Una leggenda della fotografia svizzera tra gli operai
La Fondazione svizzera per la fotografia di Winterthur presenta 140 scatti di Jakob Tuggener, tra le personalità di maggior spicco della storia fotografica svizzera. L’esposizione «Il tempo delle macchine» illustra la sua passione per il mondo operaio, dal rumore delle fabbriche al sudore degli uomini che fecero girare il motore del progresso.
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Specialista di politica federale. In precedenza, redattore presso l'Agenzia telegrafica svizzera (oggi Keystone-ats) e Radio Fribourg.
Olivier Pauchard (testo) & Marie Gfeller (selezione fotografica)
Jakob Tuggener (1904-1988) si distingue nel panorama della fotografia svizzera per la forte espressività delle sue immagini. Amante dei contrasti, si descriveva come un artista «di seta e macchine», le sue grandi passioni. Fin da giovane aveva iniziato a fotografare i grandi balli mascherati a Zurigo, con donne vestite di seta e ricoperte di gioielli, per cogliere i lati oscuri del lusso e dello sfarzo.
Ma è probabilmente l’universo delle fabbriche quello che Tuggener conosceva meglio. Anche perché prima di lanciarsi nella fotografia, si era formato come disegnatore di macchine e aveva lavorato nel settore edile. Specchio di un’industrializzazione galoppante, le fotografie di Tuggener raccontano non solo la forza del progresso, ma anche i suoi limiti, in un’epoca in cui la tecnologia cominciava a sostituirsi lentamente all’uomo e alle macchine.
L’esposizione “Jakob Tuggener – Time for Machines” offre al pubblico uno sguardo artistico e realista sul mondo operaio in Svizzera, dai primi anni Trenta fino alla fine degli anni Cinquanta. Oltre ai 140 scatti, il museo presenta anche una serie di cortometraggi 16mm, digitalizzati per l’occasione dalla Cineteca di Berna.
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