Una leggenda della fotografia svizzera tra gli operai
Viti minuscole prodotte dalla fabbrica di macchine e utensili Tornos, nella cittadina bernese di Moutier, 1942.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Centrale idroelettrica della Grande Dixence (canton Vallese), 1942.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Alimentazione di una turbina a carbone, 1943.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Fabbrica Oerlikon, specializzata nella produzione di macchine e armi, 1934.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Tubo di pressione in una fabbrica di Vernayaz, canton Vallese, 1938.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Sfogliatrice rotativa della fabbrica Oerlikon, 1949.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Operaio al lavoro in una caldaia, 1935.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Una giovane legge le istruzioni di una macchina nella fabbrica dell'azienda Oerlikon, 1936.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Turbina a carbone della Maschinenfabrik Rüti, specializzata in macchine tessili, Rütli (Zurigo), 1942.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
Filatura in fabbrica specializzata nell'industria tessile a Glattfelden (canton Vallese), anni 1940.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
«Amore», fabbrica Oerlikon, anni 1940.
(Fondazione Jakob Tuggener)
Jakob Tuggener-Stiftung
La Fondazione svizzera per la fotografia di Winterthur presenta 140 scatti di Jakob Tuggener, tra le personalità di maggior spicco della storia fotografica svizzera. L’esposizione «Il tempo delle macchine» illustra la sua passione per il mondo operaio, dal rumore delle fabbriche al sudore degli uomini che fecero girare il motore del progresso.
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Mi occupo essenzialmente della traduzione, la revisione e la pubblicazione degli articoli di SWI swissinfo.ch. Scrivo anche rassegne stampa e articoli originali dedicati a tematiche tipicamente svizzere.
Dopo gli studi in storia e scienze delle religioni, ho intrapreso la carriera giornalistica presso Radio Fribourg. Dopo un periodo presso l’Agenzia telegrafica svizzera, sono arrivato a SWI swissinfo.ch nel 2000. Per molto tempo sono stato attivo come specialista di politica federale per dedicarmi in seguito a temi storici. Più di recente, mi occupo della traduzione, della revisione e della pubblicazione degli articoli.
Olivier Pauchard (testo) & Marie Gfeller (selezione fotografica)
Jakob Tuggener (1904-1988) si distingue nel panorama della fotografia svizzera per la forte espressività delle sue immagini. Amante dei contrasti, si descriveva come un artista «di seta e macchine», le sue grandi passioni. Fin da giovane aveva iniziato a fotografare i grandi balli mascherati a Zurigo, con donne vestite di seta e ricoperte di gioielli, per cogliere i lati oscuri del lusso e dello sfarzo.
Ma è probabilmente l’universo delle fabbriche quello che Tuggener conosceva meglio. Anche perché prima di lanciarsi nella fotografia, si era formato come disegnatore di macchine e aveva lavorato nel settore edile. Specchio di un’industrializzazione galoppante, le fotografie di Tuggener raccontano non solo la forza del progresso, ma anche i suoi limiti, in un’epoca in cui la tecnologia cominciava a sostituirsi lentamente all’uomo e alle macchine.
L’esposizione “Jakob Tuggener – Time for Machines” offre al pubblico uno sguardo artistico e realista sul mondo operaio in Svizzera, dai primi anni Trenta fino alla fine degli anni Cinquanta. Oltre ai 140 scatti, il museo presenta anche una serie di cortometraggi 16mm, digitalizzati per l’occasione dalla Cineteca di Berna.
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