Swissinfo non si tocca
Dopo Francia e Germania, anche dall’Italia giunge un segnale nitidissimo contro lo smantellamento di swissinfo.
Gli Svizzeri d’Italia, riuniti ad Angera, sulle sponde del Lago Maggiore, adottano una risoluzione che boccia i piani dell’ente radiotelevisivo svizzero.
Il tono è determinato: “Il Collegamento Svizzero in Italia si oppone fermamente ai progetti di smantellamento di swissinfo/SRI”. Posti di fronte alle minacce che gravano sul “loro media”, gli Svizzeri d’Italia proprio non ci stanno.
Il mandato di servizio pubblico
Per i circa 200 partecipanti giunti ad Angera in rappresentanza degli oltre 40.000 Svizzeri d’Italia, la diffusione dell’informazione per gli Svizzeri dell’estero deve restare parte integrante del mandato di servizio pubblico dell’ente.
Nella risoluzione, si sottolinea che “l’informazione dei 10.000 elettori svizzeri in Italia assume in certi casi un’importanza fondamentale”.
Con questo terzo documento, le principali comunità di espatriati svizzeri si sono così pronunciate in favore del portale Internet per l’estero dell’ente radiotelevisivo svizzero. In precedenza, un chiaro appoggio era giunto anche dalla Francia, dove risiede la principale comunità di Svizzeri emigrati (170.000 persone), e dalla Germania (70.000).
Una voce fuori del coro
Nel coro unanime, sabato ad Angera si è però anche alzata una voce discordante. Quella del banchiere Claudio Generali, giunto ad Angera in qualità di oratore per il tema del Congresso, dedicato alla situazione delle banche svizzere.
Confrontato con la risoluzione, Generali si è voluto esprimere su swissinfo in quanto membro del Consiglio di amministrazione della SSR-SRG idée suisse, la società cui anche swissinfo fa capo. Generali non contesta l’utilità di swissinfo per gli Svizzeri dell’estero e per la presenza della Svizzera all’estero.
“Ma se si vuole questa presenza – puntualizza – allora lo Stato deve assumersi i costi e non la SSR. Non conosco alcun Paese vicino a noi in cui non sia lo Stato ad assumersi questo compito.”
Importante scrivere
Il presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri dell’estero (OSE) ed ex deputato Georg Stucky ha dal canto suo invitato gli Svizzeri in Italia a manifestare concretamente il loro appoggio a swissinfo scrivendo all’OSE, alla stessa swissinfo, ai partiti politici o ai giornali. “No, ha invece risposto Generali, se volete far pressione scrivete al Consiglio federale: è lui che deve rispettare il suo impegno finanziario nei confronti di swissinfo.”
Ad Angera era salito da Roma anche l’ambasciatore Bruno Spinner, che appoggia senza condizioni la risoluzione adottata sabato. “Certo, le risorse finanziarie non sono senza limiti nemmeno in Svizzera, ma è importante che nelle principali lingue si continui a fornire questa informazione per gli Svizzeri dell’estero e per il pubblico internazionale”.
“Swissinfo non deve essere una Ferrari, ma deve restare una macchina di qualità. È giusto che il contribuente paghi per questo servizio.” Spinner è convinto che la Confederazione deve fornire “almeno un contributo importante per swissinfo. Sarà il 100%, il 90 o l’80? Non lo so. La risposta è nelle mani dei politici”.
Una decisione verso la fine dell’anno
Anche in Italia, dunque, la decisione della SSR-SRG idée suisse di chiudere i servizi in arabo, spagnolo, portoghese, cinese e giapponese, di decentralizzare nelle rispettive regioni linguistiche i servizi nazionali e di ridurre fortemente il servizio inglese ha suscitato una levata di scudi.
Contemporaneamente agli Svizzeri in Italia, anche l’Associazione per la radio e televisione del canton Berna e delle parti germanofone di Friburgo e Vallese ha votato una risoluzione in favore di swissinfo e Teletext.
Dopo le reazioni dei politici, ora il progetto di smantellamento è bloccato. Entro la fine dell’anno,nell’ambito della nuova legge sulla radiotelevisione in discussione in parlamento, è attesa una decisione per il futuro di swissinfo.
swissinfo, Mariano Masserini, Angera
In Italia risiedono oltre 40.000 Svizzeri.
In Francia sono 170.000.
In Germania 70.000.
Le tre comunità hanno adottato una risoluzione per il mantenimento di swissinfo.
Dei 623.000 Svizzeri sparsi nel mondo, circa 100.000 partecipano attivamente alle votazioni federali.
Per poter votare con conoscenza di causa, vogliono continuare ad essere messi al corrente di quanto avviene in Svizzera attraverso un’informazione specifica a loro destinata.
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