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ResisTanz, o la musica messaggera di democrazia diretta

Musica folk in progress con Dominik Plangger & Claudia Fenzl insieme a componenti degli Opas Diandl: uno degli svariati generi musicali con cui si è parlato di democrazia diretta al concerto ResisTanz al Gaul Open Air a Lana (provincia di Bolzano). Initiative für mehr Demokratie

Arte e militanza civica alleate per promuovere la democrazia partecipativa: da questa cooperazione è nato un lungo percorso di riflessioni musicali in tutta la provincia di Bolzano, che ha condotto a una giornata di concerti e di testimonianze. Con anche uno sguardo rivolto alla Svizzera.

Complessi musicali di generi eterogenei si esibiscono a turno, durante un’intera domenica di fine maggio, sul grande spiazzo circondato da un’incantevole cornice naturale all’imbocco della Gola di Lana, presso Merano. Delle band suonano e cantano in mezzo ai tavoli installati sotto un tendone che ripara sia dal sole che dalla pioggia, in questa giornata dalle condizioni meteorologiche un po’ capricciose. Altre scelgono il palco per le loro esecuzioni. Il pubblico si muove, si entusiasma, applaude, chiede dei bis. Al bar sono serviti cibi e bevande.

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I diritti dei portatori di handicap non vanno trascurati

Questo contenuto è stato pubblicato al Nell’estratto del videoclip del “ReisTanz – Rebel Sound Diary”, i Tu Na Kata suonano un brano del loro repertorio ritmico e gioioso.

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Al primo sguardo sembrerebbe una tipica festa estiva. Ma questa manifestazione – inserita nell’Open Air Gaul, un festival di tre giorni molto noto nella regione – è peculiare: è un inno alla democrazia diretta. Suoni e parole ribelli di musicisti e attivisti che per oltre nove mesi hanno lavorato a un progetto volto a propagare la consapevolezza delle responsabilità e delle capacità di ognuno nella costruzione della società e dell’importanza della democrazia diretta.

Volevamo coinvolgere i giovani, perciò ci siamo rivolti alle organizzazioni giovanili della regione, ci spiega Stephan Lausch, coordinatore di “Iniziativa per più democraziaCollegamento esterno“. È così stato concepito il progetto ResisTanz (letteralmente “la danza di Resi”, il cui gioco di parole in tedesco richiama il termine “resistenza”).

La musica strumento di comunicazione

Ivo Passler con l’inseparabile mascotte Resi Initiative für mehr Demokratie

Tramite media, volantini e manifesti è stato lanciato un appello a musicisti e cantanti di tutto l’Alto Adige, interessati a ricevere la visita della mascotte Resi – un burattino di legno con un grande sorriso – per presentare quello che fanno e discutere per un paio d’ore sul tema “tante cose vanno migliorate”, ci racconta Ivo Passler, ideatore e animatore del progetto.

La musica è stata scelta perché è un linguaggio universale. “La musica è comunicazione. È molto poderosa. La si usa nella guerra, la si usa per la pace. Anche noi la utilizziamo e la rispettiamo”.

Dodici videoclip in rete

Accompagnato dal video operatore Philip Unterholzner, Ivo Passler ha intervistato dodici band in altrettante località sparse nella provincia di Bolzano. Di ogni incontro è stato prodotto un clip di 15 minuti. “Poi abbiamo mappato tutto il viaggio su un sitoCollegamento esterno internet, dove si possono vedere i videoclip. Si può così scoprire cosa pensano i musicisti della nostra società, quali sono i problemi e come si può contribuire a risolverli”, prosegue il pedagogista e antropologo culturale.

La domenica di concerti alla Gola di Lana è il punto di confluenza dei gruppi musicali che hanno partecipato al progetto e dei militanti dell’Iniziativa per più democrazia, che insieme danno vita “al ballo di Resi”. Un ballo che si chiama “democrazia adesso!”.

