La Toscana in musica
Dal 2005 vive a Firenze. Cresciuta a Ginevra, ha lasciato la Svizzera, che forse le stava troppo stretta, per inseguire un sogno: l'Italia. Vanessa Chanson ha osato e ha fatto delle sue passioni una professione. Ora è senza rimpianti.
Vanessa è nata con l’Italia dentro e non sa spiegarsi perché. Ne è rimasta stregata senza conoscerla davvero. Non vi ha mai trascorso le vacanze. Non ha parenti italiani. Sembra abbia subito il fascino dell’ignoto. «È stata una fissazione che mi ha accompagnata fin dall’infanzia. Mi piaceva la musicalità della lingua, la cultura. E poi c’era questa grande curiosità nei confronti di un paese sconosciuto», racconta a swissinfo.ch Vanessa Chanson.
E il suo sogno non è rimasto una chimera. Con il passare del tempo è uscito da quest’aura misteriosa, quasi onirica, trasformandosi in un progetto di vita. «È stato un viaggio di studio a Venezia a far sbocciare definitivamente il mio amore per l’Italia. A rimanermi per sempre addosso non sono state le gondole, i ponti sui canali o piazza San Marco, ma quello spicchio di vita all’italiana, assaggiato in una settimana», continua Chanson con l’inconfondibile accento toscano.
In Italia ci è tornata regolarmente per dei brevi soggiorni, durante i quali ha allacciato amicizie, ha familiarizzato con la cultura e la mentalità. Così, ha iniziato a farsi largo in lei l’idea di venirci a vivere nel Belpaese. «In uno scambio Erasmus, ho seguito per quattro mesi i corsi all’università di Forlì. È stato per me una specie di banco di prova. E mi sono resa conto che vivere qui mi piaceva».
Il coraggio di partire
Dopo aver concluso gli studi universitari quale traduttrice e lavorato a Ginevra nell’ambito della promozione culturale, quasi trentenne Vanessa ha creduto fosse giunto il momento di dare una svolta alla sua vita. «Mi sono detta: Ora o mai più. Ho iniziato quindi a cercare un lavoro a Roma, Firenze e Bologna, le tre città in cui mi sarebbe piaciuto trasferirmi. Ho firmato un contratto, anche se limitato a un anno, con una società che organizzava un festival per orchestre giovanili in Toscana. È stato come un salto nel vuoto, ma è stata la mia fortuna», dice Chanson.
Questa esperienza le ha aperto le porte verso una professione di cui forse favoleggiava già da piccina. Dopo aver sondato per alcuni anni il terreno e notato che il suo progetto poteva avere un futuro, nel gennaio 2009 ha fondato un’agenzia specializzata in viaggi musicali. «Organizzo degli eventi musicali per orchestre, cori e formazioni straniere che vogliono combinare il turismo alla possibilità di esibirsi in posti incantevoli: in castelli, piazze, fattorie», spiega Chanson, precisando che per sbarcare il lunario lavora part time per una società di comunicazione.
«Faccio assaggiare loro la Toscana come piace a me. Cerco di trasmettere loro la mia passione per questa terra: colori, profumi, gusti. Non li porto agli Uffizi o alla Galleria dell’Accademia, ma in campagna, magari in una tenuta nel Chianti, spersa in mezzo alle colline e agli ulivi, in un posto ispirante per la musica».
Le sue passioni
Grazie a questa iniziativa, Vanessa Chanson è riuscita a combinare i suoi due grandi interessi, l’Italia e la musica classica, e per questo si sente una privilegiata. Dall’età di sette anni suona infatti il violino, passione che può ancora coltivare con l’orchestra amatoriale Coro e Orchestra da Settignano di Firenze o con quelle straniere giunte in Toscana per i viaggi musicali.
In due anni, ha organizzato una quindicina di soggiorni per orchestre, bande e cori, provenienti soprattutto dalla Svizzera. Ha così potuto mantenere i contatti con la madrepatria e la città in cui è cresciuta. «Torno due o tre volte all’anno a Ginevra, dove vivono i miei familiari e amici. Abitando in Italia, ho rafforzato i miei legami con la Svizzera – ricorda Chanson. Ogni volta mi colpisce come la vita sia organizzata, programmata, assicurata. In Italia non c’è questa sicurezza, tutto è molto più complicato e precario. Tuttavia, trovo ci sia più libertà, condizione che dà più spazio alla creatività».
Ed è forse anche la creatività a farle amare questo paese. Può infatti continuare a sognare in musica. «Per la seconda volta, a fine agosto, propongo uno stage musicale in una tenuta a Gubbio, in Umbria. È una settimana dedicata completamente alla musica, senza impegni professionali o familiari. È una settimana fantastica, coronata da un nostro concerto», racconta in toni entusiastici e nel suo sguardo si intravvede la felicità di chi ha osato, di chi ha forse qualche rimorso, ma nessun rimpianto.
In Italia risiede la quarta comunità di svizzeri all’estero in ordine di grandezza, dopo quelle di Francia, Germania e Stati Uniti.
Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, alla fine del 2009 erano registrati 48’638 cittadini svizzeri in Italia. Due terzi vivono nel nord del Paese.
L’Italia è da anni il
secondo partner commerciale della Svizzera
in ordine di importanza e la sua bilancia commerciale presenta regolarmente un’eccedenza (nel 2009 2,1 miliardi di franchi).
La Penisola è il terzo mercato d’esportazione per la Confederazione e il secondo paese di provenienza delle importazioni elvetiche.
Con investimenti diretti per 22 miliardi di franchi, la Svizzera, l’ottavo paese investitore in ordine di importanza, crea 78’000 posti di lavoro in Italia.
Viceversa, i sei miliardi di franchi di investimenti diretti italiani occupano 13’000 persone in Svizzera.
Fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
La notte tra il 26 e il 27 maggio, Vanessa Chanson ha suonato la Traviata di Verdi con il coro e l’orchestra desiderio da Settignano nella piazza della Signoria a Firenze.
Il concerto si inseriva nel programma di manifestazioni per ricordare la strage in via dei Georgofili avvenuta fra il 26 e il 27 maggio 1993.
Quella notte, un’esplosione nei pressi della storica Torre dei Pulci, tra gli Uffizi e l’Arno, sede dell’Accademia dei Georgofili uccide cinque persone e ne ferisce 48.
La strage viene attribuita all’organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
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