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“Lo Swiss Club Tell è parte della nostra identità”

Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

Lo Swiss Club Tell a San Francisco celebra il 100° anniversario. La Club House costruita con tanta fatica è stata venduta da tempo e ora mancano forze nuove. Rimane la nostalgia dei pionieri di un tempo.

Edgewood Avenue è una striscia di asfalto che si snoda sulle colline di Mill Valley, la cittadina dal fascino europeo nel cuore della contea di Marin, immersa in una fitta vegetazione, su cui sovrasta imponente Mount Tamalpais. Un territorio montuoso, di boschi, pendii scoscesi, sentieri sterrati, ruscelli, non lontano dal Muir Woods Park, il parco nazionale delle sequoie.

Quando a partire dalla metà del 19° secolo i migranti svizzeri arrivarono in questa parte della California, con caratteristiche simili alla terra di origine, sentirono meno la nostalgia di casa.

“Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’ondata migratoria dall’Europa accelerò. Molti svizzeri arrivano a San Francisco, nella Bay Area a Marin County”, racconta Frank Dommen, segretario dello Swiss Club TellCollegamento esterno. “Prima della tv, la vita sociale si concentrava intorno alle attività dei club”. La presenza svizzera in quest’area era piuttosto considerevole e all’inizio dello scorso secolo si contavano più di 15 club svizzeri.

gente accanto a un gazebo con la bandiera svizzera
Un’attività tipica del club: grigliata in compagnia. Swiss Club Tell

“Arrivare da un altro Paese, cercare un lavoro, non parlare bene l’inglese o parlarlo con un accento, non era facile e si era oggetto di discriminazione”, spiega Trudy May-Moesch, presidente del club, “così stare con i connazionali, parlare la propria lingua e mantenere vive le tradizioni era una necessità”.

Intorno al 1919, la United Swiss Society of Northen CaliforniaCollegamento esterno, che riunisce tutti i club, stava cercando la sede ideale per costruire una Swiss House, ma c’erano pareri contrastanti tra coloro che volevano la sede in città, a San Francisco, e chi invece desiderava un posto che somigliasse alla Svizzera.

Non si trovò un accordo, e fu così che alcuni svizzeri si riunirono e decisero spontaneamente di comprare ciascuno un lotto di terra nella zona di Mount Tamalpais, nella contea di Marin.

gente davanti a uno chalet
La prima Club House. In seguito è stata distrutta da uno smottamento. Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

A quei tempi, Edgewood Avenue non aveva nemmeno questo nome, era solo uno dei tanti sentieri sterrati nel bosco, un cammino ripido e accidentato, non facile da percorrere, ma non per gente abituata alla montagna, e di certo quella strada tra i boschi a molti di loro richiamava memorie alpine. “Così nel 1920, non appena ebbero abbastanza lotti fondarono la ‘Schweizer Verein Tell’, e il nuovo club ebbe la sua sede tra le aspre colline di Mill Valley”.

Fu merito di Theo Von Atzingen, Fritz Bertschy, Arthur Dassow, J. Felix, Ed Keller, Ed Schwab, Al Tscheinen, Fred Weiss e della determinazione, dello spirito pioneristico di questi padri fondatori se la Club House vide la luce.

Centouno anni sono passati da allora, quando una sera di settembre del 2021, in una Sausalito piovosa, gli attuali membri del club si riuniscono per festeggiare il centenario dello Swiss Club Tell, con un anno di ritardo a causa della pandemia.

Un emozionato Frank Dommen ripercorre le tappe, aneddoti e ricordi che erano stati raccolti in alcune pagine dall’ex presidente John “Hans” R. Felder, venuto a mancare lo scorso agosto. Imprese di un tempo ormai lontanissimo che ancora infiammano i cuori, suscitano risate e strappano applausi alla comunità di svizzeri di prima e seconda generazione, molti con i capelli ormai imbiancati, riunitisi per l’occasione.

“È il primo evento a cui possiamo partecipare di persona”, dice la presidente entrata in carica nel gennaio del 2020, “A marzo 2020 è cominciato il lockdown e da allora ogni riunione è stata solo virtuale”.

persone a tavola
Festa per il centenario. Swiss Club Tell

Mentre scorre il racconto, dalle finestre della sala si vedono passare le imbarcazioni nella baia di San Francisco, in lontananza lo skyline della città illuminata. “Il Golden Gate Bridge non era ancora stato costruito, agli inizi del secolo scorso i membri del club prendevano il traghetto per arrivare qui a Sausalito”, ricorda Dommen, e sembra quasi di vederli attraversare queste stesse acque. “Poi – prosegue – dovevano camminare o andare in macchina fino a Mill Valley e da lì salire a piedi fino al lotto che avevano comprato”.

