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Richiesta l’estradizione di Polanski

Roman Polanski al Festival internazionale di Bangkok, nel 2005. Reuters

Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Svizzera l'estradizione di Roman Polanski. La domanda formale è pervenuta giovedì sera all'Ufficio federale di giustizia (UFG) a Berna.

È stata l’ambasciata americana a Berna a trasmettere, il 22 ottobre, la richiesta di estradizione. La domanda sarà inoltrata al canton Zurigo.

Sarà comunque l’UFG a decidere se accordare o meno l’estradizione, dopo aver ascoltato il parere di Roman Polanski e del suo avvocato.

Il regista e attore – detenuto nel canton Zurigo dal 26 settembre – potrà impugnare la decisione presso il Tribunale penale federale di Bellinzona e, in un ultima istanza, presso il Tribunale federale (Corte suprema) di Losanna.

Hervé Temime, avvocato francese del regista, ha subito reagito affermando che il suo assistito non cambierà idea e continuerà con tutti i mezzi ad opporsi all’estradizione. Dal canto suo, il collega svizzero Lorenz Erni non ha voluto per ora rilasciare commenti.

Il 76enne Polanski era finito in manette all’aeroporto di Zurigo, dove era giunto per ritirare un premio alla carriera assegnatogli dal Zurich Film Festival. Negli Stati Uniti il regista è ricercato dalla giustizia americana per atti sessuali ai danni di una tredicenne commessi nel 1977.

Già inoltrato un primo ricorso

I legali del regista franco-polacco avevano già ricorso il 28 settembre contro il l’ordine d’arresto a scopo di estradizione dell’Ufficio federale di giustizia. Il TPF lo ha respinto il 20 ottobre.

In particolare, i giudici di Bellinzona hanno rifiutato la scarcerazione di Roman Polanski, giudicando “elevato” il rischio di fuga. Il TPF ha inoltre respinto la cauzione proposta da Polanski sotto forma di un sequestro del suo chalet a Gstaad, nel canton Berna. Essa non soddisfa i requisiti di legge.

Gli avvocati del regista hanno già indicato che presenteranno ricorso al Tribunale federale, la massima istanza giudiziaria svizzera.

Indignazione generale

Lo sconcerto del mondo del cinema all’arresto di Polanski è stato enorme. Non sono nemmeno mancate le voci critiche dei rappresentanti di Parigi e Varsavia.

Bernard Kouchener, il ministro degli esteri francese, ha condannato il modo in cui “è stata utilizzata la giustizia” in questa vicenda e si è rivolto alla responsabile della diplomazia elvetica Micheline Calmy-Rey, chiedendo alla Svizzera “di rispettare completamente i diritti di Polanski e di trovare velocemente una soluzione vantaggiosa”.

La stampa internazionale, specialmente quella francese, ha reagito con sdegno all’arresto. A suscitare grandi interrogativi nei media di mezzo mondo è stato il momento dell’arresto, dato che Polanski ha comperato uno chalet a Gstaad, nel canton Berna, dove vi ha ripetutamente soggiornato.

In Svizzera e in Francia sono state lanciate petizioni per chiederne la liberazione, che sono state rapidamente firmate da centinaia di artisti di tutto il mondo.

swissinfo.ch e agenzie

La vicenda è iniziata nel febbraio 1978 a Los Angeles, quando il regista polacco Roman Polanski è stato accusato di aver stuprato una ragazza di 13 anni, di perversione, sodomia e uso di stupefacenti.

Il regista ha riconosciuto parzialmente i fatti, cioè di aver fatto sesso con l’allora modella minorenne Samantha Gailey. Così ha patteggiato con il tribunale di Santa Monica, dichiarandosi pronto a seguire una terapia.

Il giudice ha accettato, in cambio di lasciar perdere le altre accuse, e si è preparato a fare arrestare ed incarcerare il regista, che però nel frattempo ha lasciato il paese.

Polanski, che ha sempre sostenuto di essere finito in una trappola tesa dalla madre della ragazza, aveva ricevuto il permesso di ultimare un film in Europa, e vista la minaccia del carcere non è più tornato negli Stati Uniti. Un fatto che da allora ha reso più difficile una soluzione al suo caso.

Il regista ha anche lasciato all’inizio del 1978 Londra, dove viveva, per installarsi a Parigi, per evitare di essere estradato negli Stati Uniti. Polanski ha poi preso anche la cittadinanza francese. Ciò impedisce che sia estradato dalla Francia.

I legali dell’artista hanno sempre sostenuto la tesi che la giustizia di Los Angeles abbia agito illegalmente, tentando il possibile per incastrare un regista legato a Hollywood.

Nel maggio scorso un tribunale di Los Angeles ha respinto il ricorso in cui Polanski chiedeva l’archiviazione delle accuse di avere avuto rapporti sessuali con la ragazza.

Il regista è stato perdonato dalla vittima, ma il mandato di arresto nei suoi confronti è rimasto pendente.

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