La Collection de l’Art Brut di Losanna, il primo museo svizzero dedicato esclusivamente a questa produzione artistica ai margini, inaugura una biennale per presentare le opere del museo sotto un angolo particolare. La prima è dedicata al tema dei mezzi di trasporto.
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«Musei e gallerie dedicate all’art brut stanno spuntando un po’ ovunque», ha sottolineato la direttrice dell’istituzione di Losanna Sarah Lombardi in occasione del vernissage della mostra. «È nostro dovere rimanere un punto di riferimento internazionale, riaffermando l’identità del nostro museo e mostrando la ricchezza della nostra collezione».
Fondata nel 1976 dal pittore francese Jean Dubuffet, che aveva coniato il termine di Art Brut e che aveva donato all’istituzione 5’000 oggetti, la Collection de l’Art Brut di Losanna possiede oggi più di 60’000 opere di 1’000 autori diversi. Questa forma artistica è oggi confrontata con il crescente appetito del mercato per la produzione creativa di autori che non hanno mai avuto l’intenzione di entrare a far parte del mondo dell’arte.
Autori e non artisti, come ha sempre sottolineato Dubuffet. L’Art Brut – affermava il pittore francese – è opera di «persone indenni da cultura artistica, nelle quali il mimetismo, contrariamente a ciò che avviene negli intellettuali, abbia poca o nessuna parte».
L’esposizione intitolata «Véhicules», aperta fino al 27 aprile prossimo, presenta oltre 200 opere che hanno come elemento centrale un mezzo di trasporto.
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