In quel 1920, come prima cosa fu necessario costruire un cammino meno accidentato. “Gli uomini presero picconi e pale e si misero al lavoro”, solo più tardi la gestione passò in mano alla contea, la strada fu asfaltata e prese il nome che porta ancora oggi: Edgewood Avenue. “Ma fatta la strada, serviva un modo più facile per trasportare il materiale per costruire la casa, e siccome la necessità è madre delle invenzioni presto The Swiss Club Tell ebbe il suo ‘cable car'”.

Sfortunatamente, però, in seguito a un impetuoso temporale la struttura scivolò giù dalla collina, mandando in frantumi un sogno. “Fu una grande perdita per l’intera comunità, ma grazie allo spirito pionieristico e alla resilienza di quella gente, la struttura fu ricostruita più grande e resistente, tanto da durare fino ad oggi”.

persone in posa su una foto in bianco e nero
Lavori di ricostruzione. Sullo sfondo quel che rimane della Club House. Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

Poi arrivarono gli anni della Grande Depressione, e il club assunse una nuova funzione. “Molti svizzeri persero il lavoro e un posto in cui vivere. Le porte della casa della comunità vennero aperte per accogliere i connazionali più sfortunati. Ci si aiutava: alcuni cucinavano, altri lavoravano a opere di mantenimento della casa, altri coltivavano l’orto o miglioravano le condizioni della strada, ognuno contribuiva come poteva”.

chalet
La vecchia residenza del club svizzero è ora una villa privata. La parte esterna è stata modificata solo lievemente. zvg

La Club House divenne un punto di riferimento fondamentale per la comunità: “Negli anni ’50 c’era un grande evento almeno una volta al mese: i balli di carnevale, la festa di maggio, la festa di lotta svizzera. Agli eventi partecipavano fino a 250 persone. Si suonava, si cantava lo Jodel, finché i vicini non ci intimavano di smettere, ma si continuava a ballare fino all’alba, fino a lucidare il pavimento”, racconta Dommen strappando una risata al suo pubblico.

Tante storie d’amore sbocciarono lassù in collina, e molti matrimoni, compleanni e anniversari vennero celebrati alla Club House.

gruppo di gente in posa dietro a un tavolo in una foro in bianco e nero
Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

“Sono cresciuta fra queste colline”, ricorda Trudy May-Moesch. “Vivevamo a San Francisco, ma spesso nel fine settimana andavamo allo Swiss Club Tell. Per un periodo mio padre, emigrato dal cantone Argovia negli anni ’40, fu anche presidente, trascorreva molto tempo lassù dando una mano dove serviva, faceva riparazioni, mentre mia madre arrivata a San Francisco subito dopo la guerra da Büttikon, cucinava per la gente che la sera veniva su a cenare. Noi bambini ci divertivamo moltissimo, eravamo liberi, giocavamo nel bosco, andavamo a Mill Valley o facevamo passeggiare sul Mount Tamalpais”.

persone sedute a un lungo tavolo in una foto in bianco e nero
Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

L’interesse intorno al club crebbe quando i membri più giovani introdussero nuove idee, accanto alle salsicce la cucina offrì un menù più sofisticato che attirò nuova gente. Alcuni chalet intorno furono rinnovati e affittati, cambiamento che portò nuove entrate.

persone sedute a lunghi tavoli
Courtesy of Lucretia Little History Room, Mill Valley Public Library

Nonostante gli sforzi, col tempo mantenere la Club House divenne molto oneroso, il numero di membri continuò a diminuire e si arrivò così nel 1997 alla dura decisione di vendere la proprietà. “Con i proventi della vendita abbiamo assicurato continuità al club, – spiega il segretario – riusciamo ancora a incontrarci e stare insieme: ascoltiamo musica svizzera, giochiamo a Jass, facciamo passeggiate in montagna. E oggi siamo fieri di festeggiare i nostri 100 anni di vita insieme, anzi 101”.

gente anziana che balla davanti a un gruppo musicale
“Vogliamo ancora ascoltare insieme la nostra musica folcloristica”. Swiss Club Tell

La nuova sfida, adesso, è reclutare nuovi membri: “Ci stiamo lavorando, ma i nuovi svizzeri che arrivano non hanno i bisogni che noi avevamo allora. Forse stanno qui solo pochi anni, e possono tornare a casa quando vogliono”, spiega la presidente.

Viaggiare è più facile e le distanze si sono accorciate. “Ma prima il club colmava il vuoto della nostalgia di casa, molti in Svizzera non tornarono più. La prima volta che mia madre tornò nel cantone Argovia con noi figli, fu dieci anni dopo il suo arrivo in America. Io non feci in tempo a conoscere i miei nonni, ma scoprii di avere 20 cugini. Quell’estate fu indimenticabile”.

Per lo Swiss Club Tell il futuro resta incerto. La presidente auspica che sopravviva il più a lungo possibile. “Vogliamo ancora ascoltare insieme la nostra musica folcloristica, indossare il Tracht, forse in Svizzera non sono aspetti così importanti, loro sono andati avanti”, dice sorridendo, “ma per noi svizzeri in America rappresentano la nostra identità”.

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