Prospettive svizzere in 10 lingue

L’inglese come lingua franca della Svizzera, un vantaggio o un problema?

Cartoon: Do you speak English?
Valery Kachaev

Non è insolito sentire gli svizzeri di diverse parti del Paese chiacchierare in inglese. Non tutti ne sono felici, ma l'uso dell'inglese come lingua franca - un ponte sul fossato dei Rösti, la principale divisione linguistica del Paese - giova alla coesione nazionale o la danneggia?

La gestione della pandemia della Covid-19 ha creato sfide comunicative tra le regioni linguistiche che devono essere affrontate, secondo un politico di primo piano.

“Penso che si sia creata un’opportunità per discutere del multilinguismo nel Paese. Queste discussioni dovrebbero includere una modernizzazione della legge per considerare l’inglese come una delle lingue principali […]”, ha detto Sven Gatz, che ha descritto la situazione attuale come “non ideale per il futuro”.

Il politico fiammingo ha riconosciuto, tuttavia, che questa ipotesi creerà attriti. “Ci sono già molte persone che dicono che dovremmo imparare a capire le nostre rispettive lingue prima di dare la priorità all’inglese”.

Gatz non è svizzero, ma belga ed è alla testa del ministero per la promozione del multilinguismo. Nella Confederazione, il governo svizzero è stato criticato per come ha gestito la pandemia. Tuttavia, nessuno finora ha puntato il dito contro le lingue nazionali. In ogni caso, i commenti di Gatz evidenziano alcune delle sfide politiche e sociali che devono affrontare i Paesi ufficialmente multilingue, come la Svizzera, il Belgio e il Canada.

Intervista in inglese

All’inizio di quest’anno un reporter della televisione pubblica svizzera di lingua tedesca SRF ha intervistato Jean-Stéphane Bron, un regista svizzero di Losanna di lingua francese, in merito al suo ultimo documentario. Hanno parlato in inglese.

“Normalmente SRF e [il notiziario] Tagesschau vogliono che le interviste siano fatte nella rispettiva lingua nazionale”, ha spiegato la giornalista Uta Kenter. Tuttavia, essendo cresciuta in Germania, sentiva che il suo francese non sarebbe stato all’altezza di discutere su come replicare il cervello umano su un computer. Bron aveva la stessa sensazione riguardo al suo tedesco.

“Molto spesso facciamo domande in inglese e l’intervistato risponde nella sua lingua. Purtroppo, in questo caso non è stato possibile”, ha detto.

Dato che le risposte di Bron sarebbero state doppiate in tedesco indipendentemente dal fatto che stesse parlando inglese, francese o qualsiasi altra lingua, in pratica non c’era alcuna differenza per lo spettatore. Tuttavia, ciò solleva domande interessanti sul ruolo e lo status dell’inglese in Svizzera. Prima di tutto, l’uso dell’inglese come ponte linguistico è effettivamente in aumento?

“A livello aneddotico, penso che siamo tutti d’accordo sul fatto che le persone provenienti da diversi background linguistici svizzeri tendono a usare l’inglese come lingua franca”, ha detto Franz Andres Morrissey, docente di linguistica inglese all’Università di Berna.

cartina svizzera zone linguistiche
Kai Reusser / swissinfo.ch

Comprensione reciproca

Morrissey non era a conoscenza di alcuno studio quantitativo su larga scala che confermasse o respingesse l’evidenza aneddotica. Tuttavia, il professore ha fatto riferimento a uno studio del 2003 di Mercedes Durham, una sociolinguista dell’Università di Cardiff, che ha esaminato gli scambi di e-mail tra studenti di medicina svizzeri. Durham ha scoperto che gli studenti hanno iniziato a comunicare nella loro lingua madre e hanno finito per passare all’inglese per garantire una maggiore comprensione.

“L’inglese sembra essere la lingua più prontamente compresa e accettata nei gruppi linguistici misti, la ragione principale è che non è una lingua madre per nessuno”, ha scritto Durham. “Gli italofoni della mailing list sono stati i primi a favorire questo cambiamento. Dal momento che nessun altro parlava la loro lingua madre, hanno sperimentato in prima persona la necessità di garantire che gli interlocutori siano in grado di capirsi a vicenda”.