Benché il progetto ResisTanz sia nato con lo scopo di raggiungere i giovani, non sono solo loro che prendono parte alla festa. Ci sono persone di ogni età. E anche i musicisti non sono tutti di primo pelo. Per Ivo Passler è un segnale positivo, perché “se vogliamo dei cambiamenti, tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, tutti dobbiamo agire. Senza distinzioni per fasce di età o per altre categorie”.

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Senza parità dei sessi non c’è democrazia

Questo contenuto è stato pubblicato al Nell’estratto del video del Rebel Sound Diary, le PunkCakes propongono la canzone “Non voglio cioccolata, preferisco un uomo”.

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Cambiare si può

Questo è anche il messaggio comune degli oratori, che intercalano i loro interventi alle esecuzioni dei gruppi musicali. Portano le esperienze più disparate, ma tutte dimostrano che la cittadinanza attiva permette di realizzare grandi cambiamenti.

Come l’esempio di Malles, illustrato dal sindaco Ueli Veith e dalla giovane consigliera comunale Anna Waldner: il comune della Val Venosta si è dotato di strumenti di democrazia diretta, poi utilizzati attivamente dai cittadini che hanno massicciamente votato per il bando dei pesticidi dal loro territorio.

O la testimonianza di Ralf-Uwe Beck, portavoce di “Più democrazia” in Germania, il quale ha vissuto l’insurrezione popolare nell’allora Repubblica democratica tedesca, che ha portato alla caduta del Muro di Berlino. “Improvvisamente non ci siamo più visti come semplici abitanti, ma ci siamo scoperti come cittadini”, rammenta.

Con quel sentimento di cittadinanza, oggi Ralf-Uwe Beck e tanti altri tedeschi rivendicano la democrazia diretta a tutti i livelli. Così come per questo si battono da vent’anni in Alto Adige i membri dell’Iniziativa per più democrazia.

Seguire la stella

“Dobbiamo imparare dalla Svizzera: il popolo deve poter avere la prima e l’ultima parola in ogni momento”, afferma Ralf-Uwe Beck, rilevando che affiancando la democrazia diretta a quella rappresentativa si possono correggere gli errori politici.

Metaforicamente la vicepresidente dell’Iniziativa per più democrazia, Sybille Tezzele Kramer, paragona la Svizzera alla “stella che indica la rotta da seguire”. Rammaricandosi di quanto nella provincia autonoma di Bolzano si sia “ancora lontani da una legge sulla democrazia diretta sia a livello provinciale che a livello comunale”, Sybille Tezzele Kramer ritiene che, “anche se magari non la si raggiungerà mai, quella stella indica la direzione nella quale si vuole andare”. È lì che “c’è la libertà dei cittadini, la responsabilità, la possibilità di decidere sul proprio presente e sul proprio futuro”.

Resi dovrà ancora ballare

Canzoni, discorsi, discussioni: alla festa-concerto di Lana gli spunti di riflessione sulla capacità di ognuno di partecipare alla gestione pubblica sono tanti. Avranno risvegliato molte coscienze? Avranno stimolato molte persone a mettere in disparte la rassegnazione e passare all’azione? Impossibile dirlo.

Tutte le persone con cui abbiamo discusso si sono dette convinte che è importante instaurare una democrazia diretta alla svizzera nella loro provincia. Ma dalle parole ai fatti il cammino è certamente ancora pieno di ostacoli. La danza di Resi continua.

Iniziativa per più democrazia

Associazione di volontariato indipendente e apartitica, l’Iniziativa per più democrazia è dal 1995 che lotta per i diritti popolari in Alto Adige.

L’associazione rivendica “il diritto alla partecipazione, all’azione politica vincolante e indipendente dai partiti politici, e di impegnarsi per l’autonomia dei comuni”.

Le sue battaglie hanno portato alcuni progressi in materia di democrazia diretta, soprattutto a livello comunale, e fatto scuola in altre province e regioni d’Italia, dove pian piano sono nate associazioni analoghe.

Quanto ottenuto finora è però ancora molto lontano dal sistema svizzero di democrazia diretta cui si ispirano i militanti dell’Iniziativa.


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