Stelle americane nel cielo sopra Locarno
Erano anni che non capitava: per i suoi 60 il Festival internazionale del film di Locarno accoglie molte produzioni americane. E in concorso c'è anche un film di Anthony Hopkins.
A rappresentare la Svizzera nella corsa al Pardo d’oro un giovane regista ticinese, Fulvio Bernasconi, con il lungometraggio “Fuori dalle corde”.
La seconda edizione del Festival (dal primo all’undici agosto) diretta da Frédéric Maire, riporta in Piazza Grande tanto cinema americano: sette, infatti, i film che verranno proiettati sul grande schermo bianco del salotto sotto le stelle del Pardo.
Qualche esempio? Il film d’azione “Bourne Ultimatum” di Paul Greengrass, con l’attore Matt Damon, terzo episodio della serie “Jason Bourne”, di cui le due prime opere erano già state proiettate sulla Piazza.
C’è poi “Hairspray”, una commedia musicale scatenata, realizzata da Adam Shankman, con John Travolta e Michelle Pfeiffer. Si tratta dell’adattamento cinematografico di uno dei più grandi successi recenti di Broadway, ispirato a sua volta al celebre film omonimo di John Waters (1988).
Seguono la parodia del film d’orrore “Planet Terror”, di Robert Rodriguez, la commedia “Waitress” di Adrienne Shelly e il documentario finzione “Chicago 10” di Brett Morgan.
Altra stella americana nel cielo sopra Locarno: nel concorso internazionale c’è pure un film del celebre attore Anthony Hopkins, “Slipstream”. L’aver accettato l’invito locarnese, rappresenta indubbiamente un vanto per il Festival.
Con l’italianità e le donne nel cuore
Se è vero che il cinema anglosassone ha fatto il suo ritorno, la corda dell’italianità continua a vibrare. E non potrebbe essere altrimenti per una rassegna cinematografica nata in Ticino e che la consigliera federale Micheline Calmy-Rey ha sempre definito “un biglietto da visita impareggiabile per la Svizzera”.
Per i suoi 60 anni il Pardo ha deciso di rendere omaggio alle dive del cinema italiano proponendo, quale primo festival cinematografico, il programma speciale “Signore & Signore”, ovvero una selezione di 19 film, girati dal 1941 sino ad oggi. Tra questi figurano non solo alcune delle migliori produzioni del cinema italiano, ma anche opere restate a lungo inedite.
Sul legame tra Italia e Locarno, Frédéric Maire non ha dubbi: “Locarno è legata da sempre al cinema italiano e ha avuto il piacere di accogliere molte delle sue signore in passato. Per i 60 anni – ha spiegato – abbiamo voluto riproporre alcune perle di una cinematografia molto ricca. Il programma rende omaggio ad attrici meravigliose che hanno dato anima e corpo al cinema italiano”.
Sugli schermi potremo dunque rivedere attrici indimenticabili come Anna Magnani, Alida Valli, Margherita Buy, Ornella Muti, Monica Bellucci, Giulietta Masina, Sofia Loren e molte altre dive.
Nel programma ufficiale figurano inoltre due autori italiani: la documentarista Alina Marazzi, che rivisita mezzo secolo di condizioni femminile in Italia con il suo lavoro “Vogliamo anche le rose” (prima mondiale proiettata in Piazza Grande), e Daniele Lucchetti con il film “Mio fratello è figlio unico”.
Sensibilità anche nei confronti dell’altra metà del cielo: questa edizione del Festival è infatti caratterizzata da una forte componente femminile. Più di venti dei 170 film proposti durante la rassegna, sono firmati da donne.
La Svizzera, naturalmente
Dopo lo splendido Pardo d’oro svizzero dell’anno scorso, grazie ad Andrea Staka con ” Das Fräulein”, a difendere quest’anno i colori svizzeri ci pensa un giovane regista ticinese, Fulvio Bernasconi che propone il lungometraggio “Fuori dalle corde”.
Quest’anno la presenza elvetica è meno ricca rispetto all’edizione precedente, ma non per questo meno interessante. Nelle dieci proposte della sezione “Appellations suisse” – sezione che propone film svizzeri che si distinguono per il loro potenziale internazionale – spiccano: “I was a Swiss Bunker” di Thomas Imbach, “Bruno Manser – Laki Penan” di Christoph Kühn, “Breakout” di Mike Eschmann.
E per la seconda volta consecutiva Locarno farà da vetrina al cinema svizzero con una giornata speciale (7 agosto) ricca di appuntamenti, tra i quali una tavola rotonda con Alain Tanner, Fredi M. Murer, Andrea Staka, Nicolas Bideau, Francine Brucher e gli autori del libro “Histoire du Cinéma Suisse 1966-2000” Hervé Dumont e Maria Tortajada.
swissinfo, Françoise Gehring, Locarno
80 i film nelle sezioni principali su un totale di 170 lungometraggi in provenienza da circa 30 paesi.
19 le pellicole del concorso internazionale
35 i film svizzeri della selezione 2007, distribuiti nelle diverse categorie.
Il Pardo d’oro è il premio più importante assegnato dal Festival internazionale del film di Locarno: 90 mila franchi, distribuiti equamente tra il regista e il produttore. Ecco i Pardi d’oro delle edizioni più recenti.
2006: Das Fräulein (Andrea Štaka), Schweiz
2005: Nine Lives (Rodrigo García), USA
2004: Private (Saverio Costanzo), Italia
2003: Khamosh Pani – Silent Waters (Sabiha Sumar), Pakistan
2002: Das Verlangen (Iain Dilthey), Germania
2001: Alla rivoluzione sulla due cavalli (Maurizio Sciarra), Italia
2000: Baba (Shuo Wang), Cina
Molte le proposte collaterali per questa edizione del 60esimo. Ecco alcune proposte:
Fotografia: La mostra fotografica “Fermo immagine – Il Festival del Film di Locarno visto dai fotografi” propone la storia del Festival di Locarno attraverso splendide immagini. In due gallerie di Tenero: Matasci-Arte e Spazio Photografica. Dal 30 luglio al 18 agosto 2007.
Manifesti: Nella via pedonale che porta alla stazione ferroviaria, sfilano i manifesti della rassegna cinematografica: dagli esordi fino all’edizione del 2006.
Nottambuli: I nottambuli del Festival potranno gustarsi quest’anno una nuova proposta: la “Suite du Festival”, sopra Piazza Castello. Un ambiente “lounge”, con musica a basso volume, accoglierà i pardi della notte.
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