La Svizzera aveva preso a lungo le distanze dal suo più famoso architetto
Dopo due tentativi falliti, una selezione di opere di Le Corbusier è stata iscritta nell'elenco del patrimonio mondiale dell’Unesco. Ma perché la Svizzera ha stentato a riconoscere la genialità di un architetto che ha modellato i paesaggi urbani in tutto il mondo? swissinfo.ch lo aveva chiesto ad alcuni artisti elvetici nel 2012, in occasione del 125° anniversario della nascita di Le Corbusier.
Il suo ritratto, con gli occhiali rialzati per sottolineare lo sguardo, figura oggi sulla banconota da dieci franchi. «È un omaggio magnifico del valore di 5 X 2 franchi», ironizza il caricaturista e pittore Plonk, che assieme al fratello forma il famoso duo Plonk&Replonk.
Nato a La Chaux-de-Fond come Le Corbusier, Plonk sa quanto la Svizzera abbia faticato a riconoscere il genio di uno tra i più grandi artisti elvetici del XX secolo.
«Qui, è un’abitudine – rincara il fratello Replonk. La Svizzera riconosce i suoi artisti una volta che lo sono già stati, ufficialmente, all’estero».
In maniera analoga, si esprime anche Nicolas Verdan, scrittore di Vevey e autore del romanzo «Saga, Le Corbusier» (edizioni Campiche): «La Svizzera ha mantenuto a lungo le distanze dal suo celebre architetto».
Atteggiamento a cui Le Corbusier non aveva lesinato qualche stoccata, come si può leggere nelle sue memorie o annotazioni private. «Per esempio, la parola ‘Svizzera’ è imperlata di critiche o di considerazioni negative. Il suo paese natale è per lui sinonimo di fallimento. E le sue frustrazioni crescono ulteriormente quando gli è negata la realizzazione di un Palazzo delle Nazioni a Ginevra», afferma Nicolas Verdan, che definisce Le Corbusier come un uomo «misterioso», «inebriato di se stesso» e consapevole del suo talento.
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La selezione di opere architettoniche di Le Corbusier che il Comitato del patrimonio mondiale dell’UNESCO ha iscritto il 17 luglio 2016 nell’elenco del patrimonio mondiale comprende 17 oggetti in sette paesi. Due opere iscritte si trovano in Svizzera: la Villa Le LacCollegamento esterno, in riva al Lemano a Corseaux, nel cantone di Vaud, e l’Edificio ClartéCollegamento esterno a Ginevra. Le altre 15 sono distribuite in Francia (10), Argentina, Belgio, Germania, Giappone e India.
AnnunciandoCollegamento esterno l’iscrizione, l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha sottolineato che “il Comitato del patrimonio mondiale ha riconosciuto lo straordinario valore universale della serie di opere scelte di Le Corbusier”. Diciassette opere che “incarnano soluzioni architettoniche e costruttive eccezionali per rispondere alle sfide della società del Novecento”.
L’UFC ricorda che Charles-Edouard Jeanneret, alias Le Corbusier “ha apportato un contributo fondamentale al Movimento Moderno, una corrente che tra il 1910 e il 1960 diede il via a un dibattito globale sulla funzione dell’architettura, creò un nuovo linguaggio architettonico e sviluppò le tecniche di costruzione cercando di rispondere alle esigenze della società moderna. L’opera di Le Corbusier rappresenta un approccio innovativo in termini di spazi e progettazione che ha esercitato grande influsso sull’edilizia in molte parti del mondo”.
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Charles-Edouard Jeanneret nasce svizzero il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds e muore francese nel 1965 durante una nuotata al largo di Cap Martin.
Dopo una formazione di cesellatore-incisore presso la scuola d’arte della città, impara il mestiere d’architetto sul campo; non conseguirà mai un diploma. Nel 1912 costruisce la sua prima casa a La Chaux-de-Fonds. In tutto realizza un’ottantina di progetti, servendosi in modo pionieristico del calcestruzzo armato.
Nel 1917 si stabilisce a Parigi, dove apre uno studio di architettura.
Le Corbusier (pseudonimo che adotta a Parigi nel 1920) è considerato uno dei maestri del Movimento Moderno.
1930-1932: padiglione svizzero della città universitaria di Parigi;
1946 al 1952: città radiosa di Marsiglia;
1950: cappella Notre-Dame du Haut a Ronchamp;
Anni Cinquanta: piano urbanistico della città di Chandigarh, nuova capitale del Punjab, in India.
(traduzione dal francese, Luca Beti)
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