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La SSR è ancora leader, ma la concorrenza cresce

Il direttore generale Armin Walpen (a destra) e il presidente Eric Lehmann Keystone

Il 2000 si è chiuso positivamente per la SRG SSR idée suisse, che continua ad essere leader nel mercato. La crescente concorrenza estera e la nuova legge su radio e tv metteranno però l'ente radiotelevisivo nazionale a dura prova nel prossimo futuro.

Positivo sia dal profilo finanziario, con un utile di 24,5 milioni di franchi a fronte di 1,5 miliardi di entrate, sia da quello delle quote di mercato grazie alle posizioni dominanti nella radiofonia e nel prime-time in televisione.

Il 2000 per la SSR è stato un anno segnato soprattutto dall’animato dibattito sulla sua missione, sul suo futuro ma anche sul futuro del settore radio-tv nel suo complesso. Un dibattito provocato dal disegno di legge del governo per la revisione delle attuali disposizioni legislative sulla radiotelevisione e dalle proposte di rivedere la strategia del servizio pubblico, che hanno incontrato forti opposizioni sia da parte dell’operatore pubblico sia da quelli privati.

Il progetto del Consiglio federale è stato nuovamente criticato dal presidente della SSR SRG idée suisse Eric Lehmann: “se varato tale e quale, potrebbe modificare in profondità l’assetto, costruito con lentezza e saggezza, della Società svizzera di radiotelevisione”.

La buona intenzione di garantire un’offerta audiovisiva svizzera completa e di rafforzare il servizio pubblico verrebbe tradotta nella pratica con metodi inadeguati. In particolare viene contestata l’idea di attribuire da un lato la quasi totalità del canone alla SSR incaricandola di assicurare da sola il servizio pubblico e, dall’altro, di liberalizzare il resto del mercato affinché le emittenti private possano integrare e completare l’offerta. “Questa logica, purtroppo, quasi inevitabilmente comporta un’iperregolazione che a sua volta si traduce in altrettante disfunzioni per gli uni e gli altri”, ha osservato Lehmann.

Nonosante questa spada di Damocle che incombe sul suo futuro, la SSR ha approvato negli scorsi giorni un piano strategico per i prossimi anni che punta sullo sviluppo del cosiddetto “main business”, ma anche sulla multimedialità e sulle attività periferiche ad alto valore aggiunto.

“In futuro saremo confrontati con grosse sfide e problemi, anche a livello finanziario”, ha ammesso il direttore generale Armin Walpen. Le prime difficoltà si sono già presentate in Romandia, dove la TSR ha perso importanti quote d’ascolto per la concorrenza del programma “Loft Story” (il Big Brother francese) trasmesso dall’emittente privata M6.

Per combattere l’agguerrita concorrenza tv soprattutto nell’area tedescofona e francofona, la SSR ha già deciso di sfruttare il secondo canale della TSI per la trasmissione di avvenimenti sportivi a livello nazionale, liberando così spazi sui canali TSR e SF. E se vi sarà una “necessità strategica” di reagire in modo più deciso, in altre parole se la tv svizzero-tedesca dovesse perdere importanti fette di mercato, Walpen non ha escluso che l’attuale chiave di ripartio del canone tra le tre radio-tv regionali potrebbe essere rivista temporaneamente.

Luca Hoderas

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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