Quando integrazione fa rima con umorismo
Giocando sui cliché legati alla comunità turca, con sopracciglia folte e uno spiccato accento, Müslüm canta di politica e migrazione. All’origine di questo personaggio c’è l’artista Semih Yavsaner, 36 anni, che nel 2013 ha ricevuto un premio per l’integrazione. Sfrontato sul palco, nella vita privata questo figlio di immigrati è una persona riflessiva e modesta. Incontro.
L’uomo che per il nostro incontro ha scelto il Café Kairo in un quartiere alternativo di Berna si nota anche senza travestimento: è allampanato, ha carnagione scura e capelli ricci. Come privato cittadino preferisce non farsi fotografare. Esistono solo immagini del suo personaggio, MüslümCollegamento esterno, e sono sempre identiche: sopracciglia finte e baffi, abiti variopinti, camicia a fiori e un’espressione triste. Quando Semih Yavsaner parla, nulla fa pensare al penetrante Müslüm. Il 36enne si esprime a bassa voce e senza accento.
Müslüm è diverso: in un tedesco stentato dice tutto ciò che gli passa per la testa, senza peli sulla lingua. A Yavsaner non interessa che Müslüm sia percepito come una figura buffa. Il suo personaggio ha toccato il cuore della gente. “Cosa m’importa di essere famoso, se non riesco a suscitare un’emozione nel pubblico?”.
Yavsaner non ha nemmeno paura di essere accusato di razzismo o discriminazione. Le sue intenzioni sono chiare, afferma. “Il personaggio è costruito su dei cliché, perché bisogna catturare gli spettatori”. Finora non ci sono state reazioni negative – nemmeno da parte della comunità turca.
Müslüm è sfrontato – Semih discreto
Müslüm e Semih: questi due uomini non potrebbero essere più diversi. Mentre Müslüm è saltato addosso a una giornalista durante un’intervista televisiva, Semih Yavsaner è composto e riservato. Müslüm è sicuro di sé e non si vergogna di essere diverso. Per Yavsaner invece è stato difficile crescere in Svizzera come figlio di immigrati turchi. Ha dovuto sempre lavorare partendo dalla seconda fila. È stato faticoso, racconta.
Figlio di un portiere e di un’assistente di cure a domicilio, Yavsaner è nato e cresciuto a Berna. Da adolescente ha tenuto i suoi genitori al trotto e a causa dei suoi comportamenti inadeguati ha dovuto cambiare scuola cinque volte. Oggi i genitori sono fieri di lui e delle sue numerose attività.
Conosciuto grazie agli scherzi telefonici
Semih Yavsaner è un artista poliedrico: musicista, cantante, ballerino, comico, performer, nonché attore di cinema e teatro. Dopo la scuola commerciale ha lanciato uno spettacolo comico alla radio alternativa Rabe e si è fatto conoscere dal pubblico grazie a degli scherzi telefonici. È nato così il suo personaggio Müslüm, col quale Yavsaner si è presentato al pubblico come comico e musicista. Le sue canzoni e i suoi album hanno scalato le hit-parade svizzere e dal 1° aprile il suo spettacolo comicoCollegamento esterno sarà trasmesso alla Televisione pubblica di lingua tedesca (SRF).
Nel 2013 Yavsaner ha debuttato come attore nel film tedesco “300 Worte Deutsch”, nel quale interpretava la parte di uno svizzero di origini turche trasferitosi a Colonia. Oggi recita nella pièce di teatro “Hotel Kosmos” della regista Meret Matter e ha la parte di un receptionist del sud, pieno di pregiudizi sugli ospiti dell’albergo. L’opera è una metafora della situazione nella quale si trova attualmente l’Europa. “Il continuo andare e venire. L’attrito, quando diverse culture si scontrano”.
L’essere straniero
Pur essendo diverse l’una dall’altra, queste attività hanno un punto in comune: al centro c’è sempre la questione dello “straniero”. E d’altronde è proprio questo il tema che ha caratterizzato la vita di Yavsaner. Malgrado non abbia il passaporto svizzero, si sente svizzero. “Non lascio che sia un pezzo di carta a dettare la mia identità”.
Yavsaner si è impegnato anche a livello politico contro l’iniziativa “Per l’espulsione degli stranieri che commettono reati”, lanciata dall’Unione democratica di centro (Udc, destra conservatrice) e approvata nel 2010 dal popolo svizzero. Le pecore nere utilizzate sui manifesti, cacciate dal territorio svizzero da pecore bianche, hanno scioccato l’artista. Da qui la decisione di comporre una canzone su un babbo Natale che si fa prendere a calci dalle pecore nere. “Siamo seduti sulla stessa slitta e se una volta vieni spinto via, io ti riprendo immediatamente”.
Per il suo impegno, nel 2013 ha ricevuto dalla città di Berna un premio per l’integrazione della popolazione migrante. Nella laudatio, la città ha sottolineato la capacità del comico di tematizzare le questioni legate all’integrazione attraverso un approccio nuovo, ovvero la comicità. “È possibile che Yavsaner riesca ad avere maggior impatto sulla popolazione, rispetto a una campagna di sensibilizzazione tradizionale”. Müslüm mostra come nessun altro che l’integrazione non è sempre difficile e a volte può anche essere piacevole.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.