Giovanni Segantini "Mezzogiorno sulle Alpi" 1891
È una delle opere della maturità artistica di Segantini. La forza della tecnica divisionista trasmette - senza far ricorso ad allegorie - la visione panteistica della fusione tra uomo e natura, tipica di Segantini. (Olio su tela, Museo Segantini, San Moritz. Prestito permanente della Fondazione Otto Fischbacher, Giovanni Segantini).
Giovanni Segantini "Ritorno dal bosco" 1890
Olio su tela, Museo Segantini, San Moritz. Prestito permanente della Fondazione Otto Fischbacher, Giovanni Segantini.
Umberto Boccioni "La città che sale" 1910
Questo studio per il monumentale dipinto esposto al MoMA di New York, rappresenta il punto di confine tra il divisionismo, ancora visibile nella composizione, e il futurismo, riscontrabile nella scelta del tema (la città industriale) e nell'uso dinamico dei colori. (Olio su cartone, Collezione Gianni Mattioli, prestito permanente alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia).
Umberto Boccioni "Campagna Lombarda" 1908
Olio su tela, Museo Civico di Belle Arti, Lugano.
Emilio Longoni "Il suono del ruscello" 1902/03
Olio su tela, collezione privata.
Angelo Morbelli "In risaia" 1898 – 1901
Il dipinto denuncia lo sfruttamento economico e sessuale delle mondine, un tema d'attualità nell'ultimo decennio dell'Ottocento, caratterizzato da una profonda crisi strutturale dell'agricoltura italiana. (Olio su tela, collezione privata).
Angelo Morbelli "Il Natale dei rimasti" 1903
Olio su tela, Musei Civici Veneziani, Galleria Internazionale d'Arte, Moderna di Ca'Pesaro, Venezia.
Giuseppe Pellizza da Volpedo "Lo specchio della vita. E ciò che l'una fa, e l'altre" 1895 – 1898
Il titolo è una citazione di Dante (Purgatorio III, 82). Come Segantini, Pellizza da Volpedo reagisce alle agitazioni sociali e politiche legate all'industrializzazione con la scelta di temi legati al quotidiano rurale, che rispecchiano un ideale di armonia cosmica. (Olio su tela, GAM - Galleria Civica d'Arte e Contemporanea, Torino).
Giuseppe Pellizza da Volpedo "Panni al sole" 1905
Olio su tela, collezione privata, per gentile concessione di James Roundell.
Gaetano Previati "Il carro del sole" 1907
Olio su tela, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Milano.
Giovanni Giacometti, Fiammetta II, 1909
Il grigionese Giovanni Giacometti adotta la tecnica divisionista dopo aver conosciuto Segantini. I suoi quadri sono caratterizzati da pennellate larghe. (Olio su tela, proprietà privata, concessione di Christie's Zurigo).
Emilio Longoni, L'oratore dello sciopero, 1890/91
Olio su tela, 193 x 134 cm, collezione privata, Pisa
Il divisionismo, ponte verso la modernità.
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Il Kunsthaus di Zurigo espone un gruppo di pittori che volevano cambiare il mondo e far recuperare all’Italia un prestigio artistico ormai perduto. Il divisionismo è stato un ponte tra l’arte italiana dell’Ottocento e la modernità del Ventesimo secolo, modernità che si sarebbe espressa poi in movimenti come il futurismo.
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