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Un festival innamorato di realtà

Da lunedì Nyon accoglierà il festival Visions du réel. Visions du Réel

Con 34 film, la Svizzera è presente in forze quest'anno a Nyon, nel canton Vaud, dove fino a domenica si terrà la 12esima edizione del festival "Visions du réel".

Il canadese Atom Egoyan e il francese Alain Cavalier sono tra i partecipanti di quest’appuntamento internazionale che prende a braccetto la realtà.

Atom Egoyan presenterà il suo ultimo film “Citadel” venerdì 29 aprile. L’indomani, Alain Cavalier svelerà il suo giornale intimo intitolato “Le filmeur”.

I nomi delle (modeste) star si fermano qui. Anche questa volta il festival più che su divi e starlette punta sulla scoperta, sul dibattito, sull’onestà artistica.

Un’altra precisazione si impone: Visions du réel, come più volte ribadito dal suo direttore Jean Perret, è un festival del reale e non solo del documentario.

Un cinema quindi che non si priva dello sguardo soggettivo dell’autore sulla realtà e che a volte supera le frontiere della fiction.

Molti i giovani svizzeri

Quest’anno, la competizione internazionale riunisce 22 film. Tra di essi, quello del ginevrino Michel Favre (“L’image à paroles”), un lungometraggio girato a Sao Paulo. Seguendo la tradizione di un cinema “d’essai”, questo film tenta di schizzare un ritratto della megalopoli brasiliana, spiega Jean Perret.

Sui 160 film presentati, provenienti da tutto il mondo, non meno di 34 sono stati realizzati da svizzeri. Molti sono dei cortometraggi.

“Non è una sorpresa che accanto ai film di cineasti confermati vi siano realizzazioni di giovani autori, formatisi in particolare nelle scuole di cinema di Zurigo, Losanna e Ginevra”, afferma il direttore del festival.

“Questa presenza svizzera riflette la tradizione del documentario nella cinematografia elvetica – prosegue Jean Perret. Un cinema di qualità, di autori indipendenti, che prendono dei rischi e propongono delle visioni e dei punti di vista particolari”.

Omaggio a Jacqueline Veuve

Jean Perret segnala in particolare i film “Kononga” di Christophe Cupelin, girato in Burkina Faso con pochissimi mezzi, e quello di Samantha Granger, intitolato “Hokkaido – le chemin de la mer du Nord”, che “sulle tracce di Nicolas Bouvier suggerisce la complessità della realtà giapponese”.

Un’altra pellicola pure menzionata è “City Walls – My own private Teheran”, dell’iraniana emigrata a Zurigo Afsar Sonia Shafie. “Un ritratto affascinante, duro, di due donne che hanno sacrificato la loro vita a un sistema di valori che lascia poco spazio al loro sviluppo personale”.

La cineasta svizzera, oggi settuagenaria, Jacqueline Veuve è l’ospite d’onore di questa edizione. Quarant’anni di cinema da riscoprire e da discutere, con temi quali l’umanismo e il femminismo quali chiavi di volta.

Un cinema al passo coi tempi

A Nyon coabitano diverse tendenze. Prima di tutto i film recitati, che mescolano documentario e fiction. Un esempio è la pellicola tedesca “Kick”, nella quale due attori interpretano tutti i personaggi di un fatto di cronaca tragico.

Ampio spazio è dato anche al cinema biografico o identitario, a quello di “terreno” (grandi inchieste) o a quello di “art et essai”.

“Molti film si concentrano su preoccupazioni attuali – osserva ancora Jean Perret. Questioni legate alla sopravvivenza dell’umanità, all’ecologia, alla comprensione del passato”.

Il festival sarà pure l’occasione per presentare martedì i primi risultati di uno studio sociologico: l’Ufficio federale della cultura ha infatti incaricato l’Università di Losanna di auscultare i gusti, le motivazioni e lo sguardo che il pubblico svizzero getta sul cinema.

swissinfo, Pierre-François Besson
(traduzione di Daniele Mariani)

La 12esima edizione di Visions du réel si tiene a Nyon dal 24 al 30 aprile.
Il ministro della cultura Pascal Couchepin parteciperà alla cerimonia d’apertura.
160 i film presentati, provenienti da 38 paesi.
38 i film in competizione internazionale, tra cui un film svizzero.

Visions du réel è il principale festiva cinematografico in Svizzera romanda e il terzo nel paese, dopo Locarno e Soletta. Nel 2005, 26’000 persone hanno assistito alle proiezioni.

Il festival ha proiettato la sua prima bobina nel 1969, per poi rinascere nella sua forma attuale nel 1995. Da allora si è forgiato una reputazione di qualità internazionalmente riconosciuta. Rifiutando la stretta etichetta “documentario”, presenta “un cinema del reale”, che non esclude la fiction.

Visions du réel dispone di un budget di 1,8 milioni di franchi, il 25% in più rispetto allo scorso anno. Quest’anno, per la prima volta il festival ha ricevuto una sovvenzione di 135’000 franchi dall’Unione Europea.

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