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«Nine Lives» fa incetta di premi a Locarno

Robin Whright Penn in una sequenza di "Nine lives". www.pardo.ch

La pellicola «Nine Lives» del regista colombiano Rodrigo Garcia si è aggiudicata la 58esima edizione del Festival del film di Locarno, conclusasi sabato sera.

Per quanto concerne le produzioni svizzere, «Snow White» di Samir rimane a mani vuote, al contrario di «Gambit» di Sabine Gisiger.

La 58esima edizione del Festival internazionale del film di Locarno si è conclusa con l’assegnazione del Pardo d’oro al film «Nine Lives» («Nove vite»-«Nove vita da donna»), diretto dal regista di origine colombiana Rodrigo Garcia, figlio del celebre scrittore Gabriel Garcia Marquez. La pellicola è stata inoltre premiata dalla giuria dei giovani. Le attrici principali di «Nine Lives», tra cui Amy Brenneman, Glenn Close, Holly Hunter e Sissy Spacek, sono state insignite del riconoscimento per la migliore interpretazione femminile.

Nine Lives si sofferma sulla vita di nove donne, narrata in piano sequenza in nove episodi. Singole analisi, istantanee di vita in cui i personaggi, rinchiusi nella loro problematica quotidianità, ricompaiono, dove non sono protagonisti, in ruoli secondari.

Vittorio Storaro, in qualità di presidente della giuria, ha spiegato che il criterio determinante per l’attribuzione dei premi è stata la forza creatrice ed emozionale delle pellicole. A proposito dell’opera vincitrice, Storaro ha affermato che «la regia di Rodrigo Garcia è stata straordinaria: ha fatto esattamente quello che un regista deve fare, cioè dirigere».

Momenti di vita

Nato in Colombia nel 1959, Rodrigo Garcia è cresciuto in Messico prima di trasferirsi negli Stati Uniti. È la prima volta dal 1991 che una pellicola americana conquista il Pardo d’oro. L’opera presentata in Piazza Grande è stata particolarmente apprezzata per la sua capacità di mettere in risalto i temi principali dell’esistenza, quali i rapporti famigliari, la fedeltà, la vita e la morte.

Come sottolineato dalla critica, Garcia ha saputo tratteggiare nove personaggi diversi, tutti colti in un momento cruciale della loro vita, mettendone in evidenza i dubbi, le paure e la forza vitale.

Cinema elvetico, bilancio mitigato

Il solo film svizzero in competizione, «Snow White» del regista zurighese Samir, non ha ricevuto nessun riconoscimento, nonostante alcuni pronostici lo volessero tra le pellicole premiate. La storia, che narra la problematica relazione tra due giovani sullo sfondo della borghesia zurighese, non aveva convinto il pubblico.

Miglior sorte per il documentario «Gambit» della regista zurighese Sabine Gisiger, che getta uno sguardo nuovo sulla tragedia di Seveso, illustrando i meccanismi di manipolazione della verità e delle responsabilità.

Altre distinzioni

I giudici hanno poi attribuito il Premio Speciale della Giuria al film «Una coppia perfetta» del giapponese Nobuhiro Suwa, girato in Francia e interpretato da Valeria Bruni Tedeschi. Una Menzione speciale è andata al talento visionario dei fratelli Quai per il britannico «The Piano Tuner». Quale miglior attore è stato scelto il canadese Patrick Drolet per «Nouvaine» di Bernard Emond.

Il Pardo d’argento è stato assegnato a «Fratricide» del curdo Yilmaz Arslan. La pellicola narra la storia di richiedenti l’asilo in Germania. Il pardo per gli esordi è andato ex-aequo al tedesco Florian Hoffmeister e all’iraniano Bizhan Mirbaqeri.

swissinfo e agenzie

Il 58esimo Festival internazionale del Film di Locarno si è svolto dal 3 al 13 agosto.
38 i Paesi rappresentati.
17 pellicole selezionate per la competizione internazionale.
18 film proiettati in Piazza Grande.
I pardi d’onore sono stati attribuiti a Wim Wenders, Terry Gilliam e Abbas Kiarostami; John Malkovich e Vittorio Storaro hanno ricevuto un «Excellence Award».

I premiati:

Pardo d’oro e primo premio della Giuria dei giovani: «Nine Lives» di Rodrigo Garcia.

Premio speciale della giuria: «Una coppia perfetta» di Nobuhiro Suwa.

Pardo d’argento attribuito al secondo miglior film: «Fratricide» di Yilmaz Arsla

Pardo d’argento per la migliore opera prima o seconda: «3 Grad Kälter» di Florian Hoffmeister ex equo con «Ma Hameh Khoubim – We are all fine» di Bizhan Mirbaqeri.

Pardo per la migliore interpretazione maschile: Patrick Drolet per il suo ruolo in «La Neuvaine» di Bernard Emond.

Pardo per la migliore interpretazione femminile: le attrici principali di «Nine Lives», tra cui Kathy Baker, Amy Brenneman, Glenn Close, Holly Hunter e Sissy Spacek.

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