Nella fattoria dei Muheim, i tacchini trascorrono la giornata all'aperto. Di notte, vengono portati nei cosiddetti igloo, per proteggerli dal freddo e dalle volpi.
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La grandezza del recinto dei tacchini varia a seconda delle condizioni del terreno.
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Alle prime ore dell'alba, i tacchini ricevono il mangime, rigorosamente senza ormoni o antibiotici, e gli igloo dove riposano la notte vengono puliti.
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La famiglia Muheim ha iniziato l'attività agricola nel 1952, con la produzione di latte. L'allevamento di tacchini è stato introdotto nel 1984.
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Una voliera per api selvatiche e un teschio di capra ornano la facciata della stalla.
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Nei periodi festivi, le richieste di tacchini sono in netto aumento.
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Il peso di un tacchino può variare da 4 a 18 chilogrammi.
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Prima di essere ucciso, il tacchino viene stordito con un colpo alla testa. Muheim afferma di scusarsi con ogni animale.
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Luzia Muheim raccoglie i lamponi ancora rimasti. In estate, le coltivazioni di frutti di bosco sono l'attività principale della famiglia.
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L'acqua calda facilita la rimozione delle piume dei tacchini.
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La spiumatrice rotante permette accelerare il lavoro di pulitura degli animali.
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Le piume restanti vengono tolte a mano, le zampe spezzate e le interiora rimosse. Su richiesta, i clienti ricevono anche cuore, fegato, stomaco e collo dell'animale.
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Il tacchino viene poi ripulito all'interno e all'esterno per rimuovere le tracce di sangue.
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Le piume vengono quindi smaltite e il pavimento ripulito.
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La carne del tacchino viene riposta per un paio di ore in una cella frigorifera, prima di essere nuovamente pulita e infine confezionata.
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Il lavoro in fattoria non finisce però coi tacchini: anche le capre e gli altri animali hanno bisogno di attenzione. E visto che il tempo oggi è stabile, Christian Muheim le lascia pascolare tranquillamente.
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A Natale o a Capodanno, in molti paesi d'Europa è tradizione mangiare il tacchino. swissinfo.ch ha visitato una fattoria nel canton Lucerna, dove gli animali vivono all'aperto e sono macellati artigianalmente.
Sopra il Lago dei Quattro cantoni, ai piedi del Rigi, si trova la cittadina lucernese di Greppen. È qui che vive la famiglia Muheim: Christian, Luzia e i tre figli. Nella fattoria ci sono inoltre dodici mucche da latte, tre capre, un gatto e circa 200 tacchini.
Christian ha ripreso la gestione dell’azienda famigliare nel 2005. Nonostante i genitori siano ufficialmente in pensione, sono ancora molto attivi. Agnes si occupa delle api e dell’uccisione dei tacchini, mentre Josep si prende cura delle capre e scrive libri.
I tacchini vengono portati in fattoria sei mesi dopo la nascita. Ogni anno, ne vengono ingrassati e macellati circa 400: le femmine dopo 100 giorni, i maschi dopo 130. Tra i clienti dei Muheim figura la società di navigazione del Lago dei Quattro cantoni, ma sono le vendite dirette ai consumatori a generare più profitto. Da ottobre a dicembre, la famiglia vende infatti tacchini su ordinazione e la richiesta è in costante aumento.
Secondo Proviande, l’organizzazione di categoria della filiera della carne, negli ultimi dieci anni il consumo di tacchino è passato da 10 a 12 kg pro capite all’anno. Le importazioni sono aumentate, così come la produzione locale, conferma Andi Schmal, amministratore delegato di Frifag, a Märwil (canton Turgovia). Il più grande produttore di tacchini rifornisce diversi negozi in Svizzera, tra cui il gigante della grande distribuzione Migros. Nella sua azienda, le vendite di tacchini per Natale e Capodanno sono decuplicate negli ultimi dieci anni: 10’000 tacchini circa vengono macellati quest’anno in occasione delle due festività.
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