Proibito stonare per i musicisti di strada

D'estate le strade si riempiono di melodie e ritornelli conosciuti. A Bienne, prima di suonare all'aperto il musicista deve però superare un'audizione davanti ad un insolito ascoltatore: il commissario di polizia.
Nella cittadina bernese i “moderni menestrelli” sono i benvenuti. A condizione che non strampellino maldestramente le loro note, provocando il mal di testa a passanti e negozianti.
«Ho visto gente presentarsi con pianoforti senza tasti o con chitarre giapponesi. Alcuni avevano pianole elettroniche poco costose, con le quali si limitavano a produrre musica selezionando semplicemente i brani Demo».
Nella sua carriera di responsabile del controllo di commerci e negozi presso la polizia municipale di Bienne, René Geiser ne ha viste – e sentite – di tutti i colori. Non solo durante gli interventi esterni o nella stanza degli interrogatori, ma anche nel locale del commissariato nel quale riceve gli aspiranti musicisti di strada.
Accanto all’ordine pubblico e al rispetto delle leggi, la musica rappresenta infatti uno dei suoi pensieri più ricorrenti. Per passione e per lavoro. «Invitando i musicanti per un’audizione in polizia vogliamo evitare un eccessivo inquinamento fonico in città. E contribuire alla pacifica convivenza tra cittadini, negozianti e suonatori ambulanti», dice a swissinfo.
«Siamo favorevoli alla musica in città. Essa deve però essere un intrattenimento, non provocare il mal di testa», rammenta il suo collega Willy Lützelschwab (ascolta l’audio per un assaggio dei musicisti di Berna).
Musicisti pacifici
Il messaggio delle forze dell’ordine è chiaro. Solamente chi possiede un bagaglio musicale minimo potrà esibirsi all’aperto e intrattenere i passanti.
«Non si tratta assolutamente di un esame – sottolinea Geiser – Chiediamo semplicemente alla persona di saper suonare almeno una decina di brani».
«L’atmosfera durante l’audizione è d’altronde molto distesa: tra musicisti, ed io ne sono uno, non c’è mai stata guerra. Non mi è mai capitato di ricevere una trombetta o una fisarmonica in testa».
Per la scelta del tipo di strumento, del costume o del trucco, tutto (o quasi) è lecito. «La musica non ha frontiere», afferma l’ispettore bernese, che nel tempo libero si diletta al basso elettrico.
Musica, non mal di testa
«L’idea dell’audizione è nata all’epoca dell’esposizione nazionale di cinque anni fa Expo 02», ricorda Geiser. «In quell’occasione abbiamo infatti ricevuto un mandato per trovare una soluzione ai musicisti di strada, in modo da evitare che gente senza alcuna conoscenza musicale potesse esibirsi indistintamente in ogni angolo della città».
«Il nostro vuole essere un servizio alla popolazione – sottolinea – la quale è contenta di non doversi subire “rumore” supplementare, ma anche per i musicisti, che sanno di essere apprezzati».
Una volta superata l’audizione, chitarristi, violinisti, trombettisti e cantanti allo sbaraglio – provenienti dalla Svizzera, oltre che da Germania, Olanda, Slovacchia e da altri Paesi dell’Est – ottengono il permesso di suonare per le vie di Bienne pagando una tassa di 25 franchi, più 5 franchi per ogni giorno di esibizione.
«Difficile dire quanto può guadagnare chi si esibisce in strada. Molto dipende dalle condizioni climatiche e dai brani suonati», osserva Lützelschwab. «I musicisti mantengono inoltre un certo segreto. Forse per non far aumentare il prezzo dell’autorizzazione».
Il silenzio della pioggia
A causa delle insolite temperature e delle piogge di queste ultime settimane, le strade della città – orfane dei loro musicisti – sono rimaste silenziose.
Se durante le estati precedenti le audizioni si succedevano a volte al ritmo di una al giorno, quest’anno la sala concerti del commissariato è al contrario rimasta a lungo deserta.
«Tra gennaio e inizio luglio abbiamo rilasciato una quarantina di permessi. Solamente in pochi casi abbiamo dovuto organizzare delle audizioni», rileva René Géiser.
swissinfo, Luigi Jorio
Le direttive che regolano il rilascio di un’autorizzazione per suonare in strada in Svizzera variano da un cantone e da un comune all’altro.
L’obbligo di presentarsi in polizia per un’audizione vige ad esempio in alcuni cantoni romandi, ma non nella Svizzera tedesca o di lingua italiana.
A Berna, l’autorizzazione costa 50 franchi ed è necessaria solamente per i gruppi composti da più di due persone. Per tutti vale la stessa regola: niente musica prima delle 11 e dopo le 21.
I musicisti di Zurigo possono invece esibirsi dalle 8 alle 22, ma non ovunque. Gratuitamente, si ha il diritto di suonare esclusivamente in alcuni luoghi prestabiliti in riva al lago.
A Friborgo la musica di strada è consentita su tutte le zone pedonali, domenica compresa.
Nel capoluogo vodese di Losanna le esibizioni sono limitate a 30 minuti per luogo (15 minuti per i gruppi composti da oltre due persone o che utilizzano strumenti particolarmente rumorosi). La polizia non consente l’utilizzo di mezzi di amplificazione.
A Lugano, in Ticino, si suona in zone e orari stabiliti. Un giorno costa 20 franchi.

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