentono di preparare gli studenti a una gita scolastica, nel corso della quale possono poi approfondire dal vivo le conoscenze, racconta Federico Romanelli Montarsolo.

Oltre a continuare su queste vie collaudate con soddisfazione, grazie alle collaborazioni sviluppate con diversi partner, il promotore del progetto “Italia, la scuola del bello” desidera esplorarne delle nuove. In particolare, con musei, gallerie d’arte e manifestazioni culturali.

Per l’anno prossimo ha già almeno due nuovi film da proporre ai partner elvetici: “Michelangelo infinito” e “Inside Leonardo”. Uno di questi due sarà proiettato in una località svizzera nell’ottobre 2019 durante della Settimana della lingua italiana nel mondo, promette.

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