Guerra mondiale nei paesi vicini, influenza spagnola, rivoluzioni, povertà: oggi è difficile farsi un'idea della Svizzera durante lo sciopero generale del 1918. Possiamo però osservare le vecchie immagini in bianco e nero.
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Daniel Rihs (testo e redazione fotografica)
A prima vista, una fotografia sembra reale: una prova univoca di un fatto. L’osservazione di un’immagine è però sempre condizionata dalla nostra identità culturale, dalle informazioni in nostro possesso e dalle aspettative.
Le fotografie storiche sono particolarmente impegnative dal momento che spesso mancano date, nomi e informazioni. La ricerca non è sempre facile. Per questa galleria fotografica sullo sciopero generale in Svizzera del 1918 abbiamo raccolto informazioni in diversi archivi e consultato vari esperti.
Che cosa vediamo?
Prendiamo l’esempio della prima immagine della galleria: vediamo 14 bambini con dei secchi in mano. Indossano delle calze nere e quindi potrebbe essere freddo. Gli edifici sullo sfondo e la facciata di una casa sulla destra indicano che ci troviamo in un contesto urbano. L’espressione maliziosa dei bambini al centro dell’immagine conferisce alla scena una certa allegria.
Che cosa sappiamo?
Un’indicazione sulle reali condizioni di vita di questi bambini ci arriva dal fotografo zurighese e ricercatore sociale Roland Gretler (1937-2018), autore di un archivio fotografico sui movimenti operaiCollegamento esterno. In un’edizione speciale del settimanale svizzero ‘Wochenzeitung’ del 5 novembre 1998, Gretler racconta di aver ricevuto la fotografia del 1917 in una busta su cui era scritto “Zia Emilie”.
Su zia Emilie, Gretler sapeva soltanto che si trattava di una socialista molto impegnata, che all’epoca distribuiva minestra ai bambini poveri di Zurigo. Gretler sottolinea che i soldati ricevevano un soldo di 80 centesimi al giorno, senza indennità per perdita di guadagno.
Una fotografia non parla mai da sola
Ora è chiaro perché un’immagine del genere appare in una raccolta sullo sciopero generale: mentre gli industriali realizzavano lauti profitti vendendo munizioni alle parti in conflitto, alla fine della Prima guerra mondiale 700’000 persone in Svizzera dipendevano dall’aiuto pubblico, ad esempio dalla distribuzione di generi alimentari a prezzo ridotto.
Un’immagine dice più di mille parole, ma non parla mai da sola. Ha sempre bisogno di un contesto per essere capita fino in fondo.
Quello che ha caratterizzato lo sciopero generale in Svizzera è stato un periodo complesso. Qui trovate una panoramica degli eventi che hanno preceduto e segnato il 1918.
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