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La traversata delle Alpi ieri ed oggi

Ieri con un mulo, oggi a 250 km/h in galleria per traversare le Alpi

Per il 125° anniversario della Ferrovia del Gottardo, il Museo dei trasporti di Lucerna presenta un'esposizione dal titolo "La traversata delle Alpi – Una storia diabolicamente emozionante".

Al centro della mostra i mezzi, i trucchi e le astuzie escogitate dai costruttori per trasformare in realtà i loro audaci progetti.

Per molti svizzeri la quintessenza della patria è costituita dalle Alpi, frontiera tra l’Europa meridionale e l’Europa centrale. Rispetto a un passato non poi così lontano, oggi abbiamo la possibilità di scegliere se attraversare le Alpi o valicarle.

A Lucerna i visitatori piuttosto che far capo alle NEAT (“Nuove trasversali ferroviarie alpine” o “Neue Eisenbahn Alpentransversale” in tedesco) utilizzano la NAT (“Nuova trasversale dell’esposizione” o “Neue Ausstellungstransversale” in tedesco). Due linee gialle tracciate sul pavimento accompagnano gli ospiti attraverso il Museo dei trasporti e mostrano le diverse possibilità per superare la barriera alpina: i sentieri, le strade, la ferrovia o… il cielo.

Ampio risalto è dato al tema della ferrovia: proprio quest’anno, infatti, la Ferrovia del Gottardo festeggia il suo 125° compleanno.

Piaceri per ogni palato

I nostalgici possono dilettarsi ammirando dei filmati degli anni Sessanta, Settanta ed Ottanta quando per attraversare il San Gottardo in automobile era ancora possibile utilizzare la cosiddetta autostrada viaggiante, ossia caricare il proprio autoveicolo su speciali carrozze ferroviarie.

Un po’ commosso, un anziano mostra a un suo nipotino una carrozza postale originale: “Guarda, è con questa che una volta si valicava il San Gottardo!”. Il pubblico più giovane non sembra però particolarmente interessato. I bambini preferiscono mettere in movimento le automobilini, duellando a forza di colpi di pedale, per produrre l’energia necessaria per far muovere i modellini.

Punto centrale dell’esposizione è una ricostruzione fedele all’originale di una galleria delle NEAT. Percorrendo la galleria lunga 30 metri ci si può rendere conto di cosa significhi scavare un simile traforo e di farvi transitare dei treni.

Accanto ad una foratrice originale di 18 metri si può ammirare una betoniera. Ogni 10 minuti viene simulata un’esplosione, accompagnata da un forte botto.

Storie “diaboliche”

La storia della traversata delle Alpi inizia però ben prima dell’avvento della ferrovia. La leggenda vuole che sia stato il diavolo in persona a rendere possibile, nel XIII secolo, la realizzazione del Passo del San Gottardo, costruendo una passerella per superare le gole della Schöllenen in cambio della prima anima di chi avesse superato il ponte. Lucifero fu però gabbato: gli umani fecero infatti transitare per primo sul ponte un grosso caprone.

Più che sulle orme del diavolo, la NAT conduce gli ospiti sulle tracce del “fabbro di Göschenen”, che sarebbe riuscito a superare le gole mettendo a punto una passerella sospesa mediante catene.

Per nulla facile muoversi su una simile passerella, come possono constatarlo i visitatori. Al minimo movimento, il cuore comincia a battere più veloce.

Multimedia

Nell’epoca di internet, dove grazie a Google-Earth ogni punto della Terra è facilmente visibile, la Swissarena – una veduta aerea della Svizzera di 250 metri quadrati – potrebbe sembrare a prima vista un’anacronismo.

Non bisogna però lasciarsi trarre in inganno: un sistema d’informazione elettronico guida i visitatori lungo le strade più classiche della Svizzera, fornendo preziose informazioni sul paesaggio, i comuni, gli aspetti storici, nonché culturali e turistici di determinate regioni.

Si possono ad esempio percorrere la Via Cook, dal nome del famoso esploratore britannico Thomas Cook che nel 1855 accompagnò il primo gruppo di viaggiatori inglesi sul continente, la Via del Gottardo o ancora la Via Jacobi, la tratta svizzera per il pellegrinaggio che porta a Santiago di Compostella.

Al cineteatro Imax è infine proiettato il film “Le Alpi”. Sul gigantesco schermo scorrono le immagini di neve, ghiaccio e di vertiginosi pareti rocciose scalate da John Harlin III.

Il padre – John Harlin II – fu il primo a conquistare l’Eiger arrampicandosi sulla parete nord, considerata dagli alpinisti la più difficile d’Europa. Una conquista che gli costò la vita. Quarant’anni dopo il figlio segue le tracce del padre.

swissinfo, Etienne Strebel, Lucerna
(traduzione ed adattamento di Daniele Mariani)

Con il motto “Capire il passato – Dar forma al futuro”, dal 1959 il Museo dei trasporti di Lucerna raccoglie, conserva e presenta il patrimonio culturale svizzero in materia di trasporti e mobilità.

Il museo, aperto tutto l’anno, comprende anche il cineteatro Imax, l’unico grande planetario della Svizzera, e il Museo Hans Erni.

Con 850’000 entrate l’anno, il Museo dei trasporti è il più visitato in Svizzera.

L’esposizione “Traversata delle Alpi” è aperta fino al 22 ottobre.

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