Quando la storia svizzera finisce sulle nuvolette
I fumetti che trattano temi storici sono sempre più numerosi. La storia svizzera non fa eccezione. E spesso le strisce sulla storia elvetica hanno successo.
Curiosando tra gli scaffali di una libreria, siamo rimasti colpiti dal numero di fumetti che trattano temi storici. Non è solo un’impressione: i numeri mostrano che si tratta di un vero e proprio fenomeno. Per esempio, sugli oltre 5’000 nuovi fumetti pubblicati ogni anno in Francia, oltre un decimo parla di storia.
La forte presenza della storia nei fumetti non è un fenomeno nuovo. E anche la storia svizzera si trova sempre più frequentemente nelle strisce.
“I fumetti che trattano temi di storia svizzera sono un fenomeno da due a tre anni”, osserva Pascal Siffert, direttore di La BulleCollegamento esterno, una libreria specializzata a Friburgo. Sono diventati una vera tendenza; ne ricevo ogni mese”.
“Abbiamo sempre più autori svizzeri, in particolare grazie all’esistenza della Scuola superiore di fumetto e illustrazioneCollegamento esterno a Ginevra”, aggiunge. Inoltre, Internet permette di scansionare le tavole per realizzare dei blog e farsi conoscere. Vi è quindi un’emulazione del fumetto in Svizzera. I giovani autori non hanno più complessi nei confronti di Parigi o Bruxelles e ora hanno voglia di parlare della Svizzera”.
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Ora anche il fumetto ha la sua scuola superiore in Svizzera
Un media popolare
L’asso nella manica del fumetto è il fatto di essere popolare e accessibile. “Si nota che è una delle rare forme di letteratura che non è stata soppiantata da Internet. I giovani lo leggono ed è un vettore che tocca tutti i ceti sociali e tutte le generazioni”, commenta Yvon Bertorello, coautore di un fumetto dedicato alla Guardia Svizzera pontificia.
Altri sviluppi
Un fumetto dedicato alla Guardia svizzera pontificia
Ex giornalista della televisione pubblica della Svizzera francese RTS, Eric Burnand è della stessa opinione. “Il vantaggio del fumetto è l’accessibilità. È un mezzo di comunicazione piuttosto popolare e diffuso che raggiunge generazioni molto diverse”.
Eric Burnand ha usato la sua conoscenza delle tecniche cinematografiche per scrivere la sceneggiatura di un fumetto intitolato Le siècle d’Emma (Il secolo di Emma). Illustrata dalla disegnatrice Fanny Vaucher, l’opera ripercorre in forma fittizia il viaggio di una famiglia svizzera di fronte a cinque importanti eventi storici del secolo scorso.
L’uso del fumetto per trasmettere un pezzo di storia riguarda anche cerchie che, a priori, normalmente utilizzano altri mezzi (brochure, mostra fotografica, ecc.). È il caso della polizia cantonale di Friburgo, che ha pubblicato un fumetto per celebrare i cento anni della sua polizia di sicurezza. In Mémoires de la secrète, sei vignettisti locali presentano sei vicende che hanno segnato il cantone, compreso il massacro dell’Ordine del Tempio Solare.
“Abbiamo evocato l’idea di un fumetto in primo luogo perché un grande amante di fumetti faceva parte della squadra del centenario”, racconta Jean-Pascal Tercier, co-responsabile del progetto. Nel corso delle discussioni, in particolare con l’editore, abbiamo pensato che il fumetto avrebbe consentito un impatto maggiore sul pubblico”.
Obiettivo raggiunto. È stata stampata una seconda edizione e sulle oltre 2’800 copie stampate, 1’850 sono già state vendute. “Non ci aspettavamo un simile risultato, soprattutto perché il pubblico è essenzialmente cantonale”, dice Jean-Pascal Tercier. Non avremmo mai avuto tanto successo senza questo fumetto”.
Raggiungere altri segmenti di pubblico
Il fumetto può anche essere il mezzo per interessare un pubblico di solito non molto sensibile alla produzione storica tradizionale. Questo è in ogni caso il parere di Samuel EmbletonCollegamento esterno, un giovane autore che ha già pubblicato due opereCollegamento esterno sulla Svizzera durante le guerre mondiali – Garde à la frontière (Guardia al confine) e La Suisse résiste (La Svizzera resiste) – e che sta preparando un terzo volume dedicato alle guerre di Borgogna.
“Il fumetto consente di raggiungere persone che a priori non sono interessate alla storia e che non lo erano a scuola”, afferma. Ho voglia di raccontare storie che parlano alle persone, che sono vicine a loro, ma che di solito non vengono raccontate. Ad esempio, nell’Arco del Giura, il ricordo della difesa dei confini rimane vivo, ma molti dei miei insegnanti non volevano sentir parlare di storia militare”.
La striscia è anche più facile da leggere, meno arida di alcuni libri di storia. “Permette di raccontare storie con un po’ di emozione, di mescolare abbastanza facilmente finzione e realtà”, dichiara Eric Burnand.
Questo genere presenta tuttavia anche qualche limite. “È un registro più ristretto del cinema”, osserva Eric Burnand. La gamma di espressioni è piuttosto limitata. Una volta, in una sceneggiatura ho indicato che il personaggio era ironico. La mia disegnatrice mi ha però fatto notare che era difficile disegnare ironia…”
“È vero che ci sono alcuni limiti”, conferma Samuel Embleton. Ad esempio, è difficile trasmettere le sensazioni che può provare un pilota nella cabina di pilotaggio”.
Successi librari
Il fumetto storico sembra aver trovato il proprio pubblico. Tutti gli autori che abbiamo contattato si dichiarano sorpresi dai buoni risultati. Del primo libro di Samuel Embleton sono state vendute 2000 copie. Stessa soddisfazione per Eric Burnand e Fanny Vaucher. La prima edizione di 2000 copie è stata “esaurita” in un solo mese e la seconda, pure di 2000 copie, è quasi esaurita.
Si tratta di risultati onorevoli per soggetti di storia svizzera, anche se ovviamente siamo molto lontani dalle vendite delle star del settore. La serie Alix, che presenta dal 1948 le peregrinazioni di un immaginario schiavo gallico, diventato cittadino romano e amico di Cesare, ad esempio, ha recentemente superato la soglia di 25 milioni di album venduti (tra l’altro, l’ultimo album pubblicato – Les Helvètes – è ambientato in Svizzera).
“Questi risultati mostrano che esiste un pubblico”, commenta Pascal Siffert. A volte la gente non ha più abbastanza tempo per leggere un libro; preferisce perciò i fumetti, che si leggono più velocemente e più facilmente. Siamo anche in una generazione che è cresciuta con i fumetti e per la quale non si tratta di letteratura scadente”.
“Certamente il fumetto permette di raggiungere persone che non avrebbero mai aperto un libro di storia”, ribadisce il responsabile della libreria specializzata. “Però raggiunge anche coloro che amano la storia, ma a volte hanno voglia di leggerla in modo diverso”.
Altri sviluppi
Il fumetto svizzero si prepara per un revival
Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi
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