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Quando il libro è viaggio

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Nell’anno della maturità, siamo giunti ormai alla diciottesima edizione, il Salone internazionale del libro, della stampa e del multimediale di Ginevra si trasforma in viaggio.

Viaggio nei libri, per chi visita gli immensi spazi espositivi del Palexpo, e viaggio attraverso i libri, seguendo la strada segnata da Giulio Verne.

Il giro del mondo in 80 giorni, Dalla Terra alla Luna, Viaggio al centro della Terra, Ventimila leghe sotto i mari. E poi Michele Strogoff, Il raggio verde, I figli del capitano Grant.

Il loro autore, Giulio Verne – così come il suo contemporaneo italiano Emilio Salgari – non era un grande viaggiatore. Personaggio schivo e piuttosto riservato ci ha fatto dono dei viaggi della sua fantasia, fantasia che ha acceso la nostra e che più di un secolo dopo continua a solleticare quella dei ragazzi d’oggi.

Il diciottesimo Salone internazionale del libro e della stampa di Ginevra gli dedica un’esposizione speciale che ben sintetizza il rapporto – reale o figurato – tra la scrittura, la lettura e il viaggio.

A passeggio tra i libri

«Il libro e il viaggio sono due cose inseparabili» ci spiega Robert Junod, membro della direzione del Salone del libro. «Tutti i grandi viaggiatori scrivono dei libri e i lettori amano i racconti di viaggio, veri o falsi che siano. In fondo la lettura non è altro che un grande viaggio».

Un viaggio della mente che il visitatore del Salone del libro riporta alla sua dimensione fisica attraversando gli immensi spazi espositivi. Migliaia e migliaia di libri da vedere, sfogliare, acquistare.

Oltre all’esposizione su Giulio Verne – che raccoglie diversi oggetti ispirati ai suoi romanzi – si possono visitare esposizioni dedicate ad Arthur Rimbaud (“poeta maledetto” che da quando decise, all’età di 25 anni, di abbandonare la poesia per diventare mercante d’armi in Africa non scrisse più niente), a George Sand, a Witold Gombrowicz…

Una passione che nasce da bambini

Giulio Verne – bisognerebbe chiamarlo Jules, ma l’editoria italiana aveva l’abitudine, fino a qualche decennio fa di italianizzare i nomi degli autori, per cui anche Shakespeare era Guglielmo e non William – Giulio Verne, dicevamo, è un buon esempio di come la passione per la lettura nasca durante l’infanzia per poi protrarsi nell’età adulta.

Non poteva scegliere di meglio il Salone di Ginevra per festeggiare i suoi diciotto anni. Eric Weissenberg, il medico dalla cui collezione provengono buona parte degli oggetti esposti nello spazio dedicato a Verne, conferma la longevità delle passioni giovanili.

«La mia è una vecchia storia di letture appassionate durante l’adolescenza», ci racconta. «In seguito questa passione è rinata come ritorno sui piaceri della gioventù quale compensazione dello stress dell’età adulta».

L’esperienza di Weissenberg è condivisa da molte persone. Verne è un autore il cui fascino non è mai tramontato. Ma il valore letterario delle sue opere comincia ad essere riconosciuto solo oggi. In passato Verne veniva relegato nel ruolo di successo, ma privo di prestigio, di autore per bambini.

«Sono stati i suoi stessi editori ad appiccicargli l’etichetta di autore per l’infanzia», spiega Weissenberg. «Hanno mutilato i testi di Verne in modo da farne delle versioni “digeribili” anche dai giovanissimi. Paradossalmente con quest’operazione sono riusciti ad ottenere un risultato positivo. I giovani si sono appassionati a tal punto che una volta adulti hanno riletto i romanzi in edizione integrale e hanno tramandato la loro passione ai figli».

Il libro come arma

Lo scambio generazionale è da sempre al centro delle attenzioni del Salone del libro ginevrino che anche quest’anno organizza una “battaglia dei libri”. Si tratta di un quiz sulla lettura al quale sono iscritti 15’000 ragazzi della Svizzera francese tra gli 8 e i 12 anni. A loro si aggiungono ragazzi francesi, senegalesi, belgi, canadesi e del Burkina Faso.

«Tutti questi giovani fanno molto rumore, ma sono una presenza straordinaria», commenta Robert Junod. «Sono i lettori di domani e bisogna promuovere la lettura in questo segmento della popolazione. È giusto che il Salone del libro faccia molto per loro».

La ricchezza di Babele

La “battaglia dei libri”, così come buona parte delle manifestazioni collaterali al Salone del libro, si terrà rigorosamente in francese, la lingua di Ginevra. La vocazione internazionale del Salone però non si smentisce.

Accanto ai libri in francese, si possono trovare anche molti libri in tedesco e in inglese. Quest’anno poi la patria del grande poeta Neruda, il Cile, è l’ospite d’onore della manifestazione. Non mancano quindi i libri in spagnolo.

Anche l’Africa fa sentire le sue voci nell’ambito di un salone nel salone allestito in collaborazione con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione. E l’italiano? «La sua presenza è limitata e ce ne dispiace tantissimo» ci dice Robert Junod.

«Tra gli espositori c’è la Società Editori della Svizzera italiana. La loro è una partecipazione modesta ma simpatica, che si rinnova ogni anno». Il Salone del libro di Ginevra sembra ben intenzionato a non farsi sfuggire questo contatto con un’editoria, quella in lingua italiana, che per il numero di titoli pubblicati in un anno si piazza tra le prime cinque al mondo.

Per sentire qualche parola d’italiano in più nella Babele ginevrina non resta che aspettare l’anno prossimo, se è vero, come ci dice Junod, che «nel 2005, o al più tardi nel 2006, l’Italia sarà l’ospite d’onore del Salone».

swissinfo, Doris Lucini, Ginevra

Mezzo migliaio d’espositori
Ospite d’onore: il Cile, rappresentato da una quarantina di editori e dagli scrittori Luis Sepúlveda e Jorge Edwards
Mostre speciali su Jules Verne, Arthur Rimbaud, George Sand, Witold Gombrowicz

La 18esima edizione del Salone internazionale del libro, della stampa e del multimediale si tiene al Palexpo di Ginevra dal 28 aprile al 2 maggio. Si tratta della più importante manifestazione culturale del genere in Svizzera.

In contemporanea al Salone del libro si svolgono una serie di altre manifestazioni. Si va dal Salone del libro africano – un vero e proprio salone nel salone dedicato alla cultura del continente nero – alla passeggiata letteraria sulle tracce degli scrittori che hanno soggiornato a Ginevra.

Il Palexpo ospita inoltre il Salone della musica (che ripercorre gli anni “svizzeri” di Edith Piaf), Europ’art (un’esposizione d’arte moderna) e il Salone dello studente SwissUp (dove si presentano varie università svizzere e europee).

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