Le opere d'arte del collezionista tedesco Cornelius Gurlitt possono ufficialmente essere ereditate dal Museo d’arte di Berna, come previsto dal testamento. Il competente tribunale di Monaco di Baviera ha infatti respinto un ricorso della cugina di Gurlitt, che metteva in dubbio le sue condizioni mentali al momento della firma del documento.
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Gerichtsentscheid: Bern kann Gurlitt-Erbe antreten
Nel testamento il collezionista tedesco, morto il 6 maggio 2014 all’età di 81 anni, designava quale unico erede il Kunstmuseum di BernaCollegamento esterno. Ora la Corte di Monaco ha stabilito che al momento della firma era in grado di intendere e di volere. «Siamo felicissimi e ci sentiamo sollevati dalla decisione della corte», ha commentato Marcel Brülhart del museo d’arte di Berna.
La collezione d’arte era stata sequestrata per la maggior parte il 28 febbraio 2012 in un vecchio appartamento di Monaco di Baviera su ordine della Procura di Augusta. Il sospetto era che le opere fossero state sottratte illegalmente ai legittimi proprietari durante l’epoca del nazionalsocialismo.
La notizia era stata rivelata tuttavia soltanto il 3 novembre 2013 dal settimanale tedesco “Focus” ed era poi stata ripresa con clamore dalla stampa internazionale, che aveva riferito di oltre 1500 opere ritrovate – tra cui quadri di Picasso, Matisse, Chagall, Renoir e Monet – e subito parlato di “tesoro di Hitler”. La collezione era stata infatti creata da Hildebrand Gurlitt, padre di Cornelius e mercante d’arte vicino al regime nazista.
Una task force tedesca è riuscita, nel corso di due anni di lavoro, a chiarire la provenienza di soltanto 11 delle 499 opere che si sospettavano rubate dai nazisti e in soli cinque casi ha potuto provare che si trattava effettivamente di quadri trafugati dai nazionalsocialisti.
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