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Moritz Leuenberger per l’indipendenza della SRG SSR

Moritz Leuenberger era tra gli invitati presenti alla serata del 75esimo della SRG SSR. SF

Durante la serata di gala organizzata giovedì a Berna per festeggiare i 75 anni della SRG SSR idée suisse, il ministro delle comunicazioni ha messo in guardia la società di radiotelevisione contro le trappole del mercato.

In merito all’aumento del canone, Moritz Leuenberger auspica che il governo decida su una base puramente tecnica.

«È in gioco l’indipendenza dell’azienda», ha ammonito giovedì sera Moritz Leuenberger al Kursaal di Berna, mettendo in guardia la SRG SSR (Società svizzera di radiotelevisione) contro le trappole del mercato, sempre più concorrenziale.

In occasione della serata di gala organizzata per sottolineare la fine delle celebrazioni del 75esimo dell’ente pubblico, il ministro delle comunicazioni ha voluto ricordare che se «agli inizi era lo Stato a frenare le libertà della SRG SSR», ora è lei stessa che mina la sua credibilità con uno «zelo quasi missionario».

Mercato e audience

Oggi – ha proseguito Leuenberger di fronte a circa un migliaio di invitati – la SRG SSR vuole aumentare la sua parte di mercato. L’audience, conquistata con spettacolo, scandalo e conflitti, è diventata il suo credo supremo.

Il consigliere federale ha poi fatto riferimento al palinsesto televisivo, rammaricandosi per il fatto che le emissioni dai toni più sfumati si ritrovano sempre più a margine. «Le emissioni che mi interessano sono diffuse soltanto verso mezzanotte», ha indicato.

Prima di lasciare il posto a spettacoli e balletti a rievocazione della storia della radio e della televisione, Leuenberger ha voluto ricordare il ruolo a carattere pubblico della SRG SSR.

«L’azienda finanzia i suoi programmi con il canone», ha rammentato.

Servizio pubblico

Proprio il canone radiotelevisivo è attualmente al centro di accese discussioni, dopo l’annuncio di Armin Walpen, il direttore generale della SRG SSR, di volerlo aumentare del 6,5% dal 2007.

Giovedì, la maggioranza del Consiglio nazionale (Camera bassa) ha manifestato la propria opposizione all’aumento: 102 deputati (su 200) hanno controfirmato un postulato in questo senso depositato dal liberale radicale Rolf Hegetschweiler.

La comunità d’interessi Medien-Forum, di cui Hegetschweiler è presidente, e la maggior parte dei consiglieri nazionali ritengono che la televisione nazionale debba concentrarsi di più sul suo mandato di servizio pubblico e lasciare alle emittenti private i quiz a premi e altri «format» d’intrattenimento.

I proventi del canone (attualmente 1,1 miliardi di franchi) vanno invece impiegati nell’informazione e in trasmissioni di qualità. Grazie a questo tipo di proposte – sostiene la comunità di interessi – sarà possibile anche generare nuove entrate pubblicitarie.

Dibattito tecnico

Nel postulato, Hegetschweiler chiede inoltre al governo di intervenire presso i responsabili dell’emittente pubblica affinché elaborino proposte innovative in grado di soddisfare le necessità finanziarie dell’azienda, piuttosto che ricorrere a un aumento del canone.

Su quest’ultimo punto si esprimerà il Consiglio federale. Moritz Leuenberger – che condurrà le discussioni in seno all’esecutivo – ha ad ogni modo indicato di non volersi far influenzare dai dibattiti che agitano la scena politica e mediatica.

«Il dibattito è innanzitutto tecnico», ha sottolineato il ministro.

swissinfo e agenzie

Nel 2005, la SRG SSR idée suisse ha incassato 1,537 miliardi di franchi.
La somma comprende i proventi del canone (1,1 miliardi), le entrate pubblicitarie (350 milioni) e altre fonti come la vendita di emissioni ad altre emittenti (75 milioni).

La Società svizzera di radiotelevisione, a cui compete il servizio pubblico in materia di media, celebra quest’anno i 75 anni di attività.

La SRG SSR propone 7 programmi televisivi in tedesco, francese e italiano (oltre a emissioni in romancio trasmesse dal primo canale tedesco) e 16 programmi radiofonici.

Accanto ai siti internet dei canali radio e televisivi, offre la piattaforma d’informazione e approfondimento in 9 lingue swissinfo.ch, destinata innanzitutto agli Svizzeri dell’estero.

Dato il peso disuguale delle regioni linguistiche del paese, la ripartizione delle risorse finanziarie porta la maggioranza tedesca a pagare per le minoranze latine.

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