La Svizzera ha quattro lingue nazionali: Il tedesco è parlato da circa il 63% della popolazione (la stragrande maggioranza di queste persone parla effettivamente lo svizzero tedesco), il francese dal 23%, l’italiano dall’8% e il romancio dallo 0,5%, circa 50.000 persone.

Chiacchierando con parenti o colleghi di lavoro, navigando su internet, leggendo o guardando la TV, il 68% degli over 15 usa più di una lingua almeno una volta alla settimana, secondo i dati del 2019. Il restante 32% ha detto di usare solo una lingua, in calo rispetto al 36% del 2014. Più la persona è anziana, più è probabile che usi una sola lingua. Il sondaggio ha rilevato che il 38% usa regolarmente due lingue, il 21% ne usa tre, il 6,4% ne usa quattro e l’1,7% ne usa almeno cinque.

L’inglese è la lingua non nazionale più comune ed è parlato regolarmente dal 45% della popolazione in Svizzera. L’inglese è più diffuso nella parte di lingua tedesca del Paese che nelle regioni di lingua italiana e francese (46% contro 37% e 43% rispettivamente).

Nel 2019, quasi tre quarti delle persone tra i 15 e i 24 anni hanno dichiarato di parlare, scrivere, leggere o ascoltare l’inglese almeno una volta alla settimana, circa dieci punti percentuali in più rispetto al 2014.

L’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI), che conduce ricerche su vari aspetti dell’italiano in Svizzera, ha indicato che, sul posto di lavoro, l’uso dell’inglese è aumentato in tutto il Paese almeno dagli anni ’90, mentre l’uso delle lingue nazionali è diminuito.

Tuttavia, “l’inglese è attualmente meno usato complessivamente nella Svizzera italiana che in altre regioni linguistiche”, ha sottolineato l’OLSI, citando i dati del 2019 dell’Ufficio federale di statistica.

Questo grafico mostra come i lavoratori svizzeri nella Svizzera francese e tedesca abbiano circa il doppio delle probabilità di parlare l’inglese rispetto a una lingua nazionale, ma la situazione è molto più equilibrata nella regione di lingua italiana. I cittadini non svizzeri che lavorano nella Confederazione hanno ancora più probabilità di usare l’inglese sul posto di lavoro.

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L’OLSI sostiene che la ridotta presenza dell’inglese sul lavoro e l’importanza relativa delle lingue nazionali nell’area di lingua italiana è “senza dubbio” dovuta al sistema scolastico – soprattutto in Ticino, dove le altre lingue nazionali hanno la priorità sull’inglese nella scuola dell’obbligo (prima il francese, poi il tedesco).

Ha inoltre spiegato che se si lavora in una regione di lingua minoritaria – e se il lavoro è a livello nazionale o interregionale – allora le altre lingue nazionali non possono essere ignorate.

“Per questo motivo si può dire che in Ticino c’è generalmente poca necessità di usare l’inglese come lingua franca e si possono acquisire competenze nelle lingue nazionali.”

Quindi l’inglese non è visto come un invasore dirompente? “Anche se in Ticino si nota una certa importanza dell’inglese nel mondo professionale, non si può certo parlare di un problema, nel senso, per esempio, di un reale pericolo che l’inglese possa soppiantare l’italiano.”

Esperienze scolastiche non proprio positive

Ma l’inglese potrebbe soppiantare il francese o il tedesco? Durham ha osservato che quando l’obiettivo è quello di comunicare a un pubblico più ampio e multilingue, come Internet rende facile fare, “né il francese né il tedesco sono in grado di agire come lingua principale nel contesto svizzero, e diventa necessario utilizzare l’inglese”.

SWI swissinfo.ch ha dieci dipartimenti linguistici e le riunioni redazionali si svolgono in inglese. Non è nemmeno insolito sentire due colleghi svizzeri conversare in inglese. Le lingue franche esistono anche tra individui specifici. Io, per esempio, parlo tedesco con due membri del dipartimento cinese, francese con un altro collega e inglese con un altro ancora.

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Morrissey, che è uno svizzero di lingua tedesca con un inglese di livello madrelingua, ha detto che anche lui ha avuto un’esperienza personale dell’inglese come lingua franca.

“La mia tesi era sulla scelta della lingua nell’educazione bilingue in Svizzera. E una delle persone con cui ho avuto molti contatti era una giornalista di L’Hebdo [un settimanale di news con sede a Losanna nel frattempo scomparso]. Ed entrambi ci sentivamo molto più a nostro agio nel parlare in inglese, perché il mio francese non è affatto buono, e il suo tedesco – beh, fondamentalmente ha detto di essere stata ‘ferita dall’esperienza scolastica’”.

Morrissey ha spiegato come gli svizzeri di lingua francese spesso si lamentano di imparare il “buon” tedesco (che si parla in Germania) e poi i loro compatrioti insistono a parlare in dialetto. “Questo è, naturalmente, un incentivo a dire, ‘Ok, lasciamo perdere – optiamo per la lingua che fondamentalmente richiede lo stesso sforzo per tutti'”.

Questione politica

Nel 2016 Durham ha scritto che l’uso dell’inglese come lingua franca si è sviluppato soprattutto per via orale.

“Inizialmente l’inglese era usato principalmente con i turisti, ma negli ultimi due decenni è stato sempre più usato dagli svizzeri anche tra di loro, rendendolo una lingua franca intranazionale e de facto una lingua svizzera.”

Il governo elvetico pubblica già molti comunicati stampa in inglese, ma sentire che l’inglese è – de facto o no – una lingua svizzera è sufficiente per far girare la testa ad alcuni.

Nel settembre 2000 il responsabile del Dicastero dell’educazione del Canton Zurigo (la formazione in Svizzera è principalmente di competenza cantonale) annunciò che l’inglese, piuttosto che il francese, sarebbe stata la prima lingua straniera insegnata nelle scuole. Il giorno dopo, il quotidiano francofono Le Temps si chiedeva se la priorità data all’inglese nel programma scolastico del Cantone significasse la “fine della Svizzera”.

Un’espressione usata anche dalla politica ticinese Chiara Simoneschi-Cortesi nel 2009, quando era presidente del Consiglio nazionale svizzero (la camera bassa del parlamento). La politica aveva messo in guardia su ciò che pensava sarebbe successo se l’inglese fosse diventato la lingua di comunicazione tra gli svizzeri.

Molte persone, in particolare nella parte francofona e italofona del Paese, temono che insegnare l’inglese prima delle lingue nazionali indebolirebbe o addirittura annullerebbe il collante sociale che tiene unita la Svizzera.

“Che l’inglese sia utile non significa che lo sia per tutto”, ha concluso uno studio sulle lingue e l’economia dell’Università di Ginevra nel 2016. “Per capire la Svizzera francese, bisogna parlare francese. Per conoscere la Svizzera tedesca, bisogna parlare tedesco e capire almeno in parte lo svizzero-tedesco.”

Nel 2017 gli elettori del cantone di Zurigo hanno deciso che gli alunni continueranno a imparare l’inglese dai sette anni e il francese dagli 11 anni.

Due lati

Quando si tratta di decidere se insegnare prima l’inglese o una lingua nazionale, Morrissey dice che ci sono fondamentalmente due argomenti.

“Un’argomentazione utilitaristica sarebbe ‘andiamo per l’inglese’. E infatti questo è il modo in cui il dibattito a Zurigo e in altri luoghi è stato risolto”, ha detto. In altre parole, l’inglese è considerato più utile per i germanofoni rispetto al francese o all’italiano.

“L’altro argomento, sulla coesione nazionale, è abbastanza vecchio. Non so fino a che punto sia effettivamente valido. Credo che la Svizzera abbia una coesione abbastanza solida. C’è un elemento nazionalistico e poi un elemento economico. Non credo che la lingua giochi un ruolo così importante, ma è una specie di bandiera dietro la quale ci piace radunarci.”

“Ma se la gente non potesse parlare la lingua nazionale dell’altro – l’italiano e il romancio sono dei casi esemplari – è altamente improbabile che il Paese vada in pezzi.”

Quindi parlare inglese non è un problema? “Non so se è un problema. Se aiuta la comunicazione, allora non è certamente una cosa negativa. Forse causerebbe un po’ un impoverimento del repertorio linguistico. Ma non penso che ci sia qualcosa che possiamo fare, perché la gente userà qualsiasi canale di comunicazione funzioni”, ha spiegato.

“Dico ai miei studenti che la comunicazione è la sintesi del percorso di minor resistenza. Si comunica in qualsiasi forma o modo che crea meno ostacoli”.

Traduzione dall’inglese: Sara Ibrahim

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